Tra suggestioni e oggetti provenienti da ogni parte del mondo, Hayloft è il rifugio eclettico che i due architetti dello studio Loft Buro di Kiev hanno realizzato per la loro famiglia nella capitale ucraina

C’è un pizzico di India e un’incursione nell’area eurasiatica che si intrecciano a suggestioni dalla Francia e dall’Italia, in una miscelanza pop che abita sotto lo stesso tetto.

Il progetto si chiama Hayloft ed è la casa che Oleg Volosovsky e Elena Logvynets dello studio ucraino Loft Buro, hanno costruito per la loro famiglia a Kiev, immaginandola come un crocevia di culture, declinata in colori, materiali ma anche odori e sapori, oggetti di artigianato e antichità, quadri, graffiti, bassorilievi e sculture provenienti dai loro viaggi in (quasi) tutto il mondo.

Un’orchestra di elementi, così diversi e così armonizzati tra loro, che si innesta nell’ampio volume a doppia altezza di un edificio precedentemente adibito ad attività commerciali, con strutture in cemento e ferro, mattoni e impianti a vista, che è stato recuperato mantenendone la leggibilità dal forte appeal industrial.

L’intento della coppia di progettisti è stato quello di creare un rifugio privato dove nuove tecnologie e sostenibilità fossero alla base dell’eclettico mix compositivo che connota il progetto architettonico.

Avvolto tra pareti di mattoni intonacate di bianco e illuminato da grandi serramenti con montanti color antracite, il primo livello dell’abitazione accoglie la cucina separata con pareti vetrate, la sala da pranzo e l’area living che si snoda anche sul mezzanino superiore, oltre a una lavanderia e alla camera della figlia.

Al secondo piano, il soggiorno prosegue in uno spazio di lavoro e quindi nella camera da letto, con cabina armadio e bagno annesso, disegnati con la stessa filosofia progettuale che accosta soluzioni high-tech a pezzi di antiquariato, in un continuo contrasto tra antico, etnico e contemporaneo.

A mobili di design e finiture in cuoio, pavimenti in legno a mosaico intarsiato alternati alla pietra, panche in massello e un affascinante camino in maiolica che troneggia nel living si contrappone l’involucro, che acquista una dimensione e una funzione maggiormente tecnica: al soffitto sono appesi faretti e proiettori, canalizzazioni dell’aria e dell’acqua, mentre a parete si diramano le condutture, con le scatole degli interruttori volutamente sovrapposte al muro.

L’estetica dei tubi a vista, che offre un pattern decorativo all’interior design, è ripresa nei radiatori A_25 e BD 25 di Antrax IT, scelti dagli architetti in tonalità antracite opaco e in diverse configurazioni verticali per gli ambienti living, notte e bagno del loft.

Realizzati entrambi in acciaio al carbonio 100% riciclabile, i due modelli sono composti da elementi tubolari del diametro 25 mm, che in A_25 hanno orientamento verticale, mentre in BD 25 sono disposti in orizzontale e sono alternati a dei vuoti che permettono lo stoccaggio della salvietta.

Il termoarredo di Antrax IT garantisce un notevole risparmio energetico, grazie al ridotto contenuto di acqua e al funzionamento a bassa temperatura, e asseconda la vocazione green dell’intervento e la grande ambizione di Oleg ed Elena di vivere in un luogo sostenibile, intimo e accogliente, dove ogni minimo dettaglio è pensato, disegnato o scelto con cura.