Prendendo le mosse dai disegni realizzati dal maestro portoghese durante gli anni della giovinezza, i numerosi viaggi sia in Italia che all’estero, le più recenti cene con gli amici e i momenti liberi dal peso del lavoro, il racconto si popola via via di ricordi, incontri, note ironiche e visioni, tutte valide, in quanto inerenti a quello straordinario “viaggio senza programma”, che è la vita.
Da qui è nata l'idea di creare un'opera unica e inedita, dapprima tramite il restauro digitale dei disegni, per recuperare il tratto e il segno di ogni schizzo e successivamente con la restituzione su carta – grazie alla tecnica typo-serigrafica con lastra a perdere (stampe autenticate dallo stesso Siza, n. 53 opere, copia 1/1) - così da rivelare la crescita tecnica e la sensibilità dell'autore nell'osservazione della realtà.