Con soli 50 metri quadrati a disposizione, l'architetto Michelangelo Brugnano ha ridefinito i connotati di questo micro monolocale in centro a Firenze. Parola d'ordine: leggerezza

Le idee della proprietaria di questo appartamento ristrutturato nel centro di Firenze, erano piuttosto chiare sin dall'inizio dei lavori.

Situato precisamente tra il Convento di San Marco e il Giardino della Gherardesca della città italiana conosciuta in tutto il mondo per la sua ricchezza artistica e culturale, rappresentava per lei una via di fuga dalla vita sin allora condotta. Motivo per cui non ci sarebbe stato spazio per le insoddisfazioni.

Inoltre, impegnata lavorativamente nel settore della moda, la committente ha vissuto per molti anni in Asia e con la decisione di acquistare un appartamento in Italia, ha scelto di voler trovare anche una nuova leggerezza.

E proprio quest'ultima, è stata la parola d'ordine individuata dall'architetto Michelangelo Brugnano con il suo studio MBA Studio, per lavorare alla ridefinizione dei connotati di un piccolo monolocale che d'ora in poi la proprietaria chiamerà 'casa'.

Un monolocale all'insegna della leggiadria

Allo stato originale, in realtà, l'appartamento si presentava già rinnovato, ma non rispecchiava le aspettative stilistiche dell'attuale proprietà. L'edificio all'interno del quale si trova il monolocale, infatti, era stato recentemente oggetto di ristrutturazione totale avviata seguito di un cambio di destinazione d'uso dell'intero stabile, che ospita circa 55 appartamenti.

La società che si è occupata di questo lavoro ha predisposto un piano di soluzioni chiavi in mano (finiture e distribuzione interna, tra le altre cose) che non risultavano soddisfacenti per la committenza, e che l'architetto Brugnano ha preso in carico con l'obiettivo di farne uno spazio luminoso, leggero, all'insegna della leggiadria.

Effetto cuboide

Per rispondere alla richiesta, l'architetto ha iniziato dalla ri-progettazione dello spazio, con il fine di ottenere una percezione più ampia degli ambienti che - nel loro complesso misurano una superficie di soli 50 mq. L'obiettivo era quello di sfruttare al massimo la cubatura disponibile, lavorando anche con uno schema che avesse simmetrie e forme pulite.

Si è optato per una soluzione 'open' dove la pianta, con impronta rettangolare, è stata suddivisa in tre settori comunicanti: zona giorno, zona notte e zona servizi. E tutto è stato ispirato alla forma perfetta del cubo: una strategia che ha contribuito, anche grazie ai materiali individuati, a rendere l'appartamento iper minimalista e dall'effetto 'tela bianca', che contribuisse in un secondo momento anche a valorizzare i pezzi d'arredo con profondo significato affettivo per gli inquilini, poi collocati secondo preferenza della proprietà.

Arredi su misura

Per ottenere questo obiettivo, Brugnano ha ragionato su un set di arredi fissi da collocare nei punti funzionali del monolocale. I pezzi, che sono stati disegnati su misura per il progetto, comprendono tre elementi in marmo di Carrara quali il blocco cucina, il top wc e il piano tv.

La scelta delle finiture è stata ponderata su tre elementi: la base bianca, il parquet massello in Panga Panga ed il marmo di Carrara mentre per gli arredi emergono le contaminazioni orientali e 'gli accessori' macchiati con tocchi di oro.

Una casa senza pareti

Alla leggiadria aspirata per l'appartamento avrebbero potuto contrapporsi piccole questioni logistiche, come la separazione degli spazi per funzione: camera da letto e cucina, altrimenti, sarebbero stati simbiotici.

Per ovviare la questione, è stata progettata una struttura di 'pareti invisibili' in vetro e metallo: fissa nel caso della zona centrale e scorrevoli nel caso dello spazio dedicato al wc. In questo modo la luce naturale filtrante dalle aperture sull'esterno non avrebbe incontrato limiti e anche lo sguardo, da differenti punti di vista, sarebbe rimasto appagato dalla sensazione di continuità.