Il giallo vaniglia Limitless e il rosa pesca Peach Fuzz sono i colori del 2024: la color designer Francesca Valan spiega dove e come usarli, e come scegliere le cromie adatte ai nostri spazi

Il colore dell’anno 2024 annunciato da PPG Architectural Coatings Italy si chiama Limitless ed è un giallo tenue, dalle mille possibilità, quello selezionato da Pantone, invece, è Peach Fuzz, un rosa pesca gentile e avvolgente.

Abbiamo chiesto alla color designer Francesca Valan quanto tenere conto di questi suggerimenti e come potrebbero trasformare i nostri spazi.

La prima considerazione di Valan è che queste due tinte, insieme all’ampio raggio di sfumature che le circondano, hanno più di una caratteristica comune: danno luce perché contengono il giallo, riempiono lo spazio perché coinvolgono diversi sensi e sono colori emozionali.

“Già negli anni 50 i colori pastello avevano trovato un ruolo da protagonisti nelle case, ma il significato simbolico era profondamente diverso. Allora erano i colori dell’ottimismo dato dalla fine della guerra, oggi suggeriscono una dimensione di evasione e di fuga dalla realtà. Si usano, comunque, per creare ambienti capaci di stimolare emozioni positive”.

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Colori vitaminici e dolci, ma soprattutto colori che riempiono

Potremmo considerarli, per la loro pacatezza, dei colori neutri, ma Francesca Valan spiega che, al contrario, Limitless e Peach Fuzzsono tinte che riempiono lo spazio, hanno una presenza.

Mentre i neutri vanno bene in ambienti già molto pieni, di mobili e oggetti, questi due colori sollecitano il tatto e il gusto, oltre la vista, e coinvolgono le emozioni.

Un ambiente di casa o una zona lavoro con le pareti dipinte in una delle tonalità proposte dalle cartelle Limitless e Peach Fuzz, offre un’atmosfera tenera e accogliente, più adatta alla riflessione che all’azione, un rifugio ovattato che permette di allontanare gli stimoli più fastidiosi e ansiogeni della realtà.

La caratteristica più contemporanea di Peach Fuzz e Limitless? La sostenibilità

Se a un primo impatto Peach Fuzz e Limitless, suggeriti come trend per il 2024, colpiscono per un rimando a oggetti e interni appartenenti a un’altra epoca, Francesca Valan ci fa notare una loro caratteristica estremamente contemporanea: la sostenibilità.

La plurisensoarialità, e cioè la capacità di riempire lo spazio di stimoli, li rende poco adatti ad ambienti già carichi di arredi.

Utilizzarli in una casa o in un ufficio nuovo, perciò, può essere la soluzione per evitare di acquistare accessori e decorazioni superflui o magari decidere di vendere o regalare quei pezzii che proprio non possiamo più vedere.

“Anche gli oggetti da accostare al Limitless e al Peach Fuzz corrispondono a una ricerca di sostenibilità - spiega Valan - perché i più indicati sono realizzati in materiali naturali, come il bambù e la rafia.

Oggi non abbiamo più bisogno di creare armonie cromatiche definite, come in passato, siamo entrati, infatti, in una dimensione etica del colore.

Ciò significa che si possono sperimentare accostamenti tra colori apparentemente insoliti, ma corrispondenti alle nostre emozioni, quindi capaci di dare a uno spazio valori contemporanei come, appunto, la sostenibilità e l’inclusività.”

Ambienti e accostamenti consigliati

Peach Fuzz e Limitless sono colori sociali, quindi più indicati in ambienti come l’ingresso, il corridoio, la zona studio o lavoro. Nel living, riprendendo quanto già affermato, bisogna fare attenzione a quanto lo spazio non sia già pieno.

In camera e in bagno vanno bene se si vuole creare un’atmosfera dichiaratamente femminile.

Da evitare del tutto, invece in cucina. “La cucina, se viene davvero usata per cucinare, in linea di massima dev’essere bianca - dice Francesca Valan - proprio come se fosse un laboratorio. Colori come questi, così capaci di trasmettere stimoli al gusto e all’olfatto, vanno in netto contrasto con gli odori del cibo”.

La presenza del giallo sia nel Peach Fuzz che nel Limitless, inoltre, ne fa dei colori portatori di luce. E questo lo sapeva bene il Tiepolo che li utilizzava, senza ombre, per raffigurare le scene mitologiche e i cieli degli dei. Per ottenere l’effetto migliore, vanno utilizzati in finiture opache o semiopache che vengono accarezzate dalla luce e ammorbidiscono le forme. Vanno evitati, inoltre, i contrasti di chiarezza, i chiaro-scuri marcati, che li renderebbero drammatici e duri.

La Regola del Sette (valida per tutti i colori)

Per evitare di inserire nei nostri spazi troppi stimoli visivi e, quindi, lasciare poco spazio per noi, c’è la Regola del Sette, che indica il numero massimo di colori e materiali da utilizzare, ma non solo, il numero dovrebbe comprendere anche i profumi e la musica presente.

Ognuno, poi, bilancia 'gli ingredienti' secondo i propri gusti. Questo numero può essere aumentato fino a 10 se si vive da soli.

"Partendo da questa considerazione di base - prosegue Valan - si può scegliere se usare uno schema monocromatico, ovvero un solo colore e tanti materiali diversi, o uno schema policromo e, quindi, meno alternanza di materiali.

E facendo ancora un passo indietro, verso l’origine della scelta di voler trasformare lo spazio con il colore, è bene essere consapevoli che un cambio di colore intorno a noi, di qualunque colore si tratti, dev’essere accompagnato da un cambio di stile, di vita, di pensiero. Il rischio, altrimenti, è ritrovarsi in spazi che non ci corrispondono”.

Foto di copertina: Casalgrande Padana R-evolution, terra tortora peach fuzz