Dal boom di proposte per l’outdoor ai sistemi di illuminazione personalizzabili e componibili, i trend che si vedranno negli spazi fieristici di Rho

Con duemila espositori da 37 Paesi, ritorna dal 18 al 23 aprile il Salone del mobile di Milano, l’evento di riferimento per il settore design, che invita il pubblico di architetti, arredatori, rivenditori, studenti o semplici appassionati a scoprire le nuove proposte negli spazi fieristici di Rho.

Tre le principali novità di questa 61esima edizione. La prima: la kermesse si sviluppa su di un unico livello espositivo, con le aziende dei padiglioni superiori (pad 8-12, 16-20) ricollocati in quelli inferiori; la seconda è il nuovo layout di Euroluce (pad 9-11 e 13-15), la biennale dell’illuminazione immaginata da Lombardini22 come una città delle luci - The City of lights - con un percorso ad anello che rimette il visitatore al centro, per una fruizione più fluida (e semplice) dello spazio espositivo.

Terza novità: la componente culturale integrata negli spazi di Euroluce, con un palinsesto di alto livello e di ampio respiro curato da Beppe Finessi.

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In mostra la ricerca, i progetti e le sperimentazioni delle aziende in tandem con i designer, novità accomunate, quest’anno più che mai, dalla responsabilità ambientale, economica e sociale.

La filiera del legno-arredo in numeri

Sessantottomila imprese, pari al 14,9% del totale manifatturiero italiano, 298mila addetti, pari all’8% del totale, un fatturato alla produzione di 56,5 miliardi di euro, con un incremento del 12,6% rispetto al 2021 (dati Centro Studi FederlegnoArredo).

Sono questi i numeri con cui la filiera del legno-arredo si presenta al Salone del mobile di Milano, in un periodo complesso, di instabilità geopolitica, rincari delle materie prime e ritardi nelle consegne.

Le aziende guardano al 2023 come a un anno di stabilizzazione che fisiologicamente segue un biennio, quello pandemico, in cui si è riscoperta la centralità della casa, e si è investito in acquisti per rendere più confortevoli e piacevoli gli spazi abitativi.

Sostenibili, per davvero

La parola d’ordine del Salone del mobile 2023 è la responsabilità ambientale, a partire dagli stand, che secondo le linee guida della fiera devono essere a basso impatto, fino ai prodotti, progettati secondo un approccio circolare.

Le fiere possono, anzi devono essere realizzate in modo diverso, riducendo gli sprechi e le risorse impiegate, con allestimenti più light, meno monumentali e impattanti.

Un esempio virtuoso arriva da Lago (pad 4, stand F08), che quest’anno riusa la Good House, lo stand pluriennale riutilizzabile presentato nel 2022, evitando fino all’87% delle emissioni di CO2.

“Abbiamo applicato la metodologia del Life Cycle Assessment”, spiega l’ad Daniele Lago, “quindi considerato la riduzione delle emissioni lungo tutto il ciclo di vita dello stand. Ci siamo affidati, in questo, a una ricerca avviata nel 2014 e sviluppata nel 2020 da Spinlife, spin off dell’università di Padova condotta dal professor Alessandro Manzardo”.

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Voglia di vivere all'aperto

Si respira un'incredibile voglia di vivere en plein air, passeggiando tra gli stand del Salone del mobile 2023.

Complice la pandemia, si è riscoperta l’importanza di poter godere di uno spazio all’aperto, anche di un piccolo affaccio, per beneficiare del contatto salvifico con la natura.

Un trend confermato dai nuovi, importanti, debutti nel settore outdoor, tra cui quello di Poliform (pad 5, stand A3), che presenta la sua prima famiglia per esterni, e Molteni&C (pad 4, stand A3), che introduce la sua prima collezione outdoor coordinata dal direttore creativo Vincent Van Duysen, perseguendo un’idea di “morbido benessere, di giocosità organica in una visione architettonica dell’arredo”, come racconta il designer, che si è ispirato “al modernismo per richiamare l’idea di permeabilità e trasparenza tra spazi interni ed esterni e quell’intima connessione con la luce e la natura”.

Le proposte per arredare gli outdoor non hanno più nulla da invidiare alle soluzioni da interni: i tessuti sono sintetici, per resistere a raggi uv e intemperie, ma dalla mano morbida, dai colori pieni e dalle trame ricercate proprio come i filati naturali da indoor.

Le aziende presentano famiglie outdoor complete di tutto, dalle ampie isole relax ai pouf, dai tappeti ai coffee table, per arredare e personalizzare gli esterni con la stessa cura e attenzione che si ha dentro casa, ma con un pizzico di leggerezza in più, perché all’aperto tutto è concesso.

Arredi compagni di vita

C’è bisogno di ottimismo, in casa come nella quotidianità. In tempi bui, di guerre senza fine e crisi ambientale, l’abitazione diventa un nido in cui rifugiarsi, una dimensione felice dove ritrovare l’equilibrio perduto.

Gli oggetti si trasformano in compagni di vita, ci accarezzano con i loro rivestimenti soffici e avvolgenti, e con le loro forme ludiche strappano un sorriso.

Un esempio è BomBom, la nuova collezione outdoor di Joana Vasconcelos per Roche Bobois (pad 6, stand C24): divani, tappeti e cuscini dalle silhouette fluide e organiche, e dai delicati color pastello che ricordano le facciate delle vecchie case di Lisbona.

“Per me, questa collezione in collaborazione con Roche Bobois rappresenta la perfetta alleanza tra arte, design e vita”, racconta l’artista portoghese.

Giocosa anche la seduta Mickey di India Mahdavi per Gebrüder Thonet Vienna (pad 4, stand G05), chiamata così per le sue caratteristiche "orecchie" che ricordano quelle di un topolino: "La sedia Mickey è ampia e comoda, ma anche avvolgente, colorata e gentile.

Un amico da amare e con grandi orecchie, che ascolta tutte le tue paure”, aggiunge la designer franco-iraniana.

Luci per il benessere dell’uomo e della natura

Quest’anno la grande novità del Salone del mobile è Euroluce con la sua veste rinnovata (pad 9-11 e 13-15).

La biennale dell’illuminazione, giunta alla 31esima edizione, è stata completamente reimmaginata nel layout, non più a griglia ma ad anello, e nei contenuti, con cinque mostre, una maxi installazione site-specific, e dodici singoli intermezzi architettonici e allestitivi che si affiancano alle novità delle aziende, con una segnaletica informativa, per orientarsi nel nuovo impianto espositivo, fatta di carta fluorescente, colla di amido e inchiostro nero, ideata da Studio Leftloft.

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Inoltre, per la prima volta, Euroluce si apre alle realtà più tecniche, perché la miniaturizzazione delle sorgenti e dell’elettronica ha cambiato il modo di fare luce; non si parla più di lampada come oggetto, ma di progetti di luce.

E se da un lato le luci architetturali diventano sempre più invisibili e impercettibili, per integrarsi ed esaltare gli edifici, come Orma Blade e Xenia di Linea Light Group (pad 15, stand 120), dall’altro, sul fronte decorativo, si sperimentano combinazioni cromatiche e materiche inedite, come in Fregio di Andrea Anastasio per Foscarini (pad 11, stand 106), un bassorilievo floreale ceramico che diventa lampada da sospensione e da parete.

I nuovi progetti di luce sono sempre più efficienti, con ottiche studiate e brevettate per illuminare di più con minor consumo.

Lampade pensate per il benessere dell’uomo, del suo comfort visivo e del suo ritmo circadiano, e per integrarsi in modo rispettoso nella natura, come le novità di Artemide (pad 11, stand 114), tra cui Trilix di Mario Cucinella, una sorta di traliccio su cui le piante possono arrampicarsi e crescere.

Le nuove collezioni sono immaginate come dei sistemi aperti, personalizzabili, modificabili, configurabili nel tempo in base agli spazi e alle esigenze.

Centrale, l’utilizzo del binario, asse portante su cui innestare di volta in volta spot, sospensioni, lampade a bracci per una luce sempre più su misura, come Alibel di Luceplan (pad 11, stand 102).

Sempre forte la tendenza delle luci senza fili, da portare dentro e fuori casa, come Cameo di Claesson Koivisto Rune per FontanaArte (pad 11, stand 101), una piccola lampada da tavolo in vetro soffiato, ricaricabile, dimmerabile e adatta anche per spazi esterni.

Produzione industriale, dettagli artigianali

Le novità protagoniste del Salone del mobile sono pensate, ingegnerizzate e sviluppate per la produzione industriale, ma al contempo sono capolavori che raccontano l’incredibile savoir-fair artigianale delle aziende e i saperi custoditi dai maestri e, per fortuna, tramandati alle nuove generazioni.

Un esempio fra tutti: De Castelli (pad 4, stand C01-C03) presenta Glyphé, nuove lavorazioni che traggono ispirazione dalle tecniche tradizionali di forgiatura, applicate questa volta non al ferro ma all’ottone; il risultato sono superfici metalliche e complementi d’arredo dai tratti unici, frutto di fasi stratificate di battitura, ossidazione, lucidatura, spazzolatura e levigatura.

Ispirazioni dal passato

Il passato affascina, seduce e rassicura.

Così sono sempre più numerose le aziende che propongono riedizioni o novità che si ispirano ai gloriosi anni Cinquanta, Sessanta e Settanta.

Tra le riedizioni, la poltrona Armadillo, disegnata nel 1969 da Gianni Pareschi, e riproposta da Busnelli (pad 10, stand A01), una seduta la cui particolarità è la piegatura del tessuto che rievoca la corazza dell’armadillo, l’animale di cui prende il nome.

Mentre Oluce (pad 11, 116) ripropone la celebre Atollo di Vico Magistretti, una delle lampade più viste nei progetti di interior al pari di Arco di Flos, ora in una nuova, intrigante, versione in nickel nero satinato.