A Marrakech, Studio Jouin Manku porta un tocco di modernità agli interior del leggendario hotel La Mamounia che stregò Winston Churchill e che compie 100 anni

La Mamounia di Marrakech compie 100 anni e, per l'occasione, si fa palcoscenico di un nuovo, luminosissimo, ingresso che culmina nel già iconico Lampadario del Centenario, soprannominato 'Il Gioiello' della Grande Dame.

A curare il progetto, che coinvolge più ampiamente l'intero spazio lobby dell'hotel 5 stelle di Marrakech, il celebre duo Patrick Jouin e Sanjit Manku dello studio parigino Jouin Manku che già nel 2020 si era occupato di un più importante intervento di restyling che aveva coinvolto l'ala food&beverage, lo spazio cinema e alcune delle suites dell'iconica destinazione amata, tra gli altri, da Winston Churchill che nel 1943 la definì: "Il posto più incantevole del mondo" .

La nuova hall de La Mamounia di Marrakech

In un sapiente equilibro di imponenza e leggiadria (due caratteristiche che sintetizzano il mood dell'hotel 5 stelle conosciuto nel mondo per la sua indiscussa iconicità e leggerezza tipica di un luogo devoto al benessere) la nuova lobby de La Mamounia di Marrakech accoglie oggi l'ospite con un pezzo di artigianato marocchino contemporaneo che rende omaggio alla cultura e alla tradizione artistica locale: il nuovo chandelier 'del Centenario'.

Composto da due collane sospese nello spazio e posizionato al centro della hall, perfettamente integrato nel soffitto piramidale, 'Il Gioiello' de La Mamounia è ispirato ai 'tamazight', gioielli tradizionali marocchini tramandati di generazione in generazione: una preziosità che conferma l'intenzione di enfatizzare il 'benvenuto' in una delle location più aspirate al mondo.

Disegnato dallo studio Jouin Manku, lo chandelier incorpora due sospensioni: quella interna, realizzata in stile moresco, è costituita da cordoni in passamaneria rossi decorati con oltre cinquecento pendenti in argento e alpacca, tutti realizzati a mano da artigiani locali utilizzando tecniche di martellatura, cesellatura e sbalzo; quella esterna, progettata da Jouin Manku e realizzata in collaborazione con Lasvit, è composta da scintillanti collane in vetro. Le diverse texture delle perle di vetro integrate nella struttura sono dovute alle diverse tecniche di lavorazione come la scanalatura, la sabbiatura o la trasparenza totale.

La seducente luminosità del lampadario è amplificata da un ulteriore intervento di restauro: a terra, sotto lo chandelier, una vasca con superficie in vetro sabbiato a mano riflette la luce. Complice la serigrafia a specchio dai riflessi argentati che richiama il colore dei pendenti del lampadario.

La Mamounia: perché è così famosa

Avere sentito nominare 'La Mamounia' almeno una volta nella vita non è raro: si tratta di una delle destinazioni più ambite e raccontate della storia. Inaugurata nel 1923 e progettata dagli architetti Léon Henri Prost e Antoine Marchisio, ha ospitato negli ultimi cento anni numerosi celebri personaggi quali - come detto - Sir Winston Churchill, che non si è mai trattenuto dall'elogiare l'hotel e che ogni anno tornava per trascorrerci almeno un mese, Charles De Gaulle, Yves Saint Laurent, Marcello Mastroianni, Catherine Deneuve, Martin Scorsese, Nicole Kidman, tra gli altri.

Il perché dell'iconicità di questo luogo risalente all'Ottocento è da scoprire in loco: la magica atmosfera, sapientemente mantenuta negli anni e recentemente rinfrescata con un'opera di restyling importante datata 2020, è dovuta alla sensazione di immersione in una dimensione in cui benessere, storia e cultura convivono. Sul fronte stilistico, contribuiscono il mix tra Art Decò e stile moresco tipicamente locale. C'è poi naturalmente anche il punto di vista dell'accoglienza, di cui La Mamouinia è un vero e proprio gioiello, con la spa vero e proprio tempio del benessere, a coronare la dimensione di destinazione da sogno.

Un breve cenno alla cultura locale marocchina

La Mamounia è stata - ed è tuttora - luogo prediletto per ricevimenti e banchetti, momenti di festa votati alla convivialità e allo star bene. Un ruolo destinato a essere così già dal principio: la struttura nacque su un terreno donato da Re Sidi Mohammed Ben Abdellah nel XVIII secolo a uno dei suoi figli convolato a nozze. Era infatti sua usanza donare ai figli in procinto di sposarsi una casa con giardino fuori dalla Kasbah: luoghi che hanno assunto il nome di Abdessalam, Mamoun, Moussa e Hassan. Nel caso dell’arsat Al Mamoun il terreno fu trasformato nella celeberrima struttura, oggi parte del circuito Leading Hotels of the World, La Mamounia.