Aprire la propria visuale, esplorare, contaminarsi con idee nuove, applicare in modo creativo soluzioni apparentemente distanti dal proprio mondo: queste sono le condizioni necessarie per innovare. In conversazione con Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia

Sono bastati poco più di cento giorni perché tutto cambiasse. Perché le nostre certezze venissero scardinate, facendo emergere una serie di valori che facevano già parte del nostro vissuto, ma che ora risultano imprescindibili per immaginare una nuova idea di futuro. Primi fra tutti, quelli della sostenibilità, della sicurezza, dell'innovazione, intesa in una dimensione etica che mette sempre l'uomo al centro dei propri interessi.

Chi aveva già investito in questi valori si trova oggi a esercitare una posizione di indiscussa leadership, ma anche di responsabilità sociale. Perché se c’è una cosa che abbiamo imparato è che il progresso non si costruisce da soli, ma tutti insieme mediante la condivisione dei saperi e delle visioni. Lo sa bene l'industria automobilistica, un settore creativo ad alto contenuto di innovazione da cui spesso il mondo del furniture design attinge idee e soluzioni e che a sua volta si alimenta della contaminazione con altre discipline. Un’attitudine, quella per il futuro, che i mesi di emergenza non hanno fatto che accelerare e potenziare nei suoi valori fondativi, come spiega Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia.

Come nasce l'innovazione nel settore automobilistico e quali sono i mondi esterni a cui si rivolge per sviluppare tecnologie d'avanguardia?

Aprire la propria visuale, esplorare, contaminarsi con idee nuove, applicare in modo creativo soluzioni apparentemente distanti dal proprio mondo: queste sono le condizioni necessarie per innovare. Anche e soprattutto nel settore automobilistico, da sempre alla ricerca di soluzioni che anticipino il futuro. Nel caso di Audi, gli esempi di contaminazione intersettoriale sono molti... Dall’ingegneria aerospaziale all’avionica, dalla chimica alla balistica militare, passando attraverso l’ingegneria ambientale e l’urbanistica…

Ci faccia qualche esempio di innovazioni nate grazie a processi di contaminazione intersettoriale.

Solo per citarne alcuni, la gestione centralizzata dei sistemi di assistenza alla guida, la navigazione intelligente e l’illuminazione laser adottati dalla nostra casa automobilistica sono frutto della contaminazione interdisciplinare. Pensiamo alle immagini trasmesse dalle sonde spaziali: immagini continue, ad ampio spettro, di ciò che circonda gli oggetti volanti. Una strategia d’analisi applicata anche dalle vetture della famiglia high-end Audi. La centralina elettronica, grazie al rilevamento dei dati mediante sensori radar, telecamere e sensori a ultrasuoni, realizza proprio un’immagine continua dell’ambiente circostante la vettura. Una vera e propria ispezione digitale senza soluzione di continuità del mondo circostante, così da consentire ai sistemi di assistenza d’intervenire con precisione e tempestività qualora rilevino un ostacolo.

L'innovazione tecnologica può prendere spunto da ambiti non prettamente scientifici?

La nostra ricerca attinge anche alla cibernetica, più precisamente all'omeostasi, dove recepisce le teorie di Cannon che sono alla base dei metodi di apprendimento automatico – denominati machine learning – dell’Intelligenza Artificiale Audi. Secondo gli studi del fisiologo Walter Cannon, i cambiamenti negli equilibri interni hanno luogo in risposta a stimoli aggressivi provenienti dall'esterno. L’IA, che opera in modo reattivo e predittivo nei confronti degli eventi esterni, acquisisce nozioni proprie e calibra le funzioni della vettura in base ai comportamenti e alle esigenze tanto del conducente quanto della realtà circostante. Fornisce consigli in modo proattivo, scongiurando sul nascere eventuali pericoli e trova applicazione sia nei sistemi di navigazione caratteristici dell’intera gamma delle nostre automobili, sia nella gestione centralizzata delle tecnologie di assistenza alla guida.

Dall'automobile alla mobilità: negli ultimi anni il focus della ricerca dell'automotive ha compiuto un salto di scala. Vuol dire che l'architettura ha un nuovo spazio tra le discipline coinvolte nei processi di innovazione?

Fin dal 2010, con il progetto Audi Urban Future Initiative, Audi si è messa attorno a un tavolo con esponenti di ambiti diversi, per capire come modellare e affrontare al meglio la mobilità del domani. Da anni diamo vita, in occasione del FuoriSalone di Milano, all’Audi City Lab, un laboratorio di idee e innovazione che, unendo in un unico dibattito urbanisti, designer, curatori e architetti, affronta le tematiche che caratterizzano il nostro tempo e la società contemporanea nel suo divenire. Confrontandosi con le menti che sanno inventare un futuro che ancora non esiste, si intercettano nuove tendenze e nuove prospettive. Queste, portate all’interno del campo automotive, creano visioni e soluzioni inaspettate. Ridisegnare la realtà mettendo la persona al centro del progresso tecnologico diviene imperativo nelle scelte di un brand consapevole. Da qui, il nostro impegno costante di ricerca per evolvere l’interazione fra l’uomo e l’ecosistema attraverso nuove soluzioni.

Quali sono oggi i grandi temi dell'innovazione nel settore automobilistico?

La mobilità sta attraversando un processo di trasformazione rivoluzionario. Da semplici costruttori, i brand si evolvono in provider di mobilità investendo nella digitalizzazione delle proprie vetture, nell’interazione tra veicoli e tra loro e le infrastrutture, oltre che nello sviluppo di soluzioni sostenibili.

È una rivoluzione che cambia le modalità di accesso all’acquisto e l’idea stessa di possesso dell’auto, muta le modalità d’uso della vettura e la loro interazione con l’ambiente esterno. Motore di tale rivoluzione è l’innovazione tecnologica, che accelera il suo sviluppo e la capacità di creare soluzioni con benefici reali per la comunità ed esprime il suo massimo potenziale contaminandosi, come detto prima, con altri settori.

Tutto ciò ci consente non solo di confermare il motto “all’avanguardia della tecnica”, storico claim dei quattro anelli, ma soprattutto di sviluppare tecnologie etiche, in grado di tradurre sicurezza, efficienza, comfort e risparmio di tempo in benefici a vantaggio sia del singolo sia della società.

Entro il 2025, tutti i nostri stabilimenti produttivi saranno carbon neutral. Pioniere in tal senso è lo stabilimento di Bruxelles. L’impianto belga, dove viene realizzata la gamma Audi e-tron, è il primo sito al mondo con certificazione carbon neutral nel segmento premium. Progressivamente, tutti i nostri stabilimenti attingeranno esclusivamente a fonti energetiche rinnovabili.

Parallelamente, ci stiamo impegnando per un’evoluzione sostenibile della filiera produttiva, spaziando dalla produzione delle materie prime sino al riciclo e alla realizzazione di un ciclo chiuso dell’acqua.

Poi c'è il grande tema della connettività. L'industria automobilistica sta lavorando allo sviluppo delle piattaforme di comunicazione delle auto fra loro (Car-to-Car) e fra auto e infrastruttura (Car-to-X). Grazie alla condivisione di big data le vetture sono così in grado di comunicare con le altre auto nei paraggi, inviando ai conducenti segnali, informazioni e avvisi in caso di pericolo: le informazioni in circolo tra un veicolo e l’altro includono posizione, direzione e velocità ed elementi elaborati dai sistemi di bordo per prevedere potenziali collisioni. Ma le vetture dovranno essere in grado anche di dialogare con le infrastrutture, come i semafori, e in generale con il network delle smart city. La connettività Car-to-Car e Car-to-X consente di evitare code, individuare parcheggi, gestire i flussi, risparmiare energia, condividere informazioni sulla segnaletica stradale, evidenziare eventi atmosferici e pericoli. Tale tecnologia consente la cosiddetta intelligenza collettiva, quindi la condivisione e l’utilizzo di informazioni complesse da parte di un numeroso gruppo di utenti.

Ma questa tecnologia porta anche a un nuovo utilizzo del tempo. Così si può guadagnare ogni giorno un’ora di vita, la ‘25esima ora’: 60 minuti restituiti agli automobilisti grazie ai sistemi di assistenza al conducente che permettono di viaggiare con un comfort e, soprattutto, una sicurezza da riferimento.

 

Foto di apertura: il progetto 25th Hour’ di Audi. In futuro, le auto a guida autonoma viaggeranno in modo scorrevole per le città, senza volante e senza conducente. Nella foto Seoul.