E se facessimo smart-working da una una casa sull'albero, cambiando prospettiva e sguardo? La creatività potrebbe guadagnarci e lo spirito pure. In fondo basta una fazzoletto di terra e una buona connessione... Le proposte degli architetti per realizzare un sogno atavico di vita

“Penso che la pandemia abbia radicalmente spinto un modo di lavorare che prima esisteva solo in teoria. Lavorare e creare in mezzo alla natura può assolutamente essere stimolante da un punto di vista creativo ma non solo. Il mondo è diventato un po' più piccolo in questi ultimi mesi, un po' più lento. Scopriremo di nuovo luoghi e posti unici che non sono lontani migliaia di chilometri ma si trovano dietro l’angolo. Magari vicino al mare, sulla montagna, magari in un bosco, in una casa sugli alberi?

La riflessione dell'architetto Peter Pichler, che di sofisticate Tree Houses se ne intende, pensando solo alle case con tetto a falda da lui progettate sul lago Dawson, nella Virginia dell'Ovest, per rispondere alla nuova frontiera dello slow down turism e ispirate agli alberi maestosi, aceri, pioppi e querce, che le circondano,  stimola ad approfondire il tema. Case di alberi, rifugi sospesi tra terra e cielo, nidi personalizzati. Gli esempi che ricercano un rapporto più diretto con la natura e il benessere non mancano. Di spirito eco, esatti nelle funzioni e nelle distanze, senza troppo spazio a compiacimenti formali.

D'altronde c'è chi come il “Barone rampante di Italo Calvino, all'anagrafe Cosimo Piovasco di Rondò, diventa perenne 'abitante degli alberi' a dodici anni per ribellione. E chi alla fuga o al desiderio di evasione in una capanna sospesa sposa comunque la scelta di conservare radici ben salde sulla terraferma.

Comunque sia, la metafora dell'albero, come possibilità di vedere la realtà secondo una prospettiva diversa, resta un sogno di bambini e adulti. Perché i suoi rami e le sue fronde  si muovono col vento, suddividono carichi ed equilibri, ospitano nidi e scoiattoli, vivono e suggeriscono analogie dell'architettura con l'ambiente naturale che certo gode di maggiore salute rispetto a noi di questi tempi.

Così, anche se “A city is (not) a tree come ci ricorda Cino Zucchi, non ci sorprendono le numerose sperimentazioni in tema, che declinano nuove e insolite espressioni domestiche. Del fatto che “ogni albero sia in grado di sorreggere un sogno, in un luogo fuori da tempo” è convinto  ad esempio da tempo Iacopo Gozzi che, con il team TreeTopBuilder (un altro architetto + due treeclimbers + un falegname), si è costruito una casa sopraelevata, sospesa tra terra e cielo, proprio a Grezzana (Verona) dove vive. “Costruirla è possibile: basta seguire le disposizioni in ambito di sicurezza, studiare con cura il territorio e scegliere l'albero giusto”, spiega. “Può diventare un tutto su misura, custom-made, in rapporto alla personalità del committente, in termini di gusti, interessi e budget ovviamente”.

La metafora dell'albero, come possibilità di vedere la realtà secondo una prospettiva diversa, resta un sogno di bambini e adulti. Perché i suoi rami e le sue fronde si muovono col vento, suddividono carichi ed equilibri, ospitano nidi e scoiattoli, vivono e suggeriscono analogie dell'architettura con l'ambiente naturale."

In Italia manca ancora una legislazione al riguardo ma nel 2018 si è concluso l'iter che ha portato al decreto attuativo per disciplinare sul piano normativo i parametri relativi alla costruzione di case sull'albero sul territorio della provincia autonoma di Trento. Sharon Davis Design con la sua Garrison Treehouse, nei dintorni di New York, ha invece costruito, nel parco di pertinenza di un vecchio cascinale in collina, un generoso spazio-gioco sospeso, che diventa abitabile grazie a un dinamico sistema di reti di arrampicata, botole e scale-scivolo. Materiali adottatti: acciaio (per la struttura e la scala), cedro (per i rivestimenti esterni), policarbonato (per quelli interni). Nel 'nido' più in alto, lo studiolo con la scrivania in mogano e le viste migliori sul verde.

Se l'immaginario è la nostra proiezione sulle cose che ci circondano, come non ricordare poi il poetico Bird-apartment, progettato dallo studio di design Nendo che contempla un piccolo 'blocco' di appartamenti realizzati presso l'Ando Momofuku Center nella foresta di Komoro City in Giapponde: sulla cime di un albero, una persona e 78 uccelli possono coesistere pacificamente.

Una casa albero che educa alla sostenibilità (nello specifico dei boyscout americani) è anche quella messa a punto da Mithun, uno studio di progettazione-eco di base a Seattle e San Francisco: la Sustainability Treehouse, costruzione a torretta, tra gli alberi della Summit Bechtel Reserve, in Virginia, con spazi su diversi livelli concepiti come piattaforme sfalsate in legno locale che richiamano l'immagine dei rami intorno al tronco. Nella ricerca di una fusione con la natura e per il dispendio di energia nullo (autoproduce tutta l'energia consumata grazie all'integrazione tra impianto fotovoltaico, turbine eoliche e recupero dell'acqua piovana) risulta tra i primi 10 progetti di bioarchitettura selezionati dall'AIA nel 2014.