L’Istituzione Parco della Laguna ospita la mostra fotografica Lacuna/Ae. Identità e Architettura Moderna a Venezia nella suggestiva cornice della Torre Massimiliana, un ex forte militare recentemente restaurato situato a Sant’Erasmo, isola della laguna situata a nord di Venezia.

L’esposizione è ideata da Eleonora Milner ed è curata e organizzata da Elena Caslini ed Eleonora Milner, in collaborazione con l’Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia e con il supporto dell’Associazione Culturale Lavanderia Young.

Oltre cento fotografie di diciassette fotografi italiani documentano ex aree industriali di Venezia riqualificate in edilizia residenziale nella seconda metà del Novecento e aree ad esse adiacenti sorte ex novo nello stesso periodo.

La mostra indaga e racconta l’architettura e l’identità di queste aree di Venezia, che restano ancora oggi al di fuori dei percorsi turistici tradizionali e rimangono sconosciute ai più. Non molti sono a conoscenza del fatto che, a cavallo tra Ottocento e Novecento, molte aree di Venezia ospitavano grandi complessi industriali, chiusi o smantellati nel corso degli anni Cinquanta a seguito della costruzione e affermazione di Porto Marghera e del Peltrolchimico

Circa trent’anni dopo, su iniziativa di enti pubblici e comitati locali, alcuni tra i più noti architetti italiani furono chiamati a riqualificare le ex aree industriali rimaste in disuso per anni, che vennero in larga parte riconvertite in edilizia residenziale popolare. A queste aree si aggiungono aree sorte ex novo, concepite per soddisfare il fabbisogno crescente di nuovi spazi abitativi funzionali.

Nonostante il lavoro di ogni fotografo mantenga sempre una propria riconoscibile specificità, tutti gli autori in mostra si approcciano alla fotografia come pratica culturale insostituibile per indagare il territorio, poiché essa aiuta a percepire, vedere e (ri)vivere lo spazio contemporaneo e favorisce le associazioni che legano i segni dispersi nel paesaggio. Il mezzo fotografico è concepito come strumento di conoscenza del reale, che non vuole però fornire risposte definitive, ma suggerire nuovi spunti e invitare alla riflessione per riaprire un capitolo quasi dimenticato della storia di Venezia.