Un’Aula Magna impreziosita da autorità (Francesca Balzani, vicesindaco di Milano; Wang Dong, console cinese a Milano), manager (Wang Linpeng, presidente di Easyhome; Lin Yinghua, general manager Easyhome Top Design Centre; Wang Peng, investment&management director Easyhome; Jiang Haofan, general manager Happy Mall International Trade co; Amedeo Scarpa, coordinatore direttore ICE in Cina), architetti (Stefano Boeri, Michele Brunello e Yibo Xu di SBA Architetti China) cinesi e italiani ha assistito alla presentazione dell’Italian Design Center, centro interamente dedicato alle eccellenze italiane, con particolare focus su design e food made in Italy che sta sorgendo a Pechino.

Ideato da Easyhome Goho, leader nella vendita di arredamento e design made in Italy nata a Pechino nel 2010, progettato da SBA Architetti China con sede a Shanghai, Italian Design Center sarà un centro dedicato ai consumatori di fascia medio alta che desiderano vivere l’esperienza di acquisto di prodotti ricercati che rappresentino il meglio del saper fare italiano.

Un progetto che nasce non solo con un fine commerciale, ma di rafforzamento del legame tra Italia e Cina.

“In Cina, il design italiano c’è già da tempo, come anche le aziende italiane sono presenti da tempo sul territorio. La novità di Easyhome si esplica in due forme di relazione: da un lato, aprire una finestra dedicata al design&food italiani sul mercato cinese creando un laboratorio creativo, dall’altro la volontà di tutelare con attenzione, in questo scambio, copyright e autenticità dei prodotti”, ha spiegato l’architetto Stefano Boeri.

Sulla stessa linea Amedeo Scarpa di ICE: “La Cina sta crescendo in questi ultimi anni puntando soprattutto su qualità, tutela della proprietà intellettuale e lotta alla contraffazione”.

Italian Design Center illustrerà ai consumatori cinesi lo stile di vita italiano, diventando un ponte capace di collegare Italia e Cina nel design e nel food. Grazie a Easyhome, piattaforma, ecosistema per il mercato del mobile in Cina, e grazie a SBA Architetti, che ha saputo farsi “ponte” tra due diverse identità culturali e commerciali.

Del resto, nei suoni della lingua cinese “ciao” e “benvenuto” significano anche “ponte”.

Testo di Danilo Signorello – Foto di Efrem Raimondi

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Maggie Yin