Lo spazio è scandito da grandi contenitori su più livelli, di volta in volta caratterizzati da colori, finiture e materiali diversi: dalle pietre alle resine, dai legni alle superfici riflettenti “che riecheggiano in chiave contemporanea gli straordinari atelier del passato (…).
In un incontro virtuoso tra la Milano di oggi e l’antico Oriente, l’Europa del Razionalismo, l’Africa della natura e del riuso, il Mediterraneo con il suo fascino di colori e atmosfere” spiega ancora Giulio Cappellini, art director e talent scout.
In questa nuova destinazione che sostituisce lo storico negozio di via Santa Cecilia, convivono creatività, progetti ed eventi.
Un’area – una vera e propria scatola blu che racconta l’importanza del colore nella storia del brand - è infatti dedicata agli incontri con stampa e dealer.
Qui Giulio Cappellini ha creato l’installazione Homage to Shiro che celebra la sua amicizia con il designer Shiro Kuramata (1934-1991), i cui pezzi iconici come il Revolving Cabinet (1970) o l’Homage to Mondrian (1975-2009) sono immersi in una pioggia di rose rosse.