L’intervento è stato guidato dalla volontà di ripristinare i materiali esistenti, come la ringhiera in ferro battuto della scala, e abbinarli a ‘nuovi’, come il cemento, il ferro e il legno di recupero.
Sviluppata in verticale, la casa si distingue per la scala centrale in cemento lasciato grezzo. Ogni piano ha una specifica funzione abitativa per la quale è stata ideata una ‘scenografia’ diversa. All’ultimo piano è stato ricavato un terrazzo, un luogo riservato, tranquillo e accogliente, incorniciato dal verde e da cui si scorge il monastero.
Gli arredi, gli elementi e i serramenti che allestiscono i differenti spazi sono stati progettati ad hoc, comprese la porta d’ingresso in ferro e vetro e la scala del soppalco in ferro e legno.
I materiali – naturali, sobri e austeri – che dominano l'abitazione sono enfatizzati dalle opere d'arte contemporanea di Massimiliano Galliani, Fausto Bertasa, Michele Chiossi, mentre una fotografia di Mario Giacomelli accoglie all’ingresso.