A Bresso, alle porte di Milano, un edificio industriale preesistente trasformato per accogliere Z-Life, il nuovo headquarter della multinazionale farmaceutica Zambon, parte del Campus scientifico OpenZone, dove spazi liberi e senza barriere favoriscono la socializzazione e l’interazione delle competenze

Il recupero e la trasformazione di una fabbrica di quel tessuto operoso che a nord di Milano si sviluppa senza soluzione di continuità sino ai laboratori artigianali della Brianza, affiancandosi ai nuovi stabilimenti del distretto del furniture design italiano, è stato il tema di progetto che Amdl Circle e Michele De Lucchi hanno affrontato per la realizzazione della nuova sede uffici della Zambon. Una scelta di percorso che si inserisce in quel denso filone internazionale dell’architettura del nuovo millennio, che individua nella città l’occasione per un confronto dialettico e compositivo. Gli edifici preesistenti sono stati assunti come manufatti degni di attenzione e riuso a prescindere dalla loro figura e storia; presenze urbane passibili di modifiche, integrazioni ed elisioni, tramite quella che è stata definita come una sorta di microchirurgia urbanistica.


Michele De Lucchi
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AMDL Circle è il centro di un gruppo di esploratori che la pensano allo stesso modo. Con ogni nuovo progetto, cercano di far crescere la loro cerchia per includere: artisti, antropologi, umanisti, psicologi e futurologi e chiunque contribuisca all'evoluzione dei loro progetti. Guidati da Michele De Lucchi con Angelo Micheli si concentrano sulle seguenti aree: spazi commerciali, residenziali e culturali, design, ospitalità, infrastrutture, progettazione grafica, luoghi di lavoro, pianificazione urbana. La loro esperienza nella realizzazione di progetti visionari è supportata da clienti provenienti da tutto il mondo.

È il caso di questa ex-fabbrica del Milanese dove si producevano profilati metallici e la cui struttura regolare a ‘tre navate’ di pianta quadrangolare ha permesso un intervento lucido e calibrato, teso alla realizzazione di uno spazio in cui poter ricavare ambienti tra loro interconnessi per agevolare la condivisione. L’uso dei materiali (tra cui il legno di larice per il nuovo avancorpo d’ingresso), la trasformazione dei fronti in una scatola matematica di vetro per catturare al meglio la luce naturale e i tagli praticati nei solai tra i due livelli hanno giocato un ruolo guida per la creazione del comfort all’interno degli spazi di lavoro.

Il progetto è parte della ricerca Earth Stations, che Amdl Circle e Michele De Lucchi stanno sviluppando da tempo allo scopo di definire tipologie architettoniche in grado di impiegare conoscenze umanistiche e tecnologiche per favorire condizioni ambientali ottimali e le relazioni umane. Z-Life unisce alla struttura dell’ex-fabbrica il nuovo corpo perimetrale di vetro e acciaio ripreso dall’aggiunta volumetrica del fronte ingresso. La figura preesistente spicca in modo netto e indipendente con il sistema di travi e pilastri in cemento armato, la copertura a shed riutilizzata e le travi reticolari che corrono in corrispondenza dello spazio a tutta altezza, percepibile dal taglio ellittico nell’atrio che si affianca al disegno del soffitto ligneo, in un riuscito dialogo tra passato e presente.

Capsule trasparenti per riunioni, tavoli collettivi e piani sospesi al soffitto, zone operative a diversa tipologia aggregativa si distribuiscono negli spazi liberi e calibrati del progetto architettonico."

Il contrappunto materico-compositivo che caratterizza l’intero progetto permette di rendere il nuovo headquarter una struttura iconica, emergente e di riferimento all’interno del Campus scientifico OpenZone. Sull’edificio preesistente si è lavorato per aggiunte ed elisioni, aprendo una corte centrale che, al piano terreno, accoglie il nuovo atrio a doppia altezza e prosegue nell’interno con un nuovo spazio circolare per incontri e presentazioni, chiamato Open Lamp: una grande sala sormontata da una cupola di legno e vetro che sfonda il solaio emergendo sulla terrazza centrale, su cui si affacciano gli uffici del primo livello. In sommità la copertura è stata pensata come una ‘quinta facciata’, offerta alla vista degli edifici dell’intorno come un giardino pensile mutevole nelle stagioni.


Carlo Ratti
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CRA-Carlo Ratti Associati è uno studio internazionale di design e innovazione con sede a Torino, Italia, con filiali a New York City e Londra. Attingendo alla ricerca di Carlo Ratti presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), lo studio è attualmente coinvolto in diversi progetti in tutto il mondo, abbracciando ogni scala di intervento: dal design del prodotto alle installazioni, all'architettura e alla pianificazione urbana. CRA mira a esplorare il punto di incontro tra il naturale e l'artificiale nell'ambiente costruito, spesso sfruttando le tecnologie digitali come parte di una missione multidisciplinare per pensare, progettare e realizzare l'innovazione nello spazio urbano.

All’interno degli spazi flessibili, in grado di accogliere diverse soluzioni tipologiche legate alle nuove modalità del lavoro in ufficio, lo studio Carlo Ratti Associati è intervenuto, in modalità partecipativa, con un suggestivo allestimento chiamato Sunny Inside, che sviluppa il concetto di design biofilico. Capsule trasparenti per riunioni, tavoli collettivi e piani sospesi al soffitto, zone operative a diversa tipologia aggregativa si distribuiscono negli spazi liberi e calibrati del progetto architettonico.

Un innovativo sistema di illuminazione consente, tramite la tecnologia led SunLike, di ricreare negli interni la luce naturale, simile a quella del sole, permettendo anche la distribuzione di aree verdi a coltura acquaponica. Piccoli e inconsueti ‘giardini’ si affiancano così alle zone di lavoro in cui, come in ogni zona dell’edificio, la luce è simile a quella solare, sottolineando la continuità tra esterno e interno già perseguita dalle nuove facciate vetrate dell’intera scatola architettonica.

L’uso dei materiali (tra cui il legno di larice per il nuovo avancorpo d’ingresso), la trasformazione dei fronti in una scatola matematica di vetro per catturare al meglio la luce naturale e i tagli praticati nei solai tra i due livelli hanno giocato un ruolo guida per la creazione del comfort all’interno degli spazi di lavoro."

Progetto architettonico AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi - Progetto di allestimento degli interni Carlo Ratti Associati - Foto di Luca Rotondo, Marco Beck Peccoz