A Malta, affacciata sul porto della Valletta, una casa a tre livelli si inserisce nella cortina edilizia esistente, affermando in modo efficace la propria modernità attraverso un corpo geometrico dal fronte completamente vetrato, che denuncia la spazialità unitaria degli interni

Frutto di un procedimento di demolizione e ricostruzione di una vecchia terrace house che non rispondeva più alle esigenze dei proprietari, il progetto di questa abitazione su tre livelli ha permesso allo studio Architrend di Ragusa di operare nella logica della ricomposizione e dell’innesto, che appare una delle pratiche diffuse e di riferimento nell’architettura del nuovo millennio.

Lavorare cioè nel tessuto urbano con opere di microchirurgia urbanistica e di ricuciture di piccole dimensioni che ben si rapportano con gli edifici circostanti, prestando attenzione alle cortine edilizie che formano le città, per rinnovarne in parte l’immagine in una continuità morfologica che non cada mai nella replica stilistica.

Gaetano Manganello e Carmelo Tumino
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Architrend Architecture è uno studio d’architettura che affronta la progettazione con un approccio interdisciplinare. Le soluzioni di progetto tendono ad ottenere con il minimo dei mezzi formali il massimo risultato funzionale. Il progetto viene sviluppato, in tutte le fasi della progettazione, a partire dalle esigenze del cliente, dall’attenzione verso il sito e dallo studio del contesto, e attraverso una estrema cura del dettaglio nella fase realizzativa. Fondato nel 1989 dai due partner Gaetano Manganello e Carmelo Tumino lo studio progetta e costruisce edifici pubblici e privati, resort e residenze private, con un approccio contemporaneo e minimalista.

È questa una delle strade che in molti Paesi le nuove generazioni di architetti stanno seguendo, visto che abbondano quelle macrostrutture edilizie generate dalla cultura architettonica degli anni Settanta e Ottanta e calate come minacciose astronavi sulle città, di cui hanno stravolto fisionomia e significato in nome della figura dell’architetto demiurgo e dei suoi interventi a macroscala.

Questa casa alla Valletta appare così esempio dei nostri tempi e di un lavoro scrupoloso che lega alla soluzione progettuale degli interni quella della sua immagine urbana, chiamata a confrontarsi in modo diretto ed esplicito con l’architettura della città che l’accoglie.

Di forma stretta e allungata verso il fondo, dove trova un piccolo cortile trasformato in giardino segreto, la casa dai fronti laterali ciechi si innesta con precisione nello spazio disponibile tra le due case che la affiancano. La scelta è stata quella di aprire il più possibile i fronti della facciata e del retro per catturare la luce del giorno, invitata a scendere anche dall’alto attraverso un’ampia apertura costituita dal fondo vetrato della piscina sul tetto, che regala allo spazio a tutt’altezza dell’ingresso suggestivi riverberi di luce e riflessi in movimento.

Un unico materiale, il cemento faccia a vista, modulato sulla base di criteri matematici seguendo la dimensione dei casseri orizzontali che scandiscono il ritmo delle superfici cieche, funge da elemento unificante per uno spazio articolato in ogni suo livello. Il motivo guida di un’unica, ampia spazialità che caratterizza l’intero approccio progettuale è percepibile in ogni ambiente della casa, a cominciare dall’ingresso dalla strada, rialzato e a doppio livello, accessibile da una scala esterna affiancata dalla rampa che conduce al piano seminterrato del garage.

La scala prosegue poi negli spazi interni, segnati da un patio che attraversa in verticale il loro sviluppo. Questi accolgono le ingegnose scale a nastro, sovrapposte e staccate dal muro a cui si allineano per esprimere il loro valore di elementi compiuti e indipendenti. Le testate risolte come vetrate continue a tutt’altezza, che possono essere oscurate con tende a rullo esterne, permettono di creare un significativo cannocchiale visivo e di luce che attraversa gli ambienti per poi raggiungere la terrazza in copertura con la piscina, affiancata dalla cucina e zona pranzo.

Verso strada, all’ingresso, sono organizzate la zona giorno e la biblioteca cui si sovrappongono un living con home theatre e, all’ultimo piano, la sala da pranzo rivolta verso il deck esterno, pensato come sua diretta estensione, che anticipa la vasca della piscina a sfioro. Nella parte più interna e protetta è collocata la zona notte.

Questa casa alla Valletta appare così esempio dei nostri tempi e di un lavoro scrupoloso che lega alla soluzione progettuale degli interni quella della sua immagine urbana, chiamata a confrontarsi in modo diretto ed esplicito con l’architettura della città che l’accoglie. "

La facciata principale, nell’ascolto delle preesistenze adiacenti, si sviluppa per due livelli con la grande vetrata a tutt’altezza che raggiunge la quota dei cornicioni degli edifici confinanti, sottolineando il valore dell’innesto che il progetto intende perseguire. Al culmine, un portale sospeso dalla linea essenziale, che accoglie il parapetto di vetro della piscina, crea una figura architettonica di completamento incorniciando i colori del cielo, e allo stesso tempo rettificando il profilo dell’edificio in rapporto ai tre livelli che esso raggiunge nella parte più interna del lotto d’intervento, dove l’innesto trova la sua maggiore estensione.

Progetto di Architrend Architecture (Gaetano Manganello, Carmelo Tumino architetti associati)

Foto di Moreno Maggi