Crisi ambientale e pandemia stanno cambiando la domanda di turismo. Perfino di quello di massa. Ecco perché adesso bisogna lavorare perché le iniziative più innovative siano democratiche e non restino appannaggio di pochi

Ci sono gli eco-hotel, gli alberghi costruiti secondo principi architettonici nuovi, con materiali ecologici e impianti a bassa emissione e che offrono nel menu prodotti bio e a km 0. C’è la formula della vacanza assicurata, ovvero coperta da una polizza che garantisce il risarcimento in caso di malattia da Covid-19 e permette di convertire la spesa in un voucher per riprogrammare il soggiorno non appena sarà possibile o anche fino a un anno dopo.

Ci sono strutture ricettive, grandi e piccole, che hanno investito per dotarsi di protocolli sanitari coerenti con le indicazioni dell’OMS. E, ancora, gli Ecobnb, nati in tempi non sospetti, nel 2012, dal desiderio di promuovere un modo diverso di viaggiare (a piedi o in bicicletta, in canoa o a cavallo): poco impattante sull’ambiente e senza conseguenze nefaste per gli abitanti del posto. Un’iniziativa premiata già quattro anni fa dall’Organizzazione Mondiale del Turismo e che oggi è diventata una community con due milioni di viaggiatori e oltre tremila strutture ricettive ecosostenibili in più di cinquantacinque Paesi.

Ancora, ci sono vere e proprie tendenze in via di consolidamento come l’Holiday Working, ovvero l’opzione di chi affitta case in località di mare o di montagna o in borghi storici per lunghi periodi e le usa un po’ per lavorare e un po’ per il relax, preoccupandosi che siano dotate di wi-fi e barbecue e siamo vicine a piscine o a centri ricreativi per i figli. Senza contare – entrando nel mondo dei trasporti e della tecnologia – il varo delle prime navi traghetto ibride o del Coradia iLint, il primo treno passeggeri al mondo alimentato da una cella a combustibile a idrogeno che produce energia elettrica per la trazione: Alstom ne fornirà sei esemplari, con opzione per ulteriori otto, a FerrovieNord, il principale gruppo di trasporto e mobilità della Lombardia.

Perfino il Golem apparentemente immutabile del turismo, quindi, sta cambiando pelle. E lo fa soprattutto nella sua declinazione più problematica, quella del turismo di massa, che è già piena di probabilità e imprevisti come in un Monopoli.

Una rivoluzione lenta, inesorabile, innescata già da tempo da un’avanguardia di realtà virtuose e di comportamenti consapevoli e alimentata dal cambio di direzione imposto soprattutto dalla pandemia e da una nuova sensibilità ecologica.

L’istantanea arriva dal report Turismo & Salubrità a cura di Giaccardi & Associati, lo studio di consulenza e data analysis specializzato che nei mesi dell’emergenza pandemica ha indagato trend e modalità dei flussi, puntando un faro sulle criticità e le migliori pratiche a livello nazionale e internazionale. Se guardiamo all’Italia, il report lancia un avvertimento preciso: “Il driver della bellezza, che ha caratterizzato l’offerta di vacanza nel nostro Paese, non è più sufficiente. I viaggiatori desiderano sentirsi sicuri prima di arrivare a destinazione, sono attenti alla sostenibilità sia ambientale che sociale rispetto alle comunità che li accolgono, sognano la vacanza come felicità e rigenerazione. Per questo è indispensabile ripensare il paradigma di offerta” spiega il ceo dello studio, Beppe Giaccardi.

Nasce da questa sensibilità ecologica nuova o rinnovata, e dalle ansie pandemiche, la carrellata di proposte eco o in chiave di sicurezza sanitaria che arricchiscono l’offerta turistica. Rendendola da un lato ancora più sfrangiata, e, dall’altro, innervata di un filo conduttore innovativo, spesso cutting edge.

Racconta ancora Giaccardi: “La piattaforma Book Different permette di scegliere fra oltre un milione di hotel e residenze certificate da organismi terzi come sostenibili in base a quattro criteri: gestione, trattamento dei dipendenti, promozione della cultura e della comunità locale e iniziative ambientali. A metà aprile, Preferred Resorts, il più grande gruppo alberghiero indipendente al mondo (rappresenta oltre 750 strutture in 85 Paesi), ha lanciato il brand Beyond Green che propone un portafoglio di 27 realtà di hospitality in giro per il mondo, incluso in Italia Borgo Pignano, che incarnano il concetto di sostenibilità e propongono iniziative e attività volte a raccontarla e condividerla con i propri ospiti”.

Ora la sfida è far sì che avanguardia e innovazione non diventino sinonimo di turismo d’élite e appannaggio dei ricchi. La parola chiave perché questo non accada è una: progetto. “L’economia del turismo è orizzontale” spiega Giaccardi, “abbiamo bisogno di architetture del pensiero che lavorino, come accade negli approcci di design, valorizzando le persone, l’ibridazione dei modelli e degli obiettivi e abbassando le resistenze che spesso si oppongono. Esistono già format per farlo accadere, dai living lab alle cooperation room che mettono insieme pubblico e privato la lista è infinita, ma in Italia ancora solo poche destinazioni ne hanno compreso il valore. La leva è l’ibridazione, ma la scommessa si può e si deve vincere”.

Digitale, big e open data per comprendere i flussi e orientarli, nuova formazione e una politica di incentivi anziché di sussidi sono alcuni degli strumenti possibili. La strada è segnata, bisogna percorrerla.

In apertura e sopra, Big Sky Resort nel Montana, negli Stati Uniti. La struttura ricettiva e Conrad Anker, scalatore e alpinista di fama mondiale, hanno collaborato insieme a Airbnb per offrire a due viaggiatori la possibilità di vivere la natura come unici abitanti della maestosa Andesite Mountain a Big Sky il prossimo autunno. Mentre Anker sarà impegnato in una spedizione sul Monte Everest, gli ospiti potranno esplorare gli oltre 2.300 ettari di terreno incontaminato cimentandosi in numerose attività nella natura.