All’interno di Aboca Museum, la nuova sezione interattiva progettata da Dotdotdot racconta, attraverso allestimenti multimediali e un’esperienza empatica e intuitiva, l’innovazione scientifica e la ricerca sulla cura dell’uomo e la sostenibilità ambientale

Apre al pubblico Aboca Experience, la nuova sezione multimediale di Aboca Museum a Sansepolcro (in provincia di Arezzo), nel rinascimentale Palazzo Bourbon del Monte.

La sezione corporate, permanente, di Aboca nasce dalla volontà di raccontare in modo coinvolgente l’azienda di prodotti naturali e biologici che curano rispettando l’organismo e l’ambiente a un pubblico allargato. Lo studio di interaction ed exhibition design Dotdotdot ha così progettato un percorso immersivo, dove il visitatore è chiamato a interagire con le installazioni, facendo esperienza diretta dei contenuti sottesi alla realtà aziendale.

Aboca Experience non è una mostra né un museo d'impresa tradizionale, è un ambiente che consente di esperire la storia aziendale, in modo più empatico e attraverso punti di vista inediti che il linguaggio del digitale e dell'interaction design consentono. La progettazione ha richiesto un grande lavoro di sintesi dei contenuti, co-curati con l’ufficio comunicazione Aboca, per rendere la rappresentazione accessibile a un pubblico diversificato e la visita efficace anche dal punto di vista del tempo: dai percorsi brevi ai più approfonditi.

L’allestimento, che si distribuisce su cinque sale, è un percorso di scoperta attraverso proiezioni video, grafiche aumentate e contenuti interattivi, che si attivano a mezzo di interfacce fisiche intuitive, che annullano la cosiddetta barriera tecnologica.

La prima stanza, Per la salute di oggi e di domani, ripercorre l’identità dell’azienda, i suoi valori e la storia. Il secondo ambiente, La coerenza per noi è naturale, introduce al mondo della filiera produttiva e presenta sia le coltivazioni biologiche degli oltre 1700 ettari di terreni tra Toscana e Umbria, sia il sistema distributivo in Italia e in 16 Paesi del mondo. Il terzo, Un nuovo modo di curare,  è centrale nella visita e rappresenta la ricerca di Aboca con la sua visione sistemica della salute e i diversi laboratori. Il quarto, Comunicare per condividere, esprime l’impegno di Aboca nella divulgazione della conoscenza e nella formazione. Chiude il percorso La salute come bene comune, la stanza in cui il visitatore è chiamato a lasciare un’impronta per contribuire, metaforicamente, alla costruzione di un futuro migliore. I passaggi fra i diversi ambienti riportano il visitatore al tema della natura, con fotografie di piante in scala macro e uno spazio sonoro progettato ad hoc.

Dotdotdot ha messo in campo le diverse skill dello studio – user experience e interaction design, architettura dell'allestimento, progettazione grafica prototipazione e sviluppo del progetto hardware e software – per realizzare un allestimento integrato nelle sue componenti fisiche e digitali.

Poiché la nuova sezione corporate si trova all'interno di un edificio storico vincolato dalle Belle Arti, l'allestimento è autoportante, rispettoso e in armonia con il contesto. Inoltre, per una piena sostenibilità e per conferire l'idea della compenetrazione tra Natura e Scienza, i materiali dell'allestimento sono trattati al naturale, così da far risaltare, per contrasto, elementi, forme e dettagli dall'aspetto high-tech che richiamano l’estetica del laboratorio.


Il nostro lavoro come progettisti”, spiega Laura Dellamotta, co-founder e general manager Dotdotdot, “è stato interpretare l’identità e la ricerca dell’azienda sui complessi molecolari naturali per la salute e trasferirle in maniera emozionale e intuitiva. Non abbiamo solo puntato su installazioni sceniche dall’effetto ‘wow’, ma su un racconto coerente e coinvolgente, che invita le persone a esplorare i contenuti. Ciascun visitatore potrà gestire il proprio percorso di visita in un’esperienza unica e sempre diversa. Abbiamo concepito un allestimento di lunga vita, pensato per essere facilmente implementato e integrato con altri contenuti invogliando il visitatore a ritornare”.