Si può parlare di un'evoluzione del gusto nei colori?
Francesca Valan: "Oggi c’è più libertà rispetto a una volta, siamo meno vincolati dalle tendenze, quello che piace vince su tutto, esattamente come la nuova cucina internazionale, le regole rigide si sono rotte.
Già da ora, ma sicuramente entro qualche anno, avremo poi a che fare con i nuovi 'colori ratatouille', dati dall’uso e dal riuso delle plastiche riciclate.
Sempre meno colori puri, quindi, e via libera a tonalità sfumate, date dal mélange di piccole particelle policrome.
La policromia, come ho detto, oggi è completamente sdoganata: va utilizzata, però, sempre tenendo presente i materiali e i colori già presenti nell’ambiente. In presenza di uno spazio polimaterico, per esempio, conviene aggiungere un solo accento cromatico, mentre se è monometrico ci si può sbizzarrire."
L’ultimo suggerimento della color designer riguarda le sensazioni date dal colore in una stanza: se le quattro pareti sono dello stesso colore e la stanza non è aperta su altri locali, il rischio è di sentirsi in una scatola chiusa.
Dipingere una parete di un colore diverso, magari presente negli ambienti adiacenti, anche se dall’altra parte del muro, offre una sensazione di apertura e maggiore leggerezza.
“Occorre tenere presente infine - dice Valan - che ogni colore ha un suo suono. Se si ha bisogno di un ambiente silenzioso, è bene utilizzare toni neutri, anche creati dalla somma di colori diversi, ma scelti in tonalità neutre, quindi molto desaturate".