Con un’antologica che è parte di un progetto espositivo internazionale itinerante, che ripercorre le fasi più rilevanti della sua produzione, debutta al Museo del Vetro di Murano la mostra Novantesimo Venini, 1921 - 2011, che, fino al 10 luglio, presenta un centinaio di opere che hanno connotato la forte identità del marchio.

Attraverso un percorso cronologicamente organizzato in nove decenni, per ognuno dei quali è stato selezionato un designer-simbolo che ne identifica gli stilemi (Vittorio Zecchin, 1921-30; Carlo Scarpa, 1931 -40; Fulvio Bianconi, 1941-50; Tobia Scarpa e Ludovico Diaz de Santillana, 1951-60; Tapio Wirkkala, 1961-70; Toni Zuccheri, 1971-1980; Alessandro Mendini, 1981-90; Gae Aulenti, 1990-2000; i fratelli Campana, 2001-10), la mostra – curata da Chiara Squarcina, Giulia Chimento e Roberto Gasparotto – narra dell’avventura iniziata con la fornace Cappellin, Venini & C. (il primo antiquario veneziano, l’altro avvocato milanese). Stile quale leit motiv pure con la guida di Ludovico Diaz de Santillana, succeduto allo scomparso Paolo Venini, e durante le proprietà Gardini-Ferruzzi (1985-1998), di Royal Scandinavia (1998-2001) e – dal 2001 ad oggi – di Italian Luxury Industries (cioè, gli imprenditori Giancarlo Chimento, Gabriella Berti, Giuliano e Guglielmo Tabacchi). Per il FuoriSalone di Milano, Venini è al museo Bagatti Valsecchi (via Santo Spirito) e presso lo showroom di Montenapoleone.