Per capire meglio come trasformare il nostro “habitat urbano”, la nicchia ecologica in cui viviamo, tenuto anche conto dell’inesorabile cambiamento climatico in atto, scegliamo di aprire la rubrica dedicata ai libri del 2024 con un tuffo nel verde.
Poi prendiamoci una pausa “tra sogno e realtà” con le più scenografiche “Glass Houses” di tutto il mondo (splendidamente fotografate) e, infine, sfruttiamo le prime settimane dell’anno per qualche lettura più filosofica, che aiuti a riflettere sul significato ultimo del lavoro del progettista.
Che si tratti di un oggetto o di una città. Perché la capacità di guardare avanti (e di farlo con i libri) è il miglior augurio possibile che possiamo fare a noi stessi e a chi amiamo.
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1. Fitopolis, la città vivente, di Stefano Mancuso (edizioni Laterza, 18 euro)
Trasformare le città in “fitopolis”, luoghi in cui il rapporto tra piante e animali si avvicina moltissimo a quello armonico che si trova in natura. È la soluzione (utopistica?) proposta dallo scienziato Stefano Mancuso nel saggio uscito poche settimane fa per l’editore Laterza.
Uno tra i libri che, attraversando alcune delle tappe evolutive della nostra specie - che fino a poco tempo fa viveva letteralmente immersa nella natura - fotografa una situazione complessa: oggi la nostra vita in città richiede un flusso continuo di risorse e di energia, che però non sono illimitate. E l’instabilità climatica crea un’altra complicazione. Ecco perché è di vitale importanza riportare la natura all’interno del nostro habitat.
A chi piacerà Agli animi green e ai progettisti delle città del futuro, siano esse costruite ex novo o rinnovate. Consapevoli che per noi uomini la soluzione sia tornare ad avere un rapporto più stretto con la natura.