A Roma, a pochi passi dalla fontana di Trevi, un elegante e brioso appartamento, ristrutturato dall'architetto Francesca Venturoni mixa la classicità del contesto con arredi di design contemporaneo

Nel rione Trevi, a pochi passi dall’omonima fontana sorge un raffinato e vivace appartamento di 80 mq, ristrutturato dall’architetto Francesca Venturoni dello studio Venturoni.

Prima dell’intervento, l'abitazione, dalle larghe pareti in muratura, era contraddistinta da armadi massicci realizzati su misura che frazionavano l’ambiente e limitavano l'accesso della luce naturale.

Il primo approccio progettuale è stato quindi quello di liberare lo spazio e ripristinare l’impostazione originale, con la sala pranzo su cui si affacciano il soggiorno e la cucina in modo speculare,

Quest’ultima è stata completamente ripensata inserendo un banco bar a ridosso della finestra da cui è possibile sbirciare il flusso continuo di turisti della Città Eterna e ascoltare il gorgoglio della fontana più famosa del mondo.

Sul lato opposto, incorniciata dalla materica collezione Tierras disegnata da Patricia Urquiola per Mutina, trova spazio il blocco funzionale della cucina nera opaca dalle linee semplici e minimali disegnate dalla progettista.

In antitesi con la distribuzione tradizionale, le pareti sono trattate sempre con più colori posato a fasce orizzontali per ampliare la percezione dello spazio.

I toni primari dell’appartamento sono il rosso virato al pesca, le sfumature del color terra, i beige e i neutri, tipici del contesto, che nelle diverse stanze si combinano, a contrasto, con cromatismi più intensi e scuri come il blu vellutato ma anche l’azzurro carta da zucchero.

Nei bagni, invece, si passa con armonia alle delicate tonalità policrome del gres effetto seminato alla veneziane Marazzi e di quello effetto graniglia di Cerim, abbinati a sanitari dal gusto vintage di Ceramica Cielo e Ceramica Flaminia.

Le grandi porte in mogano e gli alti soffitti in legno, tipici delle costruzioni del centro storico romano, conferiscono alla casa un’impostazione monumentale che viene accentuata dalla scelta degli arredi come la grande poltrona-scultura, il divano del soggiorno che rimanda all’archetipo del triclinio o i comodini ispirati al Palazzo della Civiltà della camera da letto.

Qui, dove troneggia un sinuoso letto, le decorazioni tendono all’ocra e all’oro e il soffitto in legno è stato virato in un tonalità candida per conferire all'ambiente un’atmosfera più sognante.

L’approccio progettuale dello studio di Francesca Venturoni è enfatizzato dalla scelta degli arredi: affiancati a pezzi fortemente riconoscibili, firmati da progettisti come Fabio Novembre (la poltrona Nemo di Driade, la lampada Lantern di Kartell e il letto Abbraccio PerDormire) ma anche Jaime Hayon, Ferruccio Laviani e Jasper Morrison, trovano spazio complementi alla portata di tutti, come quelli di Ikea, Zara Home, Maison du Monde.

C'è anche qualche pezzo che accenna alle linee classiche proprie del contesto ma dall'interpretazione contemporanea, come la dormeuse Jeremie, disegnata da Eric Berthes per Milano Bedding che richiama lo stile Art Déco

Francesca Venturoni ha fondato a Milano lo Studio Venturoni dopo aver collaborato con alcune delle realtà più importanti del mondo come Foster and Partners e Zaha Hadid Architects: “Il mio percorso lavorativo a Londra mi ha permesso di comprendere quanto siano importanti i dettagli: ogni cosa deve essere al suo posto e non bisogna aver paura di esprimere un concetto forte anche in ambito domestico”.