“È stata la casa stessa a scegliere per noi i nuovi materiali e i loro accostamenti” spiega l’architetto Castagna. “Nel totale rispetto del genius loci, abbiamo infatti privilegiato l’impiego di altre pietre, legni e metalli, ottoni e argenti soprattutto, che, lavorati fuori da qualsiasi standard seriale, imprimono a ogni dettaglio dello spazio abitativo un’espressività quasi artistica destinata a conquistare la patina del tempo in modo naturale e autentico.
È stato come intraprendere un affascinante viaggio nel cuore di una dolce terra collinare che regala emozioni e bellezza, ricca di storia e architettura, tradizione artigianale, sensorialità e colori, che spaziano dalle nuance dei prosecchi a quelle dei tetti a coppi in terracotta, senza dimenticare le ville del Palladio poco distanti.
Nella fattispecie, le lunghissime capriate e le travi in legno grezzo, che connotavano l’ex granaio”, continua, “ci hanno suggerito di costruire la zona destinata alla camera da letto e al bagno dedicato come una ‘scatola nella scatola’, un nuovo blocco autonomo all’interno del grande volume indiviso, preservando così la vista ininterrotta dei pregevoli elementi costruttivi”.