La riconversione di un ex parcheggio in un piccolo open space con soppalco restituisce un guscio protettivo foderato con materiali di recupero. E non mancano soluzioni abitative inaspettate

Se ne Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan, romanzo vincitore del premio Pulitzer per la narrativa 2011, la giovane Sasha abita in un appartamento con la vasca da bagno in cucina, come si usava a New York negli anni 70, a Barcellona un piccolo appartamento ricavato nello spazio che un tempo ospitava un parcheggio è stato configurato come un open space fluido, talmente fluido che il fulcro è la doccia passante, posta sotto al soppalco, in continuità visiva con una vasca circolare incassata. Spazi intimi e (particolarmente) privati che invece di essere celati si trovano accanto a cibo, fornelli e tavolo conviviale.

Ingegnosità composita

Se la scrittrice statunitense spicca per l’ingegnosità delle sue costruzioni letterarie fuori dagli schemi Il tempo è un bastardo è un romanzo frammentato in una serie di racconti interconnessi, scanditi in diversi piani temporali ma collegati dal ricorrere degli stessi personaggi –, il progetto ideato da Bebo Ferlito e dallo studio NáBito Architects per il loft LoVt3 è altresì sperimentale, composto da soluzioni abitative funzionali che dialogano tra loro in soli 70 metri quadrati, oltre che rivestito e arredato utilizzando svariati materiali, tutti di recupero.

Un guscio protettivo

Gli spazi del vecchio parcheggio riconvertito si trovano sulle pendici del Montjuic di Barcellona, vicino al Refugio 307, un tunnel antiaereo costruito per proteggere i cittadini durante la guerra civile spagnola. Un luogo simbolico che non sembra essere casuale: una metafora calzante per descrivere lappartamento intimo, raccolto e protettivo che è diventato: un guscio ovattato congelato nel tempo. Un bozzolo dai colori smorzati, neutri e naturali, una tana per nascondersi, rannicchiarsi e rilassarsi, lontani dalla frenesia quotidiana.

Materiali di recupero e finiture grezze

A scandire le diverse aree abitative del loft sì, volendo anche la cucina dal bagno  morbide tende a tutta altezza, realizzate con tessuti grezzi che rimandano alla texture dei sacchi di juta. Lintero progetto di ristrutturazione e interior design si distingue proprio per il recupero di materie prime e vecchi elementi dallo stile industriale, oltre allimpiego di finiture naturali coordinate a tonalità candide dalle sfumature polverose.

Artigianalità

A rendere sostenibile lintervento progettuale, sia architettonico che dinterior design, lutilizzo di materiali riciclati e lesecuzione manuale dei lavori: tetto, finiture di pareti e pavimento, decorazioni, elementi sanitari, accessori e rubinetteria stati tutti realizzati artigianalmente.

Gli arredi

La maggior parte dei mobili, oltre ad alcuni elementi darredo e lampade, sono stati disegnati e realizzati a mano da Bebo Ferlito, fondatore di NáBito Architects con Alessandra Faticanti.

Potenziale e riutilizzo

“Quando sono entrato per la prima volta nellex parcheggio mi è stato subito chiaro il potenziale dello spazio per creare una sorta di nascondiglio, intimo e delicatoracconta Bebo Ferlito. “A ispirarmi sono stati gli svariati materiali di scarto, avanzo e lavorazione presenti ovunque: ho subito deciso che li avrei riutilizzati reintepretandoli.

Vecchi materiali, nuove idee

Il cancello scorrevole esterno e la scala interna, per esempio, sono realizzati con la lamiera dacciaio utilizzata in precedenza per lo stoccaggio del soppalco” prosegue. Un vecchio pezzo di rame mi ha dato lidea per i rubinetti, alcune assi di legno per il tavolo della cucina, mentre le scatole di cartone sono diventate dei contenitori/cassetti”. 

Sperimentare attingendo e azzardando

Ho cercato di sfruttare il più possibile tutto ciò che si trovava già lì, attingendo dalle origini dello spazio e applicando la mia creatività” conclude Bebo Ferlito. Il risultato è un loft dallo stile industrial-raw che fa dellimperfezione il suo punto di forza. Un progetto abitativo che sperimenta osando composizioni azzardate e associazioni ardite, proprio come Jennifer Egan.