Al netto delle qualità ambientali del luogo, come si è declinato il rapporto con il preesistente?
S.U.: Il preesistente palazzo per uffici, che non abbiamo potuto demolire, ci ha lasciato un magnifico affaccio d’angolo e le ampie finestre, che ben compensano i soffitti non particolarmente alti. Ai piani interrati abbiamo potuto ridurre i parcheggi a favore di una Spa molto grande (1300 metri quadrati) con piscina di 25 metri.
P.V.: Inizierei dicendo che abbiamo ridisegnato (insieme allo studio francese Valode & Pistre) la facciata, originaria degli anni Settanta - che era del tutto incongruente con il tessuto haussmaniano di Parigi - ispirandoci al déco parigino degli anni Trenta-Quaranta degli edifici intorno alla torre Eiffel poco lontana: molta pietra calcarea dorata e serramenti in bronzo. Quanto agli spazi interni - il bar, il ristorante di Niko Romito, la sala fitness, la Vitality Pool, le nove sale per i trattamenti spa e la Spa Suite di 65 metri quadrati, la lounge, le 76 stanze, di cui 57 suite, con alte finestre, terrazze o affacci esterni - sono tutti arredati con attenzione ai dettagli, grazie al prezioso contributo del nostro project director Roberto Mariani: il frigo bar, per esempio, dissimulato in un grande baule di viaggi d’altri tempi, la Nespresso foderata in pelle, le ceramiche originali di Gio Ponti per Richard Ginori adottate come ponderate punteggiature. Citazione di antica romanità è poi la grande spa rivestita in mosaico che accentua lo scintillio dell’acqua con il misurato uso di tessere oro, mentre la seconda piscina, con cascata che sgorga dal logo Bulgari, ha gli stessi decori a ventaglio delle Terme di Caracalla.