Una selezione di libri da regalare e far trovare sotto l'albero per questo Natale 2024.
Dagli interni delle case private di 20 artisti contemporanei al volume (quasi onirico) dedicato ai più stravaganti edifici d’autore rimasti irrealizzati. Dalle opere di Cini Boeri a quelle di Charles e Ray Kaiser Eames e di Aldo Rossi.
Dalla storia di una generazione di architetti cresciuta con il fascismo e passata alla Resistenza a quella del giardino, dalle origini a oggi, tra parchi verticali, notturni e romantici.
L’angolo dei libri di questo mese propone dodici titoli, freschi di stampa o usciti da poco, tutti diversi e imperdibili.
5 libri di architettura e design da leggere a novembre
1. Big Book of Architecture: 20 architetti dagli esordi del moderno a oggi, a cura di Giovanni Leoni (Il Sole 24 ore cultura, 70 euro)
Un'essenziale - ma completa - storia dell'architettura del '900 e di inizio millennio raccontata attraverso le opere di 20 protagonisti assoluti. È l’anima di un volume organizzato in quattro macrosezioni che si apre con “I maestri del Movimento Moderno” (Le Corbusier, Wright, van der Rohe, Gropius e Aalto), passa a ”I grandi interpreti del suo superamento” (Kahn, Tange, Tavora, Coderch e Aldo Rossi), e alla successiva fase de “La rilettura dei compiti dell'architettura da parte dei professionisti colti” (Foster, Piano, Gregotti, Ando e Moneo).
E si conclude con “I protagonisti della generazione nata dopo la guerra” (Koolhaas, Hadid, Souto de Moura, Kuma e Chipperfield). Accanto, il docente di architettura all’Università di Bologna Giovanni Leoni, propone quattro “controstorie”. Cioè narrazioni che cercano di ricostruire la complessa dialettica di ogni periodo attraverso il racconto di figure e movimenti rimasti esclusi dalle 20 sintesi monografiche.
A chi piacerà Ai più giovani e a chi vuole finalmente avere una visione d’insieme, impeccabile nella ricostruzione, dei movimenti e dei protagonisti che hanno scritto la storia dell’architettura nel secolo scorso.
2. Inside the Homes of Artists: For Art's Sake, di Tiqui Atencio Demirdijan, fotografie di Jean-François Jaussaud (Rizzoli International Publications, 100 euro)
Da New York a Buenos Aires, da Rio a Parigi, da Nuova Delhi a Johannesburg, questo libro è un giro del mondo attraverso le residenze private di 20 artisti di fama internazionale (e tra i più quotati).
Una galleria di case e stanze che raccontano e svelano i mille modi in cui le vite, le routine e l'estetica degli artisti possono intersecarsi e allontanarsi dal loro lavoro. Ecco allora gli interni delle case di Francesco Vezzoli, Maurizio Cattelan, Julie Mehretu, Claire Tabouret, Guillermo Kuitca, William Kentridge, Jac Leirner, Carlos Garaicoa, Ernesto Neto, Yan Pei-Ming, Miquel Barceló e così via.
«Volevo mostrare i loro viaggi e le loro ricerche creative» spiega l’autrice, la mecenate Tiqui Atencio Demirdjian, alla terza puntata di un viaggio editoriale che, nei volumi precedenti, ha indagato le case dei collezionisti e dei mercanti d’arte.
A chi piacerà Quattro anni dopo la pubblicazione di Inside the Homes of Art Dealers, un libro destinato ad attrarre gli amanti degli interni e gli appassionati d'arte.
3. Atlas of Never Built Arcitecture di Lubell and Gref Goldin (Phaidon 125 euro)
Niente di quello che si vede qui esiste: palazzi del Parlamento, musei e centri artistici, grattacieli, isole artificiali e planimetrie urbane, questo atlante raccoglie centinaia dei più spettacolari progetti del XX e XXI secolo rimasti solo sulla carta, mai realizzati.
Dunque offre un viaggio attraverso le visioni e il modus operandi di architetti geniali come Frank Lloyd Wright, Louis Kahn e Le Corbusier, Norman Foster, Diller, Scofidio + Renfro, Steven Holl e Zaha Hadid. Organizzato in aree geografiche, il volume curato dagli architetti e saggisti americani Lubell e Gref Goldini offre quindi una curiosa galleria di progetti mai realizzati perché poco pratici, troppo fantasiosi e ambiziosi o eccessivamente costosi, e lo fa attraverso disegni, bozzetti, modellini e rendering che mostrano l’incredibile ricchezza di idee degli architetti più influenti del mondo.
Dando anche moltissime informazioni su come i diversi progetti architettonici sono stati concepiti e sviluppati.
A chi piacerà Agli animi dei più sognatori, curiosi di vedere come sarebbero state le nostre città e le nostre case se questi progetti così radicalmente soprendenti fossero stati realizzati.
4. Cini Boeri. Con assoluta autonomia di Cristina Moro (Electa, 12 euro)
La collana Oilà, curata da Chiara Alessi per Electa e impreziosita dal progetto grafico di Studio Sonnoli, dopo le biografie di Rosa Genoni, Lora Lamm e Goliarda Sapienza, si arricchisce di un nuovo ritratto con una delle protagoniste del panorama creativo e culturale italiano e internazionale del Novecento: Cini Boeri.
All’anagrafe Maria Cristina Mariani Dameno, Cini Boeri, o semplicemente “la Cini”, è stata una progettista, designer e architetto milanese, ma anche una staffetta partigiana e una donna indipendente, curiosa e ironica.
In questo libro la storica e critica d’arte Cristina Moro, attraverso i materiali del suo archivio privato e numerose testimonianze, ripercorre i diversi aspetti della figura di Cini Boeri, i suoi luoghi d’affezione, tra piazza Sant’Ambrogio e l’isola de La Maddalena, e l’instancabile desiderio di progettare oggetti e spazi per incoraggiare l’autonomia degli abitanti. E vivere il più felicemente possibile.
A chi piacerà A chi ama ripercorrere la storia del design e le sue trasformazioni attraverso il lavoro e i progetti dei protagonisti del Novecento. E considera i divani Strips e Serpentone e la sedia Ghost (un’unica lastra di vetro tagliata e incurvata), pietre miliari del design anni ’60-’70.
5. Il design dei piccoli di Agata Toromanoff (Ippocampo, 20 euro)
Uno dei piaceri di quando si aspetta un bambino? Immaginare e preparare la sua cameretta: scegliere i colori, i materiali, gli arredi, i dettagli. E poi, negli anni, rinnovarla e adattarla alle varie tappe della sua crescita. Un piacere, ma anche un compito non facile perché ogni volta si tratta di trovare il giusto equilibrio tra funzionalità e gioco, economia di spazio e comfort, sicurezza e originalità.
Per trovare nuove idee e spunti d’autore da copiare, la storica dell’arte e del design Agata Toromanoff ha chiesto a designer come il catalano Javier Mariscal, il finlandese Eerio Aarnio, l’olanedese Marcel Wanders e l’italiano Alessandro Mendini di provare a mettersi nei panni dei più piccoli. E di inventare mobili, giochi e oggetti d’uso quotidiano che li accompagneranno dai primi passi fino all’adolescenza.
A chi piacerà A chi si occupa di design per l‘infanzia, dai giocattoli agli arredi, e a tutti quelli che sono in attesa di un bebé e a caccia di idee per la cameretta: per loro Natale quest’anno avrà un sapore davvero speciale.
6. Milano sport System. Luoghi, ritratti e storie di una lunga passione popolare di Gino Cervi e Sergio Giuntini (About Cities, 50 euro)
Non propriamente un libro di architettura ma un volume che, attraverso le storie e i protagonisti dello sport, racconta l’imponenza e le trasformazioni delle architetture sportive destinate a cambiare il profilo e l’urbanistica di una città, Milano, per dare spazio e forma alle più viscerali passioni collettive e agonistiche.
Dai velodromi agli stadi, dalle piscine alle palestre e ai palazzetti, il libro ripercorre la storia dello sport dalla Milano di fine ’800, quando l’attività agonistica comincia a diventare fenomeno sociale, poi moda e, infine, anche economia dell’intrattenimento, a oggi, alla vigilia delle Olimpiadi invernali.
Un vero atlante storico, arricchito da più di 300 immagini, e - al tempo stesso - un viaggio sentimentale che tocca le nostre passioni collettive.
A chi piacerà A chi, tra architetti, designer o, semplicemente, amanti dello sport, ha voglia di approfondire i tanti intrecci che legano una città (e i suoi architetti) al grande rito dell’attività sportiva.
7. Aldo Rossi. Scritti scelti sull'architettura e la città 1956-1972 a cura di Rosaldo Bonicalzi (Il Saggiatore, 30 euro)
I suoi testi sono considerati pietre miliari, quelli che più hanno plasmato l’idea contemporanea di pianificazione urbanistica. Parliamo degli scritti di Aldo Rossi, che comincia a teorizzare di architettura nel 1955, sulle pagine di Casabella, quando è ancora solo uno studente.
Seguono i suoi saggi giovanili sul neoclassicismo italiano, e soprattutto il confronto con l’opera di Étienne-Louis Boullée, Adolf Loos e Le Corbusier, progettisti che plasmeranno le basi della sua idea di architettura: dalla critica al «funzionalismo ingenuo» all’interazione tra l’edificio e l’ambiente.
“Scritti scelti” (in libreria dal 6 dicembre) offre una raccolta che segue tutta l’evoluzione della sua teoria e dei suoi interessi storici, dagli studi su Vienna, Berlino, Venezia e Milano fino allo sviluppo del fondamentale concetto di «città per parti»: una visione della metropoli non più come spazio fisico da colonizzare, ma come luogo in cui elementi di diversa origine vanno a combinarsi armonicamente.
E ancora oggi la voce di Rossi risuona potente a delineare un altro modo di pensare e abitare il mondo.
A chi piacerà Ai più attenti ai problemi spaziali della città contemporanea, in cui l'architettura ha perso il proprio ruolo politico, alla ricerca di una direzione in cui convivano poetica e tecnica, arte e pianificazione. E in cui solo guardando al passato si può immaginare il futuro della comunità.
8. EAMS di Glora Koening e Peter Gossel (Taschen 15 euro)
Anche se molti di noi non sapevano chi l’avesse disegnata, tutti conosciamo la Lounge Chair Wood (apparsa per la prima volta in una serie tv della NBC nel 1956), diventata parte dell’immaginario collettivo occidentale come le sedie in compensato stampato e quelle in plastica (protagoniste anche di alcune mostre al MOMA).
Sono i mobili disegnati da Charles e Ray Kaiser Eames, coppia di designer americani (e marito e moglie nella vita) che, dagli anni Cinquanta fino ai Settanta, ha letteralmente trasformato gli interni delle case della middle class americana, fedeli al principio: «Offrire il massimo e il meglio al maggior numero di persone e al prezzo più basso».
Ecco perché la Eames Lounge Chair Wood, progettata con la tecnologia del compensato modellato, è diventata uno dei pezzi d'arredo più venduti e imitati del 20° secolo. Mentre il contributo della coppia al progetto Case Study Houses ha educato a un uso creativo dei materiali industriali e a un modello di planimetria di spazi multiuso che sarebbe diventato un segno distintivo dell’architettura moderna del dopoguerra.
A chi piacerà A chi vuole arrivare alle radici di quella modernità nuova e multifunzionale, tra artigianato e design, che ha segnato il XX secolo.
9. Contro la città usa e getta di Vittorio Magnaghi Lampugnani (Bollati&Boringhieri, 16 euro)
Fra una decina d'anni quasi il 70 per cento della popolazione mondiale vivrà in insediamenti urbani. Peccato che le nostre città abbiano un impatto pesante sull'equilibrio ecologico del pianeta e si sgretolino in periferie diffuse che erodono il paesaggio naturale e sprecano inutilmente risorse ed energia.
In più, per ampliarle e modernizzarle, stiamo distruggendo gran parte di un patrimonio edilizio che, invece, potremmo riusare. È la tesi di partenza di questo “manifesto del costruire sostenibile” scritto di recente dall'architetto e studioso Vittorio Magnago Lampugnani.
Per l’autore la causa sta nell’ideologia dell'usa e getta che ha contagiato le città e causato sprechi edilizi in una sorta di consumismo architettonico che qui viene raccontato anche parlando dell'invenzione dell'obsolescenza programmata.
Oggi l'industria edilizia è responsabile di buona parte delle emissioni di anidride carbonica che minacciano il clima, il pianeta e la nostra stessa esistenza, spreca risorse preziose e produce un'enorme quantità di rifiuti: case passive, facciate verdi e certificazioni energetiche non sono che palliativi, se non addirittura greenwashing.
Per fortuna, però, la storia dell'architettura è ricca di splendide lezioni di parsimonia, riuso e resilienza, che non rinunciano all'ideale dell'impegno sociale e della bellezza. Da seguire per cominciare un'inversione di rotta.
A chi piacerà Ai sostenitori di una “decrescita felice” in urbanistica e architettura, a favore del costruire meglio, in maniera più durevole, e veramente sostenibile. Anche a rischio ridimensionare radicalmente le nostre pretese e costruire meno, molto meno, quasi niente.
10. Quello che noi non siamo di Giovanni Biondillo (Guanda, 22 euro).
C’è stata una generazione di architetti che ha creduto nel fascismo perché si illudeva fosse una rivoluzione, come quella artistica del razionalismo. Una generazione che ha combattuto una guerra ad armi impari contro l'accademismo, centralista e romano, senza rendersi conto che mentre Mussolini li ammansiva e li lodava, in realtà sosteneva un'architettura retorica ben più consona alle sue megalomanie.
Milano è stata la fucina di queste tensioni artistiche che guardavano all'Europa come a una liberazione dall'asfissiante passatismo provinciale del resto della nazione e ha visto il lavoro di irredentisti istriani come Pagano, maestri comacini come Terragni, napoletani inquieti come Persico. E poi tutti gli altri, figli del Politecnico: Figini, Pollini, Bottoni, Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers...
Nelle trattorie, nei salotti, alle vernici, incrociavano poeti, galleristi, critici, artisti, e di anno in anno l'adesione al regime si faceva sempre più labile, sempre più critica. Gianni Biondillo racconta, in un romanzo corale, la storia di uomini e donne che hanno preso coscienza del crollo delle false ideologie e che hanno deciso di schierarsi nel nome della Resistenza e della libertà, spesso pagandone le conseguenze: carcerazioni, torture, campi di concentramento. Il ritratto di un'epoca che ci somiglia più di quanto vogliamo ammettere.
11. Breve storia del giardino di Gilles Clément (Quodlibet, 15 euro)
Il primo giardino è quello dell’uomo che ha scelto di interrompere le proprie peregrinazioni, è un giardino alimentare ed è un recinto (perché conviene proteggere il bene prezioso del giardino, la verdura, la frutta, e poi i fiori, gli animali).
Con scrittura accurata e poetica, Gilles Clément, celebre paesaggista (tra le sue realizzazioni, il parco del Musée du quai Branly di Jean Nouvel a Parigi), docente all’École nationale supérieure de paysage di Versailles e autore di numerosi saggi, analizza in questo libro le diverse declinazioni del concetto di “meglio” che, a seconda dei modelli di civiltà, ha determinato lo stile dei giardini.
La nozione di meglio, di bene prezioso, infatti, non è statica ma in continua evoluzione e la scenografia destinata a valorizzare il meglio si adegua al cambiamento dei fondamenti del giardino. C’è solo un principio a restare costante: il giardino come luogo per avvicinarsi il più possibile al paradiso.
A chi piacerà A paesaggisti e garden designer desiderosi di comprendere il senso profondo e le differenze tra il giardino romantico e quello verticale, il giardino della notte, quello degli astri e “l’ultimo giardino”.
12. Giungla urbana di Ben Wilson (Il Saggiatore, 30 euro)
Non ci sono confini netti tra città e natura: dai campi coltivati all'interno della Parigi di inizio Novecento al verde addomesticato dei parchi cittadini, dai ficus bengalensis che si arrampicano a sfidare i grattacieli di Hong Kong ai fiori di campo che crescono negli spazi abbandonati o tra le macerie, fino alle nuove forme di socialità negli spazi incolti di Berlino e alle lontre e ai cinghiali che riappaiono nelle capitali di tutto il mondo.
Nel suo ultimo libro Giungla urbana, lo storico e ricercatore dell’Università di Cambridge Ben Wilson indaga il rapporto e la convivenza tra uomo e natura proprio a partire dalla concretezza delle nostre città.
Dagli spazi organizzati fino agli edifici in rovina. Il risultato? Un racconto storico e sociale al tempo stesso di come città e natura possano dialogare per creare nuovi e più ricchi ecosistemi, con benefici per tutti.
Pagina dopo pagina, un saggio che ci mette davanti a questo bizzarro equilibrio all'interno dei consessi cittadini, in cui, proprio laddove la mano umana latita, piante e animali sono abili a inserirsi, proliferando e generano aumento della biodiversità, riduzione dell'inquinamento atmosferico e miglioramento della salute mentale.