È stato esordio all’insegna della ‘disobbedienza’ quello avvenuto il 6 maggio nello showroom Meritalia per il ciclo di incontri “Design meets food – Milano meets the world” organizzato da INTERNI all’interno dell’iniziativa Expo City Events.

Da questo tema ha infatti preso spunto il dialogo tra i due protagonisti della serata, Giulio Iacchetti e Davide Oldani, che nei loro rispettivi ruoli di designer e chef hanno raccontato come la disobbedienza, intesa come predisposizione ad andare oltre le regole e gli schemi predefiniti (ma praticata solo dopo avere esercitato l’obbedienza), possa diventare una vera e propria attitudine creativa.

Se per Iacchetti la riflessione (e una mostra) sugli ‘oggetti disobbedienti’ ha segnato la tappa fondamentale di un percorso di ricerca orientato al senso del progetto piuttosto che al suo risultato formale, per Oldani la ‘deviazione’ dall’alta cucina è stata la naturale conseguenza della scelta di focalizzarsi su un concetto di cucina più popolare, legata cioè agli alimenti stagionali del territorio lombardo.

“Quando ho iniziato a lavorare” ha spiegato lo chef “c’erano regole molto rigide, imprescindibili. Una volta sedimentate le ho fatte mie attraverso una personale interpretazione. La mia è una cucina pop perché è basata sul principio di accessibilità e nasce da un progetto costruito e condiviso”.

Un approccio che Giulio Iacchetti, sostenitore del design democratico, non poteva che condividere e argomentare secondo il suo punto di vista, fatto di oggetti pensati per una partecipata, leggera e ‘disobbediente’ quotidianità.

 

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Davide Oldani (ph. Saverio Lombardi Vallauri)
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Giulio Iacchetti (ph. Saverio Lombardi Vallauri)
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Da sinistra, Davide Oldani, Federico De CEsare Viola, Giulio Iacchetti (ph. Saverio Lombardi Vallauri)