Abbiamo visitato in anteprima per voi la location di Alcova 2023: il nuovo indirizzo da segnarsi per il FuoriSalone 2023 è quello dell’ex Macello di Porta Vittoria

Un nuovo indirizzo di uno spazio dimenticato (viale Molise 62) diventa la nuova location per Alcova 2023: per il FuoriSalone 2023 la piattaforma curatoriale itinerante ideata da Valentina Ciuffi (Fondatrice di Studio Vedèt) e Joseph Grima (Fondatore di Space Caviar) riattiverà quello che rimane dell’ex Macello di Porta Vittoria. Cioè tantissimo.

Ha incuriosito, prima, intrigato, poi. Sorpreso sempre. Alcova è la rivelazione che si conferma ormai da cinque edizioni come il ‘luogo non luogo’ del FuoriSalone che custodisce stupore, novità, riflessione.

Progetti indipendenti, selezionati dal team curatoriale, che entrano in relazione attiva con il contesto in cui sono immersi. Quello che tutti aspettiamo di vedere durante la Design Week, per primo o per ultimo, perché, e questo è indubbio, Alcova necessita di una dimensione tempo-spazio completamente dedicata.

Alcova 2023: l’indirizzo di Viale Molise 62 ovvero l’ex Macello

L’area in cui Alcova 2023 affonda le sue radici temporanee si fa un poco più vicino al centro storico, il quartiere è infatti quello di Calvairate, a pochi minuti dalle metropolitane di Crocetta e Porta Romana, tra le altre.

Meno decentrato rispetto all’ex ospedale militare di Baggio che ha ospitato le ultime due edizioni, è comunque un luogo che racconta silenziosamente, intensamente, di sé solo facendosi osservare.

Com’è l’ex Macello che diventerà Alcova 2023

Quelle dell’ex Macello di Porta Vittoria, in viale Molise 62, sono mura che parlano. Intrise di storie, rimandano a due dimensioni lontanissime e intrecciate insieme.

La prima, che risale all’epoca dell’originale funzione del luogo (costruito nei primi anni del Novecento), quando il mattatoio era ancora in attività; e la seconda, quella del periodo del disuso e dell’occupazione, di cui si trovano tracce ovunque. Scritte, appelli, credo incisi sulle pareti. Tutti segni che, in occasione del FuoriSalone 2023, saranno parte dell’ambientazione nuda, eppure così vestita, di Alcova 2023.

Camminando tra i padiglioni interni – s’intende piccole stanze o grandi spazi, alternati e senza un pattern guida se non la vita comune condotta al macello – ci si trova catapultati tra le due anime che hanno vissuto l’area.

Una location perfetta per accogliere progetti artistici

Con questo format, gli ideatori di Alcova riconfermano ulteriormente l’intento del progetto: calare arte, design, progetti innovativi e indipendenti in un contesto lontanissimo dall’espressione artistica. Le opere ospitate avranno quindi un set molto speciale che farà loro da contorno: due bellezze diverse, il contenuto e il contenitore, l’una in grado di esaltare l’altra.

Messe a contrasto e pronte a 'esplodere' in un mix di sensazioni ed evocazioni che vanno ben oltre il semplice 'assistere' a una mostra.

Visitare Alcova 2023, in anteprima: cosa si prova a passeggiare nell’ex Macello

A partire dall’entrata, gli spazi dell’ex Macello di Porta Vittoria attivano un processo di immaginazione che ha inizio dalla vista.

L’ingresso dell’intero complesso che sarà Alcova 2023 si presenta in modo semplice. Una bottega - macelleria che sorprende proprio per la sua ordinarietà: un unico bancone in marmo, le pareti altrettanto rivestite e qualche gradino che all’epoca separava i clienti dal personale del negozio sono dettagli affascinanti che poco però preannunciano di quello che si cela dietro la parete di accesso.

Da qui si entra dunque nella location vera e propria, che si apre subito su un ampio cortile lungo il quale corrono portici aperti e in pietra nuda.

Il viaggio all’interno dello spazio continua tra finestre senza battenti, varchi senza porte e infissi in ferro che aprono la vista a scorci (anche) bucolici del tutto inaspettati. Non sveliamo troppi dettagli per salvaguardare l’effetto 'wow': quello meglio tenerlo per il FuoriSalone 2023.

La natura ad Alcova 2023

Ma, appena entrati ad Alcova 2023, c’è un aspetto che non si può fare a meno di notare: la natura, pervasiva, rigogliosa, sanissima. Così selvaggia e così padrona del luogo.

Una chicca: circa a metà del lungo porticato centrale, a cielo aperto e in ferro battuto, spunta una pianta – annotatevelo, è sulla destra, se ci andrete merita di essere fotografata! – che a casa chiameremmo 'erbaccia' da estirpare, e che qui ha meravigliosamente superato i due metri di altezza. Mettendocisi a fianco ci si sente minuscoli.

Senza anticipare troppo, in ultimo, vi raccontiamo della stanza più toccante, quella effettivamente destinata al lavoro clou del macello. Qui, tra ganci che calano dal soffitto, e angoli spogli che lasciano poco spazio all’immaginazione, ci aspettiamo un pool di nuovi stimoli pronti a portare luce in un luogo originariamente destinato all’opposto.

L’ex Macello di Porta Vittoria dopo Alcova

L’attivazione dell’ex Macello di Porta Vittoria è resa possibile grazie al supporto di Redo SpA e la convenzione per gli usi temporanei del Comune di Milano. Proprio la Redo SpA è la società che si occuperà poi della riqualifica della zona, portando alla luce un progetto pensato per ridisegnare la sfera creativa e relazionale del quartiere, nonché il suo animo socioeconomico.