La residenza d’artista fondata a Brescia da Edoardo Monti celebra 3 anni di attività con la prima grande retrospettiva al Mana Contemporary di Jersey City, il cui titolo si ispira al viaggio di attraversamento dell'oceano compiuto dalle opere: Transatlantico

Proseguendo nella missione di accogliere e promuovere artisti da tutto il mondo, una selezione di opere realizzate a Palazzo Monti nei suoi primi 3 anni di attività viene ora esposta a Jersey City, da Mana Contemporary, istituzione animata dalla stessa volontà di Edoardo Monti, fondatore della residenza d'artista.

Nato 2017, Palazzo Monti è un progetto artistico ospitato in una dimora storica di Brescia che fin da subito ha saputo vivacizzare la scena creativa della città, ospitando nelle sue sale affrescate numerosi artisti per poi metterli a confronto nelle esposizioni di fine residenza.

Dal 18 ottobre al 17 aprile 2021, gli oltre cento artisti che hanno abitato le stanze del palazzo e realizzato opere contemponanee nel contesto storico della città lombarda, trovano voce anche sulla East Coast americana in una mostra collettiva curata da Edoardo Monti.

La mostra Transatlantico riapre le porte di Mana Contemporary dopo il lockdown e al contempo apre le porte alla residenza oltreoceano, che prende spunto da questo viaggio per impostare il percorso della mostra. Una prospettiva di fuga orizzontale dirige lo sguardo del visitatore lungo una linea immaginaria che attraversa le 130 opere della collettiva. Uno sviluppo in lunghezza, quasi una successione cronologica. Un allestimento intervallato da alcuni interventi scultorei che sembra ricordare il viaggio, sia quello che hanno compiuto gli artisti per giungere a Brescia sia quello delle opere per trovare dimora nella mostra statunitense.

Da Oren Pinassi a Tine Bek, passando per Oscar Giaconia fino a Bea Bonafini con i suoi arazzi, sono diversi gli artisti che sono stati residenti di Palazzo Monti ad aver poi trovato notevole riscontro.

Tuttavia, la curatela di Transatlantico al Mana Contemporary si sviluppa a partire da un principio di equità: ogni artista in residenza, dai più noti ai meno conosciuti, è rappresentato da un’opera, che esprime il senso della sua ricerca in seno a Palazzo Monti. Un principio di opportunità che riprende la missione delle due istituzioni e intende creare un forte senso di comunità in ottica internazionale.

Quando il centro culturale Mana Contemporary mi ha contattato offrendo l’opportunità di curare una mostra nel loro Decentralized Space”, racconta Edoardo Monti,“ho subito proposto una grande celebrazione degli artisti ospitati negli scorsi tre anni presso Palazzo Monti. La scelta di una sola opera per artista è stata fatta per dare a tutti la stessa opportunità di visibilità, oltre che per creare una sfida con noi stessi: in un dialogo tra curatore e creativo ho infatti selezionato un lavoro che fosse rappresentativo dell'intera pratica artistica di ciascuno di loro.

Tale visione ha permesso di coinvolgere la maggior parte delle persone accolte in questi primi tre anni. Credo nell’inclusione, nello scambio e nel confronto: questo show dà voce alla comunità della residenza che spero continui a crescere soprattutto grazie ai valori che promuoviamo” conclude Monti.