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Gestito dall’Università Statale di Milano, l’Orto Botanico di Brera è testimonianza dell’opera di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio storico, scientifico e culturale intrapresa dall’Università Statale di Milano a Palazzo Brera. Attualmente l’Orto è sede di attività didattiche e scientifiche, visite guidate e numerosi eventi aperti al pubblico.
Giardino storico e splendido museo all’aperto, l’Orto Botanico è stato fondato nel 1774 sotto l’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Situato nel centro della città, all’interno del celebre palazzo di Brera che ospita la Pinacoteca, la Biblioteca Braidense, l’Accademia, l’Osservatorio Astronomico, l’Orto occupa una superficie di circa 5000 mq: una splendida oasi verde in cui riconoscere le diverse specie di alberi e gli elementi architettonici come le vasche ellittiche settecentesche, una piccola Specola, che custodiva uno Strumento dei Passaggi (1870), e le aiuole in mattoni originali, oggi restaurate.
L’orto nacque come Hortus Oeconomicus in analogia a quello del Collegium Theresianum di Vienna. In ragione delle sue finalità, rivolte alla promozione dell’agricoltura, delle arti, e dei comodi della vita non vi erano inizialmente previste piante esotiche. Il responsabile dell’Orto aveva il compito di insegnare la Botanica ai chimici e ai dottori del Ginnasio di Brera. L’Orto doveva inoltre rifornire di piante officinali la Spezieria di Brera.
Il progetto fu affidato a Padre Fulgenzio Witman che aveva già progettato un ampio Orto Botanico all’Università di Pavia. Il giardino era diviso in tre grandi aree: le aiuole, destinate ad ogni tipo di piante secondo la classificazione di Linneo, l’arboreto e le serre. Il progetto di queste ultime fu certamente discusso con Piermarini, anche se successivamente eseguito da Witman. Nel 1798 Witman compilò un inventario delle piante che comprendeva oltre “a quelle in terra che servono per medici e speziali, classificate secondo il sistema di Linneo” anche una serra con novecentocinquanta vasi di piante esotiche.
Mentre nel periodo austriaco le sue finalità restarono essenzialmente didattiche, con l’avvento dei francesi l’Orto si dotò di nuove piante esotiche ornamentali, divenendo luogo di ritrovo per la cittadinanza. Al ritorno degli austriaci, nel 1814, seguirono per l’Orto anni di disimpegno e progressivo abbandono delle attività fino all’unità d’Italia. Assegnato dapprima al Politecnico, l’Orto fu successivamente affidato alla Regia Scuola Superiore di Agricoltura e poi, nel 1935, all’Istituto Superiore di Agricoltura e quindi all’Università degli Studi di Milano, di cui fa tuttora parte.