Il brand ha aperto il primo showroom nella cornice dell’ex palazzo Telve, opera iconica del progettista Edoardo Gellner

Il nuovo store monomarca Diadora a Cortina d'Ampezzo, nasce nel rispetto della struttura originale dell'ex palazzo Telve, e riprende la filosofia di gestione degli spazi di Edoardo Gellner e la sua passione per la varietà materica della montagna. Lo showroom Diadora fa dell’utilizzo di materiali di prossimità il proprio fil rouge, grazie al ricorso a larice, pietra e calamina (un ossido nero tra gli effetti più evidenti nei processi di lavorazione dei metalli).

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Rinnovamento urbanistico

Giunto a Cortina d’Ampezzo negli anni 40 del '900, Gellner subisce il fascino del luogo, con le sue architetture rurali e le montagne, e ben presto vi si stabilisce. Durante gli anni dialoga con la cittadina con il suo linguaggio colto e originale, diventando un protagonista del rinnovamento urbanistico, e firmando importanti edifici tra cui palazzo Telve, sede della Società Telefonica delle Venezie.

Olimpiadi: dal 1956 al 2026

Probabilmente opera più significativa della produzione ampezzana di Gellner, palazzo Telve fu commissionato per le Olimpiadi di Cortina d'Ampezzo del 1956. La fiamma olimpica fa da trait-d’union tra il momento di costruzione e ristrutturazione del palazzo, proiettata verso i prossimi giochi invernali. Commissionata dalla famiglia Moretti Polegato con l’ausilio dello studio RP8, la ristrutturazione del complesso che ospita lo store è stata implementata nel rispetto del progetto originario.

Un segno per il futuro

“Cortina d’Ampezzo è il luogo ideale per questo primo monomarca Diadora: un luogo che rispecchia la nostra identità radicata nel territorio, noto nel mondo per il suo glorioso passato sportivo, ma che guarda anche a un futuro da protagonista”, spiega Enrico Moretti Polegato, presidente di Diadora.

Un'esperienza immersiva

L’utilizzo della calamina sui muri rende possibile un assetto agile e intercambiabile dei sistemi di esposizione grazie ad ancoraggi magnetici. Le tende parasole sulle vetrine sono state studiate con un traforo il cui pattern riprende i 5 tondi tipici del logo Diadora, che proietta giochi di luce all’interno dello spazio espositivo. I camerini con grafiche retroilluminate offrono al cliente un’esperienza immersiva e avvolgente.

Know-how artigianale locale

Grande attenzione è stata posta alla sostenibilità del progetto, grazie all’utilizzo non solo di materiali locali, ma anche di maestranze di lavoro della zona di Cortina d'Ampezzo, che hanno potuto esprimere tutto il know-how nella lavorazione dei materiali propri del territorio, grazie a una conoscenza tramandata per generazioni.

Photo: ©Alessandro Saletta e Melania Dalle Grave - DSL Studio