Il designer tedesco è scomparso a Monaco di Baviera a 87 anni

Ha rivoluzionato il settore dell'illuminazione con l'ironia, la fantasia e la poesia di cui era capace. Da Lucellino (1992) in cui la lampadina si libra nell'aria grazie a candide ali a Campari Bar (2013) con 10 bottigliette originali di Campari Soda a far da paralume alla lampada , a Flatterby (2016) con modellini di falene e insetti che ruotano attorno al bulbo luminoso, a Zettel'z (1995) con i fogli di carta giapponese sospesi e illuminati.

Formatosi come tipografo in Germania e Svizzera, studia poi grafica a Monaco di Baviera. Nel 1960 vola negli Stati Uniti, dove lavora come designer indipendente tra New York e San Francisco. Tre anni dopo rientra in Europa e dalla metà degli anni 60 disegna e crea lampade iconiche che sono diventate pezzi unici conosciuti in tutto il mondo.

Diverse le collaborazioni con Interni, per cui ha curato una serie di installazioni durante gli eventi per la Design Week: dai giochi di luce sulle pareti del Castello Sforzesco e dell'Ex Seminario Arcivescovile fino ai vestiti di luce per la Torre Velasca negli anni più recenti.