Il MuSa, Museo di Salò, ospita la nuova esposizione del Museo della Follia. Da Goya a Bacon.
La mostra itinerante – a cura di Vittorio Sgarbi, realizzata da Cesare Inzerillo, Sara Pallavicini, Giovanni Lettini, e Stefano Morelli – si snoda in un percorso eterogeneo di oltre 200 opere tra dipinti, fotografie, sculture, oggetti e istallazioni multimediali sul tema della follia.
Il Museo, nella nuova sede di Salò, acquisisce una dimensione internazionale grazie alla collaborazione con prestigiose realtà museali come il Musée d’Orsay e Musée de l’Orangerie.
I visitatori sono accolti sul lungolago con una vera e propria anteprima del museo fuori dalle pareti del MuSa: il container L’Intonapensieri che ospita al suo interno 9 installazioni interattive sul tema della follia: testimonianze poetiche di personalità di spicco come Antonio Ligabue, Franco Basaglia, Alda Merini, Nietzsche, Pino Roveredo, ma anche voci di chi i manicomi li ha vissuti in prima persona.
l viaggio continua all’interno del MuSa dove i visitatori potranno immergersi in un’atmosfera suggestiva lasciandosi guidare dalle emozioni. Il senso di smarrimento, infatti, è l’unica vera guida a questa mostra.
Il Museo si articola in diverse sezioni: il percorso si apre con le opere, in parte inedite, di grandi maestri della storia dell’arte internazionale come Francisco Goya, Franz von Stuck, Francis Bacon, Adolfo Wildt, Jean-Michel Basquiat e nazionale – come il Piccio, Silvestro Lega, Michele Cammarano, Telemaco Signorini, Antonio Mancini, Vincenzo Gemito, Fausto Pirandello, Antonio Ligabue, Pietro Ghizzardi – la cui mente, attraversata dal turbamento, ha dato vita ad un’arte allucinata e visionaria.
Frutto di una follia distruttrice e non creatrice è, invece, l’olio esposto in mostra in anteprima mondiale, opera di Adolf Hitler.
Prosegue poi con Gli assenti del ‘fotografo poeta’ Fabrizio Sclocchini.
Due video installazioni intitolate Franco Basaglia e O.P.G mostrano i documenti dell’inchiesta, condotta dal Senato della Repubblica, sugli ospedali psichiatrici giudiziari.
Lungo il percorso si apre la stanza de Gli Stereoscopi: in cui il visitatore viene trasportato in un’altra dimensione, precisamente nell’ex ospedale psichiatrico di Mombello, luogo dove ha trascorso diversi anni della sua vita l’artista Gino Sandri.
La presenza ipnotica di Carlo Zinelli rompe la scena con dei coloratissimi dipinti.
Una video installazione mette in scena il saggio I pazzi politici di Giordano Bruno Guerri il quale analizza la relazione tra manicomi e politica nel periodo fascista.
Tre sono invece le sezioni che portano la firma di Cesare Inzerillo: Tutti i Santi, La Griglia e i Ricordi.
E ancora tanti autori, e tante opere che avrete modo di incontrare in questo viaggio, pensato per chi ha voglia di lasciare da parte la ragione per ritrovare, finalmente, la follia.