"Non agisco facendo distinzione tra le mie attività. Mi interessano tutte, allo stesso modo, perché ho creato un intero lifestyle che, certo, parte dalla moda, ma che include molto altro. La moda veste il corpo, ma il corpo abita lo spazio e l’architettura veste lo spazio, oltre a costruirlo: è questa la triangolazione magica, per me. Aggiungo che l’architettura è permanente, o quasi, e soddisfa il bisogno di atemporalità che è anche della mia moda. Dedico una buona parte della mia giornata ai progetti di interior design, ma tutto si mescola e si amalgama, e questo è poi il motivo per cui il mio lavoro è coerente e organico. Mi piace la delicatezza di certi colori unita alla raffinatezza delle texture, per esempio, e che sia un marmo raro o una seta poco importa. Molto spesso il lavoro in un ambito si riverbera nell’altro, come è giusto che sia”.
Armani ha orchestrato il progetto in prima persona, giorno dopo giorno, fino al più piccolo dettaglio, con il suo team altamente formato e specializzato (nella progettazione di hotel, ristoranti, negozi e residenze: un vero e proprio studio di 30 persone, al quale se ne aggiungono 15 attive nell’interior design), senza avvalersi di grandi nomi dell’architettura, come aveva fatto in passato. E il suo sguardo sempre fresco è immediatamente percepibile già dall’esterno della boutique che, interrompendo con equilibrio il fronte classico della via, la fitta cortina delle facciate dei palazzi storici che celano segreti giardini, si presenta con l’immagine di una scatola vetrata, nobilitata dalla finitura color platino dei piani superiori e con un sorprendente basamento di granito verde Fantastico.