Come gli esili profili dei serramenti a tutta altezza, per esempio, e la precisione con cui, incontrandosi a filo, schiudono l’angolo sudorientale su un ampio loggiato illuminato da bucature schermate. O come la snellezza dei pilastri circolari in acciaio tubolare dipinto di bianco, pensati per sparire nel panorama circostante.
Tutto è attentamente studiato, dalla posa dritta e accostata dei listoni di rovere, che disegnano il pavimento in grandi campi regolari, alla scelta di un sistema di arredo che reinterpreta la migliore tradizione italiana degli anni Cinquanta con un design raffinato e discreto.
Da qui, poi, il percorso si sdoppia. In un angolo del loggiato esterno, rivestito della stessa pietra dei setti, una leggerissima scala elicoidale, in acciaio bianco, fa da contrappunto alla doppia rampa curva interna, rivestita in rovere, che sembra quasi scavata nell’intonaco. Entrambe portano al livello inferiore, in un volume più ampio e decisamente più compartimentato, che ospita la zona notte. Qui, la distribuzione delle tre camere da letto e dei due bagni è più canonica, per evidenti necessità funzionali, ma nulla cambia rispetto all’atmosfera costruita al piano superiore.