Solo nel 1826 venne ripresa la riedificazione dell’edificio grazie all’interessamento l’imperatore asburgico Francesco I d’Austria. Dopo la morte di Luigi Cagnola, la direzione dei lavori passò a Carlo Giuseppe Londonio che completò quest’architettura nel 1838, giusto in tempo perché alla cerimonia di inaugurazione partecipasse Ferdinando I, Imperatore d’Austria e re del Lombardo-Veneto. Finalmente l’8 giugno 1859, quattro giorni dopo la vittoria di Magenta, vi fecero il loro ingresso trionfale Napoleone III e Vittorio Emanuele II, fra le acclamazioni dei milanesi esultanti.
A seguito del passaggio di Milano dalla dominazione asburgica al Piemonte, le sole modifiche che furono apportate al monumento ormai concluso da oltre vent’anni, furono le nuove epigrafi dedicatorie poste sulla sommità degli archi.
L’Arco, di ordine corinzio, è un grande quadrato: ha tre arcate, due minori ed una maggiore, con quattro colonne sui lati maggiori, sormontate da quattro statue. Ai piedi di ciascun piedestallo fu posto un fregio con un bassorilievo: verso la città vi sono Minerva, Marte, Apollo ed Ercole, mentre verso la campagna Vigilanza, Storia, Poesia e Lombardia.
La posizione dei cavalli che trainano il carro della pace è stata modificata, con il consueto stile teutonico, dagli austriaci, che per sfottere i francesi, ruotarono i cavalli di 180 gradi, affinché il loro fondoschiena guardasse la Francia.
Ai lati della costruzione, si trovano i due caselli daziari voluti alla fine del ‘700 quando a Milano si era resa necessaria una nuova organizzazione della città, sia per la riscossione del dazio, sia per la delimitazione del territorio urbano rispetto alla campagna. Così tra il 1783 e il 1786 le porte della città furono ricostruite, con cancellazione delle vestigia medioevali e l’inserimento dei caselli daziari.
L’area dell’Arco della Pace condivide oggi la zona verde del Parco Sempione con le vie della movida milanese, frequentate da giovani che si danno appuntamento soprattutto all’ora dell’aperitivo nei numerosi locali della zona, rendendo questo punto della particolarmente vivace nelle ore notturne.