Zanotta Shop si trasforma in un palcoscenico dove andranno in scena i capolavori di due grandi maestri: Achille e Pier Giacomo Castiglioni.

Un omaggio voluto e dovuto dall’azienda protagonista della storia del design italiano, in un percorso creativo e di produzione che attraversa un periodo di 40 anni. I loro pezzi iconici, oggetti simbolo e senza tempo, sono ancora oggi prodotti molto significativi del catalogo Zanotta.

Leonardo (A. Castiglioni, 1940), il tavolo da lavoro per antonomasia, Sella (A. e P.G. Castiglioni, 1957), lo sgabello nato dalla sella della bicicletta, Mezzadro (A. e P.G. Castiglioni, 1957) il sedile da trattore che si trasforma in seduta, Allunaggio (A. e P.G. Castiglioni, 1965), una seduta da esterni esile e anomala, Primate  (A. Castiglioni, 1970), il sedile-inginocchiatoio, Bramante (A. e P.G. Castiglioni, 1950) altro emblematico tavolo da lavoro, rieditato per l’occasione della mostra,  la serie Servi (A. e P.G. Castiglioni, 1961-1986), una famiglia di complementi dalle molteplici funzioni, il tavolino Cumano   (A. Castiglioni, 1978), oggetto di sublime redesign, Basello (A. Castiglioni, 1987) il tavolino a due piani che funge anche da sgabello e Joy (A. Castiglioni, 1989) il mobile a piani rotanti dalla sorprendente innovazione tipologica. Sono da sempre tra gli oggetti più celebrati, pietre miliari del design italiano, e che oggi vivono di una nuova magia nella mostra Omaggio a Achille e Pier Giacomo Castiglioni.

Giovedì 22 ottobreGiovanna Castiglioni, curatore della Fondazione Achille Castiglioni,  accompagnerà i visitatori in un percorso di lettura degli oggetti con “occhi curiosi”, proprio come sempre faceva ed esortava il padre.

Ad introdurre Beppe Finessi, che ricorderà il meraviglioso e unico lavoro di questi maestri del design italiano.

L’allestimento è stato curato dallo Studio Calvi Brambilla, pensando a come i fratelli Castiglioni – precursori anche nel modo di “mettere in scena” gli oggetti – avrebbero potuto interpretare i propri pezzi, con spirito ludico ed ironico. La grafica di Leonardo Sonnoli completa il concept espositivo con accenti contemporanei.