Con Thoughts on Thickness, l’istituzione coreana si pone l’obiettivo di creare una relazione significativa fra il visitatore della Design Week e la cultura coreana. Tra arte e design

Korea Craft & Design Foundation, con il patrocinio del Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo della Corea, presenta Thoughts on Thickness: la mostra allestita presso la Galleria Rossana Orlandi, orientata a stimolare la curiosità del visitatore e la riflessione a proposito dei valori sociali e filosofici.

Osservazione, evoluzione, cambio di prospettiva: con la curatela di Choi Jooyeon, la mostra approfondisce le nuove tecniche di produzione coreane, che lavorano molto alla sperimentazione grazie all’uso di materiali innovativi o reinterpretando quelli tradizionali.

Guidando dunque lo spettatore in un percorso alla scoperta della creatività coreana, Thoughts on Thickness è organizzata in tre sezioni: rispettivamente In Variation in Thickness, SOBAK (素朴), MADANG della Coesistenza.

Un viaggio che esplora la cultura coreana nella sua più ampia dimensione artistica, di cui fa parte anche il design. Mirando a stimolare in ciascun visitatore un sentimento di empatia.

Thoughts on Thickness: le tre sezioni, raccontate nel dettaglio

Delle tre sezioni in cui è organizzata Thoughts on Thickness, In Variation in Thickness è la prima. In questa fase il visitatore può approfondire l'artigianato contemporaneo coreano e, insieme, l’importanza riconosciuta ai materiali utilizzati.

Gli undici artisti trasformano, per questa area tematica, materiali comuni in opere d'arte di contemplazione, valicando i confini della semplice praticità. Un modo di riportare l’attenzione di chi osserva a concentrarsi sul valore dei materiali utilizzati e dell’oggetto in sé, al di là della sua funzione pratica.

La seconda sezione, Sobak, invita il visitatore a vivere un momento di contemplazione e rispetto: un’opportunità fornita dal rituale del tè, che viene allestito presso la Galleria Rossana Orlandi per raccontare la pura bellezza della semplicità tipica della cultura coreana, espressa anche solo nello scorrere del tempo.

Il coraggio di esplorare l'essenza della natura, l'umanità e gli oggetti stessi appartiene infatti alla coscienza comune coreana, che incoraggia a limitare gli elementi non essenziali e meramente decorativi.

Infine, la terza sezione, Madang, parla di coesistenza: in questo ultimo tratto di esposizione, il visitatore ha modo di immergersi nel giardino della galleria, che, sulla base della struttura delle tradizionali case coreane, si presta a essere uno spazio in cui le persone possono riunirsi e comunicare.