Questo tipo di raccolta dati si collega, in qualche modo, con la progettazione realizzata con AI?
Federica Sanchez: "Credo che i due approcci siano collegati ma appartengano a fasi diverse della progettazione. La raccolta dati che abbiamo eseguito con gli esperimenti neuroscientifici ci ha permesso di misurare in maniera oggettiva ed estensiva gli effetti dello spazio sulla qualità dell'esperienza.
L'AI è stata un mezzo che ci ha aiutato ad elaborare grandi quantità di dati e a isolare gli indici che hanno maggiormente e statisticamente avuto effetti sulle esperienze soggettive".
Quali trasformazioni troveremo, fisicamente, nei padiglioni di EuroCucina 2024?
Cristian Catania : “Il progetto finale è nato, quindi, dalla sovrapposizione delle risposte alle consultazioni con le esperienze consce e inconsce vissute durante la fase sperimentale. Le richieste degli stakeholders riguardavano: una migliore visibilità degli spazi espositivi, percorsi più ampi e intuitivi, aree di sosta e servizi, una maggiore offerta culturale.
Il risultato, in breve, vede la rinuncia al classico impianto di cardo e decumano e re-immagina il layout in una forma più urbana ad anello.
Gli stand di solito sistemati lungo i percorsi esterni sono stati addossati alle pareti a favore di corsie/viali più ampi nella zona centrale, dove sono state inserite installazioni culturali e aree di quiete.
Ci siamo occupati, infine, di altre due novità per EuroCucina 2024: lo spazio centrale dedicato al food design, formato da due aree adiacenti e permeabili tra loro; il masterplan di posizionamento e l’impianto architettonico del perimetro curvilineo che conduce all’opera di David Lynch, progetto condotto in collaborazione con gli scenografi del Piccolo Teatro di Milano.”