A Napoli, da un dialogo appassionato nasce una dimora dallo stile eclettico anni Settanta che da un lato diventa ‘manifesto’ del progettista e dall’altro risponde alle esigenze del proprietario

Se una casa porta il nome di chi la abita, questa casa ne ha almeno due. Quello del proprietario e quello di chi l’ha pensata, progettata e realizzata.

A  Napoli, le esigenze flessibili e dinamiche del committente collimano con le ricerca costante del giovane architetto Carmine Abate, la cui visione, traboccante di suggestioni e ispirazioni, diventa giustapposizione, contaminazione, mescolanza di materiali, partendo da una singolare organizzazione dello spazio.

Una planimetria inedita, scandita da un lungo corridoio che come un pendolo dispone e mantiene in equilibro forme e texture, necessità e passioni per culminare in un’agorà domestica che, come una bussola, distribuisce gli ambienti.

La casa manifesto di Carmine Abate

“Ho lasciato carta bianca a Carmine Abate”, spiega il proprietario Luigi Ganzerli, dirigente di un’azienda che viaggia per metà della settimana e che quindi cercava un immobile per lui e la sua famiglia allargata e internazionale che fosse vicino all’aeroporto e lontano dal traffico del centro di Napoli.

“Ho accettato le proposte di arredo dell’architetto di cui mi fido ciecamente, imparando a interpretare il mio gusto, molto simile al suo: entrambi subiamo il fascino degli anni Settanta”. La dimora nata da questo dialogo/scambio appassionato è così diventata il manifesto stilistico che meglio rappresenta il lavoro progettuale di Carmine Abate.

Gli anni Settanta, il plissé di legno e gli aironi

Gli anni Settanta sono richiamati ovunque: negli arredi, nei materiali, nelle tonalità, ed emergono in modo particolare nel corridoio dove il capiente armadio attrezzato, dal rivestimento a plissé in noce canaletto, ingloba vano tecnico, lavanderia e scarpiera, oltre a nascondere la porta della camera da letto. Contrapposti, sull’altra parete, si stagliano i pannelli di wallpaper Misha con gli aironi su fondo oro, che accompagnano la passeggiata verso l’agorà della casa.

Il lungo corridoio che culmina nell’agorà

L’elemento caratterizzante della planimetria è il corridoio lungo circa tredici metri che culmina nell’agorà, un’anticamera circolare composta da sedici pannelli scorrevoli in rovere massello attraverso i quali si accede ai diversi ambienti.

Il ceppo di grè resinato dall’effetto vellutato si innesta nel legno che fodera corridoio e agorà restituendo l’effetto di un tappeto che si srotola per indicare il percorso. A soffitto, il muschio stabilizzato con inserti di pepe rosa e pepe nero enfatizza la forma circolare dell’ambiente. Materiali caldi e colori luminosi si sposano ai morbidi tessuti Missoni che rivestono i pouf.

L’avvolgente agorà domestica diventa uno spazio di passaggio e condivisione, luogo dove poter svolgere diverse attività e al tempo stesso accesso alla cameretta, al bagno, a una postazione computer e a una cabina armadio.

La zona giorno è un open space

Le tre aree principali della zona giorno con figurata come un open space la cucina, il pranzo e il living sono evidenziate da una pavimentazione differente per ogni ambiente. Nel living, lo scultoreo e organico divano di Edra poggia su una scacchiera di marmo, dove il nero Marquinia è alternato al bianco Carrara, mentre il perimetro è in ceppo di gré resinato. La zona pranzo è enfatizzata da una composizione di doghe di legno su misura, mentre il pavimento della cucina è rivestito in gres color Perla.

Una dimora permeabile

La casa è costantemente permeabile dall’interno verso l’esterno, verso la vegetazione mediterranea e la piscina, in un continuum di colori e materiali. L’outdoor è perimetrato da siepi e da piante tropicali provenienti dal Brasile a cui si aggiunge un albero australiano, mentre il muro con la zellige gialla nasconde la doccia.

La montagna e i tropici in camera da letto e nel bagno green&rocks

Il sapore coloniale della camera da letto e del relativo bagno, svelano la duplice natura di chi la abita. Da un lato il bagno sembra evocare la roccia e la montagna, maestosa e nobile, grande passione del proprietario, dall’altro la camera da letto è un micromondo oltreoceano, come parte della famiglia di origine cubana, visto dagli occhi di un uccello migratore.

Come un quadro onirico

Il parato firmato Misha dietro al letto di Molteni&C, è intelaiato in una cornice come se fosse un quadro. I grappi di uva sono stati volutamente scelti dall’architetto di un colore innaturale, per enfatizzare il lato onirico dell’ambiente.