La Presidente del Salone del Mobile su Big Data e Intelligenza Artificiale: “una risorsa che sfruttiamo per ottimizzare il processo di sviluppo corale e condiviso della fiera”

Big Data, Intelligenza Artificiale e la creazione di dataset a partire da input provenienti dal mondo delle neuroscienze saranno protagonisti assoluti del Salone del Mobile 2024.

Una scelta che non ha niente a che vedere con l’hype intorno a questi temi ma che nasce dal desiderio di sfruttare le enormi possibilità che il machine learning offre per aiutare i decision maker nella creazione di strategie concrete e condivise.

Leggi anche: Salone del Mobile 2024, tutte le novità dal 16 al 21 aprile

Continua dunque la rivoluzione del Salone del Mobile basata sull’ascolto che la Presidente Maria Porro, dal momento del suo insediamento nel 2020, ha messo al centro della sua idea di sviluppo della fiera dell’arredo più importante al mondo. Che intende restare tale non arroccandosi sul suo trono ma cavalcando la sfida del cambiamento: in relazione alla sostenibilità economica, sociale e ambientale della manifestazione, alla digitalizzazione dei servizi, alla progettazione dell’esperienza e dell’offerta culturale oltre che commerciale.

I Big Data e il Salone del Mobile

La prima novità in relazione a Big Data ed AI e Salone del Mobile 2024 riguarda il processo di analisi corale della manifestazione – che già da due anni prevede 1200 interviste a stakeholder in relazione all’evento. E l’allargamento dell’analisi a tutto il FuoriSalone.

Leggi anche: i nuovi format di EuroCucina 2024 e del Salone Internazionale del Bagno

“L’ecosistema del Salone del Mobile e del FuoriSalone non è mai stato misurato nella sua totalità da un punto di vista economico, né dal punto di vista delle sue ricadute positive e negative sulla città”, ha detto Maria Porro durante il tradizionale pranzo di Natale con i giornalisti.

“Eppure le due manifestazioni hanno un ruolo chiave nei confronti di Milano, dei suoi abitanti e della design community. Con la buona riuscita dell’uno che influenza positivamente l’altra e viceversa, con i servizi al cittadino al centro di questo movimento di scambio. Per questo nella progettazione del futuro del Salone del Mobile è imprescindibile partire non da idee personali opinabili o dal solo punto di vista di uno degli stakeholder ma da quella visione ampia e collettiva che i dati, se ben raccolti e analizzati, ci sanno dare”.

L’Osservatorio permanente sul Salone del Mobile

Chi raccoglierà e analizzerà questi dati è presto spiegato.

Inizierà infatti a breve il lavoro di un neo-nato Osservatorio permanente sul Salone del Mobile, realizzato in collaborazione con il Dipartimento della Scuola di Design del Politecnico di Milano diretta da Francesco Zurlo. Del progetto si occuperà il Professor Stefano Maffei.

Leggi anche: Transizione ecologica e design, in conversazione con Stefano Maffei

“Si tratta di un progetto di ricerca e di monitoraggio”, ha spiegato Zurlo, “che analizzerà una moltitudine di fonti – economiche, culturali, sociali, dall’impatto della Design Week sui prezzi degli alberghi a quello sulla raccolta dei rifiuti. L’obiettivo è esplorare in profondità questa relazione che sfugge alle migliori descrizioni, promuovere una maggiore sostenibilità tenendo conto di quello che accade dentro le mura della fiera ma anche di ciò che accade fuori”.

Il FuoriSalone sarà dunque parte integrante del lavoro di ricerca dell’Osservatorio del Salone del Mobile, con l’appoggio concreto del Comune di Milano.

“L’Osservatorio documenterà il fenomeno Salone del Mobile e FuoriSalone attraverso l’analisi dei dati disponibili”, ha continuato Francesco Zurlo, “che non sono tutti ‘puliti’ come quelli provenienti dalla manifestazione fieristica ma andranno raccolti e poi analizzati – coinvolgendo stakeholder di tutti i tipi, anche quelli meno ovvi – seguendo principi scientifici precisi che stiamo definendo. L’analisi dei dataset ci permetterà di offrire spunti per costruire la futura governance del Salone del Mobile”, ha concluso Zurlo.

Una campagna di comunicazione progettata usando l’AI

“La campagna di comunicazione per il Salone del Mobile 2024 sarò un progetto che utilizza l’AI”, ha detto Maria Porro.

Ed è la seconda novità in relazione all’uso dei Big Data all’interno dello sviluppo del Salone.

Leggi anche: il direttore generale Marco Sabetta sulle novità digitali del Salone del Mobile 2024

“L’Intelligenza Artificiale verrà utilizzata per monitorare sul web e sui social il sentiment delle persone che parteciperanno al Salone del Mobile o esprimono interesse nei confronti della manifestazione online nel periodo di avvicinamento e durante l’evento”.

I dataset raccolti verranno elaborati e daranno vita a una serie di immagini che – essendo legati a una piattaforma in costante evoluzione – cambieranno nel tempo e verranno offerte al pubblico con una legenda. “Lo scopo è di ottenere delle grafiche che non siano solo belle ma anche espressione di contenuti precisi: una rappresentazione visiva dell’emozione del nostro pubblico rispetto al Salone del Mobile 2024”, ha precisato Maria Porro.

La campagna verrà realizzata in collaborazione con Publicis e con il prof Paolo Ciuccarelli del Politecnico di Milano che sarà responsabile della parte scientifica relativa alla raccolta dei dati.

Le neuroscienze per misurare il livello di soddisfazione reale dei visitatori

La terza novità dal sapore tech che offrirà il Salone del Mobile 2024 è legata all’introduzione delle metodologie utilizzate dalle neuroscienze per l’analisi della soddisfazione dei visitatori.

“Le neuroscienze ci vengono in aiuto nel testare i progetti di layout”, ha spiegato Maria Porro.

Alcuni volontari percorreranno infatti gli itinerari fieristici indossando strumentazioni di misurazione dei dati biometrici e in grado di tradurli in emozioni misurabili per il loro grado di intensità.

Si tratta di un approccio importante, soprattutto perché il layout delle Biennali del Salone del Mobile 2024 (EuroCucina e Salone Internazionale del Bagno) si presenteranno per la prima volta con allestimento nuovo, ispirato nelle modalità progettuali, a quello di Euroluce.

Leggi anche: Come saranno EuroCucina e Salone Internazionale del Bagno 2024

“Lo scopo è capire come le persone vivono l’esperienza tridimensionale, immersiva, di camminare tra i padiglioni: cosa apprezzano, quanti sono i punti di scelta, i punti di svolta, come questo nuovo layout funziona o non funziona, quali sono i punti di debolezza. E le neuroscienze le utilizzeremo anche in fase di apertura della mostra, quindi andando a misurare il livello di soddisfazione, gradimento dei visitatori. Questo ci permetterà anche di dare delle indicazioni alle aziende rispetto al fatto che uno stand costruito in un modo o in un altro funzioni o meno, il fatto che la presenza di una coda possa essere un incentivo o un fattore respingente, se uno spazio aperto possa aiutare la fluidità dello stand. Ecco, saranno tutte informazioni non solo utili al salone, ma utili anche alle aziende”, ha concluso Maria Porro.