Era il 1941 quando Stefan Zweig pubblicava Brasile, Paese del futuro dove sosteneva che il Brasile “indubbiamente, è destinato a essere uno dei più importanti fattori di sviluppo futuro del mondo”. Da allora i brasiliani attendono il futuro con ansia. E il futuro, a quanto pare, sta arrivando, risultato di 15 anni di stabilità economica e politica. Il gigante addormentato dell’ America Latina appare come un’isola di sviluppo economico, grazie al crescente mercato interno e alle importazioni cinesi. La possibilità di ospitare due dei più grandi eventi sportivi del mondo, ha posto il Brasile sotto le luci della ribalta. Ma come si sta preparando il Paese a questi eventi? I Mondiali di calcio del 2014 si svolgeranno in 12 sedi (il maggior numero che si sia mai visto per questo tipo di evento) e, tra le due più distanti, ci sono ben 4563 chilometri. Questa decisione è stata politica e in contrasto con il desiderio della Fifa. Il costo è alto: per ogni stadio si stimano tra 500 milioni e 1 miliardo di real. Dei 12 stadi sede dei Mondiali, la metà sono stati progettati con la partecipazione di architetti stranieri, come i tedeschi del GMP e del Schulitz+Partner. Solamente due arene sono completamente nuove. Per non essersi adeguati agli standard della Fifa, cinque stadi sono stati demoliti per lasciare spazio ai nuovi. Sono opere che hanno suscitato non poche polemiche, poiché hanno richiesto l’abbattimento di strutture ritenute dei gioielli architettonici, come lo stadio progettato a Manaus da Severiano Porto. Un altro progetto controverso è quello relativo alla ristrutturazione del Maracanã, a Rio de Janeiro, stadio nel quale si svolgerà la finale dei Mondiali. Si tratta di una costruzione storica, inaugurata nel 1950. Il progetto di adattamento, realizzato dall’architetto paulista Daniel Fernandes, manterrà solo la facciata. L’incontro di apertura dei Mondiali si svolgerà a San Paolo dove stanno costruendo un nuovo stadio nella zona est della città, la più povera della capitale paulista. Situato a 20 chilometri dalla città, lo stadio è stato progettato dallo studio Coutinho, Diegues e Cordeiro. Se il processo di selezione degli architetti per la progettazione degli stadi è stato confuso e nebuloso, per le Olimpiadi di Rio de Janeiro, sono stati indetti due grandi concorsi internazionali. Il primo, denominato Parco Olimpico, è stato vinto dall’agenzia londinese Aecom. Il loro progetto è risultato il migliore fra 58 lavori, di cui 41 con la partecipazione di professionisti stranieri. Si tratta di un piano urbanistico analogo a quello adottato per le Olimpiadi di Londra, degli stessi autori: il progetto cura sia la parte strettamente legata alle Olimpiadi, sia la parte delle strutture che resteranno in eredità alla città. Su uno spazio di 1,1 milioni di metri quadrati, il parco ospiterà 15 specialità olimpiche ed è situato a 30 chilometri dal centro di Rio. Il costo è di 590 milioni di real. La seconda area oggetto del concorso si trova nella zona portuaria, nel centro della città. Denominato Porto Olimpico, il concorso è stato vinto dalla squadra diretta da João Pedro Backheuser. Lo spazio ospiterà gli alloggi per i giornalisti e gli arbitri e offrirà la possibilità di rivitalizzare una grande area degradata. Parallelamente, in questa stessa zona portuaria, vecchi depositi e antichi palazzi saranno riconvertiti ad uso culturale. Il più simbolico tra tutti è il Museu do Amanhã (Museo del Domani), progettato dallo spagnolo Santiago Calatrava, a Pier Mauá (nel 2003, in questo stesso luogo, Jean Nouvel progettò una filiale del Guggenheim che non fu poi realizzata). Il programma di questo nuovo spazio metterà insieme il tradizionale museo di storia naturale con la tecnologia d’avanguardia, al costo di 130 milioni di real. Il progetto prevede l’installazione di elementi mobili sulla facciata. All’interno di questo nuovo complesso di musei, è anche attualmente in costruzione il Museo dell’Immagine e del Suono, progettato dallo studio newyorchese Diller Scofidio. Il progetto è stato scelto nell’ambito di un concorso controverso, al quale hanno partecipato altri sette gruppi (altri due erano stranieri – Shigeru Ban e Daniel Libeskind, che sta costruendo un edificio di appartamenti a San Paolo). Al costo di 70 milioni di real, l’opera sta sorgendo su un terreno prospiciente la spiaggia di Copacabana. Il museo disporrà di spazi destinati a esposizioni temporanee, permanenti, auditorium e cinema, distribuiti su sette piani. La facciata, ispirata ai disegni della pavimentazione di Copacabana, fungerà da boulevard verticale, dando ai visitatori la possibilità di esperire un percorso continuo e fluido. A San Paolo, tra i vari spazi culturali in progettazione, spicca il lavoro di ampliamento dell’Istituto Italiano di Cultura progettato da Massimiliano e Doriana Fuksas, somigliante a un grande insetto di legno. La struttura verrà realizzata nel giardino di una casa dell’inizio del XX secolo, nel quartiere di Higienópolis. Un altro spazio culturale di rilievo è oggetto di un’ambiziosa iniziativa del governo: si tratta di un grande complesso nel centro, progettato da Herzog & de Meuron, che costerà oltre 1 miliardo di dollari. Affinché tutto vada per il meglio durante gli eventi, il Paese ha bisogno di risorse e di energia. Nonostante l’uso di fonti energetiche alternative (il 70% delle automobili sono alimentate ad alcol), la recente scoperta, in acque profonde, di riserve di petrolio degne dei Paesi arabi fa prevedere un futuro di maggior prosperità (si stanno costruendo centri di ricerca ed edifici amministrativi per assistere la Petrobrás, la compagnia petrolifera statale; tra questi, di particolar rilievo è la sede degli affari di Santos, creata da Ruy Rezende). Tuttavia, l’ampliamento degli aeroporti rimane la priorità numero uno, poiché la domanda interna aumenta ogni anno del 10%. Il progetto in corso più interessante è l’ampliamento del terminal di Guarulhos, a San Paolo. Con 230 mila metri quadrati, il progetto è opera dello studio Biselli Katchborian e la sua figura, che è l’elemento più rilevante, è ispirato al disegno di una aeronave. Sarà forse questa aeronave che trasporterà il Brasile verso il futuro?