La mostra nel Padiglione dei Paesi Nordici alla 15. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia mette Finlandia, Norvegia e Svezia al centro della ribalta e ‘in terapia’, illuminando da un punto di vista psicanalitico ciò che viene comunemente percepito come architettura scandinava contemporanea.

L’architettura – che non inizia mai da una tabula rasa – si basa sull’esistente e sul futuro. In Therapy presenterà e proporrà tre semplici domande: cosa è stato fatto? cosa viene fatto adesso? cosa ci aspetta?

“La mostra mette faccia a faccia Finlandia, Norvegia e Svezia – tre paesi con storie, culture e atteggiamenti diversi di fronte al design – nello spazio ristretto dei giardini, affrontando percezioni e preconcetti dell’architettura scandinava tramite l’analisi quanto più diretta possibile della sua manifestazione concreta”, afferma David Basulto, che ha curato l’installazione insieme a James Taylor-Foster, aiuto-curatore.

Per Basulto, tutti i progetti selezionati incarnano uno ‘spirito scandinavo’. “Proprio come il Padiglione dei Paesi Nordici di Sverre Fehn è una cristallizzazione dell’architettura scandinava (grazie ad un’articolazione precisa e fluida di struttura, luce e natura), i nove progetti che abbiamo scelto come particolarmente rappresentativi della scena contemporanea presentano una dignità e una complessità simili – ma mantenendo distinte le singole identità.”

Tutti i progetti alla ribalta verranno presentati in modo che i visitatori possano comodamente e liberamente esplorare una “istantanea fisica” degli ultimi nove anni (2008–2016) dell’architettura scandinava contemporanea.

La panoramica verrà inoltre affiancata da una raccolta di riflessioni filmate, che mostreranno le connessioni e i conflitti tra l’architettura e la società scandinava in senso generale. Nove dei 300 progetti selezionati – tre all’interno di ciascuna categoria – sono stati scelti per essere esaminati in profondità.