Mutano i campi professionali ma l’interesse (molto speciale) per i temi legati alla sostenibilità è il medesimo: infatti Mario Cucinella, guru dell’architettura green, i Costardi Bros, fratelli-chef emergenti con la passione per i cibi (soprattutto i risotti) a km zero, e Valcucine, attenta e sensibile sin dal 1980, anno della sua nascita, alle problematiche ambientali, condividono la vocazione al ‘progetto equo e responsabile’.
Insieme, ne hanno dibattuto presso lo showroom milanese di Valcucine. “Come essere sostenibili? L’ho imparato quando ho lavorato in luoghi ‘difficili’, come a Gaza per esempio, dove ho progettato una scuola” ha esordito Cucinella. “E’ proprio in questi contesti che si ha l’opportunità di (re)imparare il mestiere: nelle situazioni dove mancano le risorse basilari, come acqua e elettricità, c’è la possibilità di recuperare quel sapere millenario a cui architetti e costruttori attingevano nel passato per trovare quella complicità profonda con il sito, quella empatia sincera con i luoghi, che noi oggi abbiamo perduto”.
Recupero del sapere del passato, dunque, e recupero di un dialogo diretto e costruttivo con la natura, che significa, fra le altre cose, uso virtuoso delle sue risorse. Soprattutto in cucina, come ha spiegato Christian Costardi: “Sostenibilità per me significa imparare a non sprecare. Ma significa anche ritornare al territorio, per farlo diventare il vero protagonista del piatto.
Noi per esempio, nel nostro ristorante a Vercelli, usiamo solo riso vercellinese, che al massimo arriva da sette chilometri di distanza… E significa, infine, tornare a comprendere il valore delle persone, rimettere in primo piano il mondo dei contadini, il loro sapere in uno scambio ininterrotto di dare e avere nel segno di una produzione e di un consumo davvero sostenibili”. (L.R.)
I vini degustati durante la serata sono stati Emmar, Furnace e Refolo della Cantina La Pila (www.vinilapila.it/ www.winelandscape.com )
Foto di Saverio Lombardi Vallauri