L'installazione site specific, la prima realizzata da TRAC - Tresoldi Academy, è pensata per far rinascere un’area periferica di Bologna, reinventata come un inaspettato teatro che intreccia l'architettura celebrativa classica a quella industriale, la sperimentazione creativa alle macerie, la vegetazione spontanea alla metamorfosi che genera

La maestosa e al contempo eterea opera Cerimonia riqualifica una zona periferica di Bologna trasformandola in luogo di sperimentazione creativa, tra arte e natura, bellezza classica e industriale, in una cornice dal grande fascino, in divenire.

Realizzata nell'area dell'Mercatone Uno di proprietà del Gruppo Unipol da TRAC - Tresoldi Academy, con la collaborazione scientifica di G124, il gruppo voluto da Renzo Piano per una ricerca costante sul tema delle periferie, l’installazione site specific è stata promossa e sostenuta da UrbanUp | Unipol.

“Da sempre uno degli obiettivi del Gruppo è la riqualificazione e la valorizzazione dei contesti periferici, asset strategici di assoluta importanza, in cui si gioca il futuro sociale ed economico delle nostre città” spiega Giuseppe Lobalsamo, Responsabile Direzione Immobiliare del Gruppo Unipol collegato dalla Mediateca di Cubo - Museo d'impresa del Gruppo. “Abbiamo aderito a questo progetto mettendo a disposizione un luogo in disuso da molti anni ma non destinato all’abbandono bensì a una importante trasformazione. L’opera Cerimonia testimonia e conferma che la trasformazione è iniziata”.
Creare nuove centralità e lasciare un segno sui territori è infatti la missione di TRAC, scuola che nasce dalla collaborazione fra YAC - Young Architects Competitions, accademia che prepara giovani progettisti facendoli collaborare con i più grandi studi di architettura al mondo, e Studio Studio Studio, il progetto interdisciplinare fondato dall'artista Edoardo Tresoldi per creare e supportare opere artistiche contemporanee.

L’opera, una struttura alta 5.30 m realizzata in rete metallica, materiali e terra reperiti nel sito, è il frutto del lavoro congiunto di Edoardo Tresoldi e 15 giovani studenti dell’Academy, selezionati a luglio 2020 fra oltre 500 candidature da tutto il mondo, che sotto la direzione dell’artista hanno immaginato e costruito per l'area dell’ex Mercatone Uno un intervento site-specific. Un progetto che valorizza aree periferiche metropolitane, restituendole a un più vasto pubblico e rivalutandone completamente la percezione.

Dopo quasi 10 anni di abbandono, l’area, di circa 4600 mq situata a Bologna nel lotto compreso tra viale Aldo Moro, via Cesare Gnudi e via Stalingrado nel corso del 2021 sarà oggetto di una importante riqualificazione che prevede, in 18 mesi di lavori, la demolizione degli attuali fabbricati ora dismessi e la realizzazione di un nuovo complesso multifunzione che sarà incentrato su nuove residenze e servizi connessi alla persona.

 

Cerimonia rimarrà installata per tutto il 2021 fino all’inizio del cantiere.

In ottemperanza alle norme dettate dal DPCM del 3 novembre 2020, fino al 4 dicembre l’opera sarà visibile tutti i giorni dalle 8.30 alle 22.00 soltanto attraverso una parete trasparente in plexiglass realizzata appositamente. Appena possibile riprenderanno invece le visite in programma tutti i sabati dalle 10.30 alle 18.30, con l’accesso all’area seguendo un percorso su una passerella che permetterà la fruizione dell’opera da vicino.

Desideravamo ragionare sulla possibilità dell'arte contemporanea di dialogare con contesti complessi” spiega Alessandro Cecchini, ceo di YAC e co-curatore della scuola e in questo senso Via Stalingrado ha rappresentato un set particolarmente affascinante, in quanto gli anni di abbandono, e quindi il dissolversi delle architetture, come pure il presentarsi di una serie di elementi vegetativi spontanei, hanno definito nel tempo una quinta assolutamente suggestiva per accogliere la poetica espressiva di TRAC.

Cerimonia nasce dunque come opera site-specific in un’area caratterizzata da segni di decomposizione in cui cumuli di macerie e vegetazione spontanea si pongono come elementi linguistici del caos estetico che vive il luogo. “Cerimonia dà vita a una presenza capace di esprimersi attraverso la sua ciclicità, inserendosi nel processo che già vive lo spazio. L’intervento, accompagnando lo stato di abbandono dell’area per circa un anno, innescherà quindi una crasi tra questo processo e quello celebrativo dell’architettura” spiega Edoardo Tresoldi.

Cerimonia è pensata per dialogare con i fenomeni biologici dell’area. La terra presente sul sito è stata raccolta e innestata nell’opera; nel corso del tempo la vegetazione ricoprirà l’installazione ridefinendo le forme dell’architettura. Il processo di trasformazione dei fenomeni naturali è al centro dell’opera come cerimonia, appunto, di un dialogo tra architettura, natura e passare del tempo.

Il linguaggio celebrativo dell'architettura classica si fonde con i materiali e i linguaggi dello spazio originario, così come con i processi di trasformazione dell'abbandono, generando un nuovo e inedito racconto. Questo processo di continua metamorfosi verrà documentato grazie all’installazione di alcune telecamere fisse.

“Bisogna che la natura prenda possesso della città” ha sottolineato Stefano Mancuso, botanico e saggista italiano, direttore del laboratorio Internazionale di Neurobiologia vegetale e consulente straordinario di TRAC “trovo che Cerimonia sia estremamente affascinante e di insegnamento perché è la manifestazione di come si possa immaginare un’architettura. È come immaginare una città ideale del 2050 che non è più quella rinascimentale, ma è una città del pensiero umano, dove la natura è perfettamente libera di circolarci all’interno. La vera rivoluzione è cambiare l’idea delle città: se noi coprissimo le nostre città di verde, di piante, di colpo potremmo risolvere il problema dell'inquinamento globale”.