L'architetta Elisa Enrietto ha ragionato con l'intreccio di diverse tonalità di verde per restituire a questo bilocale torinese una parvenza di ampiezza

I soli 38 metri quadrati di questo bilocale a Torino restituiscono all'occhio una sensazione di ampiezza quasi labirintica.

Uscirne è difficile, nonostante le ristrette dimensioni. L'architetta Elisa Enrietto, che lo ha progettato, si è sbizzarrita intrecciando diverse sfumature di verde e figure geometriche, qualche volta complementari e qualche altra opposte, un escamotage che l'ha aiutata a conferire all'appartamento un nuovo volto.

L'obiettivo del progetto era proprio quello di trasformare uno spazio potenzialmente luminoso e accogliente ma sfruttato in modo poco funzionale, in un appartamento in grado di farsi chiamare 'casa'.

Grazie ad alcuni accorgimenti di colore e forma e qualche intervento murario utile a ricomporre la pianta di partenza, la giovane coppia che lo abiterà si trova oggi a poter godere di spazi confortevoli immersi nel verde, fuori e dentro lemure domestiche.

Il bilocale, infatti, è situato al secondo piano di un edificio del 1903 progettato dall'architetto Pietro Fenoglio, in un contesto di caseggiati di inizio Novecento della Società Torinese per Abitazioni Popolari, tra decorazioni Liberty e mattoni a vista.

Rovesciare la situazione

Per prima cosa, Enrietto si è occupata di invertire gli spazi destinati originariamente a camera da letto e cucina: la stanza, infatti, presentava dimensioni eccessive e poco sfruttate, e la cucina risultava piuttosto stretta.

La zona notte ha così guadagnato una finestra, che, affacciata sul verde della corte, restituisce luce naturale e tranquillità all'ambiente. Si è poi presentata l'opportunità di inserire una piccola cabina armadio e, aspetto per nulla di poco conto, un accesso più comodo al bagno.

Complici della buona riuscita dell'intervento, gli arredi individuati per questo bifocale ristrutturato a Torino sono stati scelti su misura e funzionali alle esigenze della giovane coppia, ne è un esempio il letto a baldacchino dalla struttura in ferro verniciato a polvere. Su disegno dell'architetta, è una sorta di 'stanza nella stanza', una scatola colorata attrezzata con quattro cassettoni a scomparsa estraibili sui lati, dove poter riporre biancheria e oggetti.

La tenda del baldacchino, come un sipario crea una dimensione di intimità, un confine tra dentro e fuori. Capace di isolare il luogo del riposo, trasformandolo in una via di fuga dalla quotidianità, è morbidamente delimitato da un tessuto traforato e stampato con motivi 'foliage multicolor' di Monstera Deliciosa.

Le lampade sono appese al soffitto del baldacchino in lamiera a rete e possono essere spostate dove serve più luce. In nome di una flessibilità funzionale.

'The green box'

Un motivo ricorrente è quello della piastrella 15x15, che torna sia in bagno sia cucina: un gioco ottico che già era stato annunciato nella zona notte, con il formato 'box' quadrata del letto, ma che in questi due ambienti diventa decisamente più esplicito.

Il pattern, guida dell'intero progetto insieme con la palette cromatica, assume in queste due stanze diverse tonalità di verde; un espediente grazie al quale entrambe appaiono più profonde di quanto realmente lo siano.

Il bagno è stato soggetto a un ripensamento degli spazi, sebbene rimasto invariato nella sua struttura originale: la vasca è stata sostituita da una doccia ed è stato aggiunto un comodo mobile lavabo su disegno, con ante in lamiera stirata a maglia quadrata.

Uno specchio di ampie dimensioni, sistemato strategicamente vicino alla finestra, riflette la luce naturale amplificando il reale spazio a disposizione. Gli scorrevoli di vetro temprato trasparente dell'antibagno e della doccia ancora una volta richiamano il verde acquamarina degli arredi.

Tra verde salvia, verde oliva, verde acquamarina e verde petrolio, il rivestimento delle pareti del bagno disegna intriganti giochi grafici, con piastrelle 15x15, disposte in quattro fasce più scure in basso, più chiare in alto.

Infine, le porte scorrevoli a scomparsa, in vetro trasparente a specchio, lasciano filtrare una dolce luce naturale che accarezza e amplifica lo spazio.

Libertà di interpretazione e comfort domestico

Anche la cucina, che dopo l'intervento di ristrutturazione si è impadronita dello spazio più rumoroso del bilocale, ovvero quello affacciato su un esterno trafficato, è stata ripensata in ottica di massima funzionalità.

Il tavolo da pranzo all'occorrenza può diventare scrivania, per questo è stato locato vicino alla grande porta finestra con affaccio sul balcone.

Il materiale utilizzato per le ante di tutti gli arredi, è un multistrato fenolico di betulla, un pannello di legno chiaro con venature a vista, resistente all'umidità e quindi particolarmente adatto all'ambiente.

La zona living, con compostezza ma sempre rimanendo federe alla promessa di portare un nuovo comfort nell'appartamento, garantisce una comoda visione della tv grazie al mobile frontale e al divano da due posti a sedere.