La mostra celebra il centenario della nascita di uno dei più autorevoli artisti del ‘900

Palazzo Reale Milano

dal 6 dicembre 2019 al 9 febbraio 2020

La mostra dedicata a Emilio Vedova – a cura di Germano Celant con progetto di allestimento dello studio Alvisi Kirimoto – celebra il centenario della nascita di uno dei più autorevoli artisti del ‘900.

Organizzata da Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, l'esposizione prende forma a partire dalla scenografica Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, realizzata nella metà del Settecento e parzialmente distrutta dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, della quale offre un'insolita chiave di lettura, per esprimere il linguaggio artistico del pittore.

 

La sala delle Cariatidi sembra il luogo ideale per incontrare’ Vedova e scoprire l’artista. Lo spazio, maestoso e denso, si adatta perfettamente al valore spaziale del lavoro di Emilio Vedova, alla sua profondità materica e all’essenza dinamica delle sue opere. Per questo, insieme a Germano Celant, abbiamo pensato di fendere lo spazio con un muro diagonale: un gesto minimale e al tempo stesso radicale, che permette un’esperienza doppia e orienta il visitatore. Inoltre, per esaltare la ‘natura urbana’ dell’installazione, abbiamo deciso di aprire eccezionalmente le finestre della Sala verso il Duomo, amplificando l’esperienza della visita” spiegano Massimo Alvisi e Junko Kirimoto.

Incentrato su due periodi decisivi per l’evoluzione del pensiero pittorico dell’artista – gli anni ‘60 e gli anni ‘80 , l’allestimento è caratterizzato da un setto in pannelli OSB grigi  lungo oltre 30 metri, alto 5 e profondo 1  che attraversa diagonalmente il salone, quasi a provocarne la severità architettonica.

L’intento è far emergere, nei due lati contrapposti, gli aspetti innovativi del contributo linguistico di Vedova all’arte moderna e contemporanea.

Un’esile struttura metallica sovrasta il setto, riprendendo, nella sua semplicità, gli strumenti che Emilio Vedova utilizzava nel suo studio di Venezia, e illuminando, attraverso diversi punti luce, le opere esposte. A pavimento, una pedana dalla finitura simile al cemento, si snoda con continuità in tutti gli ambienti.

A confronto, i lavori degli anni ‘60 dipinti e sculture come il ciclo dei Plurimi, articolazioni lignee coperte di stratificazioni cromatiche  con quelli degli anni ‘80 le grandi tele e i Dischi, grossi dipinti tondi installati a pavimento per un totale di circa 40 opere che raccontano magistralmente il percorso umano e artistico di Emilio Vedova.

L’itinerario biografico e professionale dell’artista è ricostruito, invece, nella Sala del Piccolo Lucernario, che precede l’ingresso a quella delle Cariatidi

Illuminata in modo naturale dall’alto, la sala è un volume puro dai toni neutri che permette di raccontare l’artista attraverso opere, fotografie e modelli posti su un tavolo centrale.

Lo spazio è stato pensato come un luogo di raccoglimento, dove soffermarsi sugli aspetti più didattici della mostra, prima di immergersi nell’esplosione di forme e del pittore veneziano.