Una selezione degli arredi più interessanti da vedere negli spazi fieristici di Rho, tra capolavori di alto artigianato, pezzi sperimentali e mobili a basso impatto ambientale

Con 2.173 espositori su 200mila metri quadrati, ritorna finalmente il Salone del mobile di Milano. Una sessantesima edizione che sorprende, per la ricchezza di nuove proposte (fatto non scontato), per l'ottimismo degli espositori (nonostante l'assenza dei cinesi e i ritardi nelle consegne di pezzi e materie prime), e per la potenza delle narrazioni.

Impossibile vedere tutto, noi abbiamo cercato di stilare una personale top 10, sicuramente non esaustiva, delle novità relative al settore arredo (cucina e bagno avranno un approfondimento a parte).

Atlante Light di Antonio Citterio per Flexform

Più che un singolo prodotto, di Flexform sarebbe da citare l'intero allestimento, dove spicca l'ambientazione outdoor che profuma di rosmarino, dove è possibile sdraiarsi tra le piante spontanee e gli alberi di ulivo.

Flexform quest'anno, soprattutto negli esterni, dove l'approccio è più scanzonato e libero (evviva!), gioca con il colore, come l'acquamarina abbinato al terracotta, esprimendo la gioia di vivere en plein air.

Tra le (tantissime) novità, ci è piaciuto particolarmente il lettino prendisole Atlante Light di Antonio Citterio, regolabile in varie posizioni, impilabile, leggero e facile tra trasportare grazie alle sue ruote maxi, con struttura in alluminio pressofuso, e seduta e schienale in rete Batyline a prova di agenti atmosferici, umidità, muffe, cloro e salsedine, ma morbida al tatto e dalla texture materica esaltata dai toni mélange.

Living Box di Vincent Van Duysen per Molteni&C

Una microarchitettura per il paesaggio domestico. È Living Box di Vincent Van Duysen per Molteni&C, un contenitore scenografico, basso, di grandi dimensioni e privo di ante, con un piano che può integrare passacavi per tv, dispositivi elettronici o apparecchi di illuminazione, e uno spazio vetrina per mostrare oggetti artistici o di affezione.

Una novità che Vincent Van Duysen racconta così: "Dalla struttura architettonica e con un forte richiamo allo stile di Gio Ponti, Living Box si distingue per il particolare utilizzo dei materiali e per i dettagli raffinati.

Molto attuale e dall’aspetto grafico, questo prodotto è caratteristico della tradizione artigianale italiana e rappresenta l’elemento chiave di qualsiasi living. I numerosi dettagli, tra i quali la combinazione di materiali e l’illuminazione integrata, rendono Living Box unico nel suo genere".

Tea di Ferruccio Laviani per Kartell

Ferruccio Laviani tira fuori dal suo cilindro magico una lampada dall'imprinting artigianale, con trame irregolari dal touch poroso che sembrano tessute a mano, ma che è invece una produzione su scala industriale di Kartell.

"Tea è oggetto più vicino ad una piccola scultura da tavolo che a una lampada convenzionale, mi sono ispirato all'artista Jan Arp, spero che dia piacere nel guardarla a tutti coloro che decideranno di averla come 'compagna' di tavolo", racconta il designer.

Tea celebra la tecnologia di realizzazione a stampo nell’ambito dell’illuminazione, arriva vent’anni dopo il successo di Take, e come Take vuole essere una lampada democratica, con un prezzo accessibile di 150 euro.

Il plus: Tea è realizzata in tecnopolimero termoplastico riciclato.

Net Lounge di Raffaello Galiotto per Nardi

Un profilo fluido come le onde del mare. Raffaello Galiotto, che collabora con Nardi in pratica da quando è nata l'azienda, oltre 30 anni fa, mette a segno un altro colpo da maestro con Net Lounge, una poltrona relax per l'outdoor, in polipropilene fiberglass completamente riciclabile.

Come nel suo stile, il designer vicentino studia attentamente ogni dettaglio per accogliere il corpo in modo ergonomico: il sedile ribassato e l'inclinazione dello schienale sono pensati per favorire la distribuzione del peso corporeo, la scocca è leggera e traspirante (caratteristica che ritorna utile d’estate) grazie a un motivo a fori quadrati e raggiati distribuiti in continuità sulla superficie tridimensionale che risulta opaca, leggermente bombata e piacevole al tatto.

Il plus: le pratiche mollette reggi asciugamano ideali per prendere il sole e per il post tuffo in piscina, e la varietà di colori allegri e spensierati, dal salice al senape e al corallo.

Aeeri di Peter Kunz per Arper

Al Salone del mobile 2022 c'è una tendenza forte che riguarda i tavoli, che possono essere bold e spessorati oppure, all'opposto, ultrasottili, con piani millimetrici abbinati spesso in contrasto materico e cromatico con le gambe.

Un esempio dei tavoli ultraslim è Aeeri di Peter Kunz per Arper, solo un millimetro di spessore, realizzato con un singolo foglio di acciaio piegato. Rifinito in acciaio verniciato nero, bianco o rosso, il top si abbina a gambe in metallo, disponibili in due altezze, per un look industriale, o a gambe in legno rovere europeo, certificato FSC, nella finitura naturale o nera.

Aeeri è un esercizio di efficienza: costruito con soli cinque componenti leggeri e sostenibili, anche il suo imballaggio è stato progettato per essere il più sottile possibile, riducendo così l’impatto ambientale nella fase di spedizione.

Pensato per durare il più a lungo possibile, quando il suo ciclo di vita giunge al termine, Aeeri può essere facilmente disassemblato per essere riciclato.

Ticino Chair e Aero D di Shibuleru per Living Divani

Carola Bestetti, si sa, è una delle più acute talent scout in circolazione. Tempo fa ha ingaggiato nel suo team Lukas Scherrer di Shibuleru, progettista svizzero (con esperienza a Palo Alto) che quest'anno presenta la seduta Ticino Chair e lo scrittoio Aero D: la prima ci piace perché è un pezzo affettivo, oltre a essere un'espressione dell'abilità ingegneristica di Living Divani, perché reinterpreta la sediolina da fattoria posseduta dalla nonna di Lukas, che il progettista ha ancora con sé a Zurigo.

Una seduta aggiornata con una silhouette più contemporanea, senza viti a vista, con il legno intagliato con macchine a controllo numerico e il sedile in fili di carta intrecciati a mano come si faceva una volta.

Il secondo, lo scrittoio Aero D, è l'evoluzione della famiglia Aero, nato dalla matita di Lukas come semplici linee verticali e orizzontali, e poi realizzato con un sistema costruttivo di derivazione aerospaziale, con ripiani alveolari all'interno, stabili e senza torsioni ma leggerissimi, proprio come le pareti divisorie degli aerei.

Se|eS di Carolina Gismondi e Daniele Moioli + Stellar Nebula di BIG per Artemide

Non è l'anno di Euroluce, ma Artemide porta al Salone, nello spazio S-Project, tutte le sue novità, portando avanti la volontà del grande Ernesto Gismondi, fondatore del brand scomparso nel 2020, di sostenere e partecipare alla kermesse fieristica.

Vorremmo citare tutti i progetti dell'azienda di Pregnana Milanese, ma lo spazio non ce lo consente, quindi ne menzioniamo due: il primo più che un progetto è un passaggio generazionale, con il debutto in qualità di designer di Carolina Gismondi, 32 anni, figlia di Ernesto Gismondi e Carlotta de Bevilacqua, che in tandem con Daniele Moioli, braccio destro per tanti anni di Gismondi, presenta la lampada-specchio Se|eS, un palindromo spaziale che illumina e riflette creando prospettive illusioniste.

Il secondo progetto che citiamo è Stellar Nebula di BIG, una lampada dalla particolare finitura dicroica che è un vero e proprio pezzo unico realizzato in serie, perché il maestro vetraio modella il vetro e dà alla sfera una forma sempre diversa e irripetibile.

Un progetto che riflette sui limiti, i valori e i ruoli della produzione industriale e di quella artigianale, per unirle in una soluzione che fa coincidere unicità e serialità.

Kula di Michele De Lucchi per Zanat

Un grande filone del Salone del mobile è il racconto dell'artigianalità, il recupero di tecniche in via d'estinzione e di saperi millenari custoditi da (ormai pochi) intenditori.

Un esempio è il cabinet totemico Kula di Michele De Lucchi per Zanat, azienda bosniaca che porta avanti lavorazioni uniche di alta ebanisteria.

Consigliamo di visitare il loro stand (al padiglione 15), non solo per le novità prodotto, ma soprattutto per le dimostrazioni live dell'intaglio del legno.

Minotti e la nuova collaborazione con Inoda+Sveje

Tra le novità in casa Minotti, esposte in un pavilion monumentale di 3400 metri quadrati, spicca la nuova collaborazione con il duo nippo-danese formato da Kyoko Inoda e Nils Sveje.

Interessante la commistione tra lo stile scandinavo, la purezza giapponese, e l'eleganza e l'artigianalità made in Italy. La coppia, insieme nella vita e nel lavoro, presenta tanti nuovi progetti che raccontano il raffinato Nordic Japanisme, tra cui le sedute contenute e organiche Lars, Sendai e Yoko (quest'ultima anche nella versione outdoor).

Tribù di Paola Navone per Caimi Brevetti

"Quattro elementi fonoassorbenti colorati, dalle forme geometriche compongono sulle pareti grandi maschere silenziose dall’immagine un po’ tribale e un po' pop. Come in una curiosa performance teatrale dialogano tra loro divertendosi a catturare suoni e rumori".

Così Paola Navone racconta Tribù per Caimi Brevetti, pannelli fonoassorbenti dall'alta carica espressiva, con quattro elementi da abbinare per dare vita a forme diverse, per catturare il rumore e personalizzare le pareti con una presenza antropomorfa e simbolica, che ci protegge dal frastuono e diventa una compagna di vita.