Con Design Re-Evolution, Interni si riconferma protagonista del FuoriSalone, quest’anno sotto il segno dell’evoluzione, della progettualità e dell’innovazione

Confermate, e superate, le aspettative per la grande mostra evento curata da Interni in occasione del  FuoriSalone 2023: Interni Design Re-Evolution (co-prodotta con Audi, Eni e Whirlpool) ha infatti realizzato numeri da record (quest’anno più di 350mila visitatori nelle 5 location con l'aggiunta di 150mila utenti che hanno visualizzato la prima installazione digitale, alla Torre Velasca) e regalato al popolo del design progetti dalla forte connotazione in termini di ricerca, sostenibilità, futuro.

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A condurre queste esplorazioni sono stati chiamati designer, architetti e aziende di fama internazionale le cui installazioni innestano riflessioni che delineano i percorsi verso il cambiamento.

Un cammino, quello delle mostre-installazioni di Interni, che a ogni edizione aggiunge nuovi elementi all’evoluzione del sistema progetto con la sua capacità di indagare territori sconosciuti e contaminarsi con la scienza, l’economia, l’arte e la scenografia.

LE INSTALLAZIONI ALL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI

 

Di fianco alle location occupate dai co-producer Audi (l'Audi House of Progress al Portrait Milano) ed Eni (l'Orto Botanico di Brera) - e alle altre location aggiuntesi quest'anno (Eataly, Unipol Urban Up in De Castillia 23 e la Torre Velasca) - luogo principe dell'edizione che si è appena conclusa è stata, come sempre, l'Università degli Studi (dove era presente il terzo co-producer, Whirlpool).

Come e forse più che nelle edizioni passate, una volta varcato l’ingresso della “Statale” (come la chiamano i milanesi e tutti gli studenti) lo sguardo d’insieme restituiva una prima impressione di curiosità estetica. Era necessario però prendersi il tempo della mostra per mettere a fuoco ogni installazione per cogliere appieno la varietà di stimoli che Interni Design Re-Evolution regalava al visitatore.

Si andava dall’imprevedibilità di Momentum di MAD Architects alla proposta di arricchimento della conoscenza con il teatro narrante di Metrogramma con Mirage (che divulgava storie e valori di sostenibilità, solidarietà e innovazione responsabile.

Ma c’è stato anche spazio per lo stupore regalato dal murales di Ian Berry per i 150 anni dei Levi’s 501) e per la commozione dell’omaggio di Mario Cucinella al fondatore di Artemide di Mario Cucinella, con le sospensioni che ammantano di rosso il Loggiato Est.

Nonché, ovviamente, per il divertimento: con l’altalena di Swing di Stefano Boeri per Amazon, uno degli hit indiscussi di questo FuoriSalone 2023.

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Ognuna delle 33 installazioni lanciava quindi un rimando al tema principale della mostra affrontandone gli angoli più urgenti e attuali:

  • mobilità sostenibile, energia ed evoluzione
  • comportamenti e nuove pratiche
  • nuove forme di interazione nello spazio pubblico
  • architettura ispirata al mondo naturale
  • trasformazione della materia

I cortili: della Farmacia, dei Bagni, del ‘700

Visto lo straordinario successo di pubblico, iniziamo la nostra visita al Cortile della Farmacia dove Stefano Boeri Interiors, con l’altalena circolare Swing: The Amazing Playground di Amazon ha animato lo spazio interattivo , contrappunto ludico alle retoriche astratte sulla sostenibilità.

Spostandosi idealmente dall'altra parte dell'Università, nello splendido Cortile del '700, si arrivava a un'altra installazione magica, ludica e scientifica allo stesso tempo: La macchina impossibile di Piero Lissoni per San Lorenzo. Si trattava di un grande ingranaggio i cui elementi erano attivati grazie alla nuova tecnologia a idrogeno da metanolo verde che il cantiere nautico sta sviluppando in collaborazione con Siemens Energy.

Passando al Cortile dei Bagni si trovavano invece tre grandi strutture a forma di gabbie: in due di esse, un uccellino stilizzato, la terza era vuota. Simboleggiavano gli atteggiamenti nella vita e nel progetto nell'installazione Free.Dom di Simone Micheli, che con questo lavoro ha voluto proporre uno spunto di riflessione sul tema della libertà dalle convenzioni.

Le installazioni nella Hall dell’Aula Magna

Nella Hall dell’Alula Magna, due progetti ad alto impatto visivo.

Entrando, si incontravano centinaia di metri di tessuti provenienti dai processi di pulitura delle rotative offset di rotative del Corriere della Sera, sospesi a undici metri per mezzo di cavetti d’acciaio. Era Time after Time, di Gianluigi Colin con Galleria De Ambrogi, un'installazione che si interrogava sulla qualità del sistema dell’informazione, sulla memoria collettiva e la sua dissoluzione.

Nel portale della Hall dell'Aula Magna, invece, un grande teatro cromatico ispirato alle tinte dell’arcobaleno raccontava le tinte di 1831- Il colore italiano, il nuovo sistema Boero pensato per l’interior design e ispirato alla luce. Intitolata significativamente L’arte del colore, l'installazione di Francesca Grassi / Italo Rota Studio, utilizzava 150 tasselli colorati che reagivano alla luce, creando effetti speciali.

Le installazioni nel Cortile d’Onore

Il primo progetto che si incontrava entrando nel Cortile d'Onore era quello di Odile Decq con il co-producer Whirlpool, The Synestehic Swirl, un viaggio iniziatico, un’esperienza di benessere, distensione, evasione attraverso i sensi.

Il percorso, realizzato dalla celebre architetta francese per il co-producer di Interni Design Re-Evolution, iniziava con l’ingresso tra due superfici curve a specchio realizzate con materiali riciclabili: una riflettente, l’altra che lasciava intravedere un’animazione colorata, in movimento.

Il gioco di specchi, luci e colori generava moti interiori della psiche che riflettevano movimenti di trasformazione e integrazione nello spazio fisico.

Procedendo lungo la parete specchiata, il riflesso si distorceva, si moltiplicava, si deformava. Mentre i piani cottura, segni grafici forti, vivacizzavano il percorso in un’alterazione giocosa delle loro forme e dell’immagine delle persone, in una totale perdita di punti di riferimento e significato.

Giunti al cuore del vortice sinestetico, iniziava la seconda fase del viaggio, attraverso la connessione tra persone e oggetti.

All’interno di un volume trasparente, ci si trovava immersi in un’atmosfera che combinava simultaneamente e casualmente suoni rilassanti con luci dai colori cangianti, avvolti da nebbia ovattata.

Questo vortice sinestetico poteva rappresentare un’apertura o un risveglio, un’oscillazione, un passo in avanti o indietro tra le dualità.

Proseguendo nel Cortile d'Onore, ecco il murales realizzato dal denim artisti Ian Berry che raccontava, con The Greatest Story Ever Worn, la storia dei mitici Levi’s 501 in occasione del loro 150simo anniversario.

Sempre di storie si parlava anche in A Theater to Save the Planet il progetto di Andrea Boschetti-Metrogramma con Mirage e con il supporto di Save The Planet: un’architettura in forma di teatro narrante per divulgare racconti e valori quali la sostenibilità, la solidarietà e l’innovazione responsabile. Durante il FuoriSalone 2023 è stato animato da eventi, talk e incontri.

Lo Stone Pavilion ideato da Vivian Coser interpretava invece i principi dell’architettura biofilica, ispirandosi al rigoglio della natura. In mostra, opere d’arte e di design in pietre naturali brasiliane. Il padiglione è stato realizzato con il supporto di It’s Natural – Brazilian Natural Stone, Brazilian Center of Natural Stone Exporters (Centrorochas) e Brazilian Trade and Investment Promotion Agency (ApexBrasil) mentre la cura del verde è stata affidata alla paesaggista Silvia Ghirelli per Landscape Festival - I Maestri del Paesaggio.

Sempre nel Cortile d'Onore, due inviti molto particolari.

Il primo, di Massimo Iosa Ghini, chiedeva al visitatore di sedersi e fermarsi in un luogo dove il tempo sembrava scorrere più lento: l'insallazione l’Oasi Microarchitettura (realizzata con Felis, Intro e FMG Shapes) una protettiva microarchitettura concepita in base ai principi della biofilia. Per gli architetti, accomodarsi in questa struttura significava considerare una progettazione ispirata agli organismi della natura dove soddisfare il bisogno di privacy e al tempo stesso permettere all'uomo di connettersi con l’ambiente, rispettandolo.

Il secondo invito portava invece la firma di Annabel Karim Kassar, fondatrice di AKK Architects che ha progettato, in collaborazione con Annaka, il Cabinet de Curiosités. L'installazione chiedeva al pubblico di andare oltre la semplice visione di quello che appare proponendo un labirinto a più livelli costituito da una serie di scale e piattaforme panoramiche, rivelatrici di mappe, incisioni decorative e oggetti nascosti. Il visitatore era quindi sfidato a reimmaginare il proprio posto nell’ordine naturale.

Dopo due installazioni raccolte come L'Oasi e il Cabinet, eccone invece due dal carattere drammatico, impressionante.

Omaggio al rapporto tra l’uomo e il costruire, Operae di Gianni Lucchesi – realizzata in collaborazione con Carlo Alberto Arzelà, Sandra Bozzarelli, Julia Caracciolo e lo studio Hangar – era una struttura alta 12 metri e costituita da 12 cubi di cemento. Una torre, insomma, sulla cui sommità era seduto un uomo a grandezza naturale che guardava l’orizzonte: una scultura-metafora del desiderio umano di creazione.

Posizionato sul prato centrale, Momentum - sicuramente una delle installazioni-simbolo di questo FuoriSalone 2023 - era invece un cubo di dodici metri inclinato a 45 gradi. Di MAD Architects con AXA IM Alts con P.A.T.I., Maco Technology – Roberto Maffei, l'opeera voleva manifestare la potenza che si concretizza in atto, la coscienza che sfocia nella conoscenza. Alla base, una leggera nebbia rafforzava l’effetto scenografico.

Sempre nel Cortile d'Onore prendeva vita il primo dei due lavori con cui Bruno Simões, in collaborazione con ApexBrasil, ha portato al FuoriSalone 2023 l’energia e la potenza del design brasiliano contemporaneo.

Lo ha fatto innanzitutto in modo simbolico, con l'installazione Temporal (Storm): una sfera rivestita in muschio – simbolo di sostenibilità - che accoglieva i visitatori in uno spazio dove, improvvisamente, tutto rallentava. È il momento che precede la tempesta in cui tutto cambierà e la rivoluzione progettuale sta per iniziare.

Per vedere questa rivoluzione in azione bisognava però spostarsi verso il secondo movimento di questo progetto a firma Simões: una grande mostra nel Portico Richini, anch'essa organizzata grazie al supporto dell'Agenzia brasiliana per la promozione del commercio e degli investimenti (ApexBrasil), dove è stato esposto il meglio del design brasiliano votato all'evoluzione e al cambiamento.

Tornando al nostro viaggio attraverso le installazioni del Cortile d'Onore, incontriamo Benedetta Tagliabue (EMBT Architects) con Roca ha pensato a Nutura: un viaggio multisensoriale nella natura e nella tradizione costruttiva mediterranea che prende ispirazione dal mondo architettonico catalano.

L’installazione site-specific per il Cortile d’Onore Grow Together, Grow Green / 10k+ era invece una struttura modulare e interattiva di circa 30 metri quadri di superficie e 6 metri di altezza, costituita da impalcature leggere e riutilizzabili che fungevano da centro di raccolta per una collezione di piantine. Il progetto era firmato dallo studio berlinese Topotek 1, in collaborazione con il Landscape Festival di Bergamo - I Maestri del Paesaggio.

Le sculture di grandi dimensioni del duo Urbansolid in collaborazione con Fidenza Village - The Bicester Collection erano poi un invito a riflettere sul concetto di depauperamento ambientale e culturale. La loro Moai era un'opera di street art tridimensionale per ripensare criticamente agli oggetti di uso comune utilizzando un soggetto estraneo al nostro quotidiano: i Moai dell’isola di Pasqua.

Le installazioni nel Sottoportico del Cortile d’Onore

Salendo le scale si passa al Sottoportico, uno dei luoghi più suggestici dell'Università degli Studi perché permette di godere dall'alto delle installazioni. Ma anche di incontrarne altre. Come le microarchitetture di Tomás Alonso con Tile of Spain: Seating experiments with Spanish tiles: un’esortazione a ripensare l’attuale modello progettuale delle installazioni per fiere, mostre, eventi temporanei, tenendo conto della loro possibile vita dopo le destinazioni d’uso per le quali sono state realizzate:

Più avanti ecco Metamorphosys - L’arte di rigenerare, progetto interattivo ideato da Studeo Group per Itelyum, che varcava la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale chiamando il visitatore a compiere un atto di consapevole trasformazione.

540 miniature di giacche di velluto sospese nel vuoto componevano poi Farfalle, l’opera di Ludovica Diligu con Labo.Art, che si concentrava sulla metafora dell’evoluzione di organismi semplici attraverso i colori dell’arcobaleno. Un’installazione che evocava il passaggio dalla semplicità alla complessità.

Prendeva invece spunto dalla citazione di Ugo La Pietra “Essere ovunque a casa propria” l’installazione di Studio Nomade d’Artista di Sergio Fiorentino e Studio Gum: uno spazio effimero ma compiuto, a cui si accedeva attraverso un varco in ferro, con un pavimento in pietra di Noto intriso di schizzi di vernice blu oltremare.

Proseguendo nel Sottoportico, ecco Flow, l’installazione progettata da Francesco Forcellini per presentare Oceano, una scala/plancetta per yacht realizzata da Besenzoni mostrando l’innovazione, in campo nautico, del passaggio da sistemi idraulici a sistemi elettrici.

E, più avanti ancora, Sit on the wor(l)d, di Marco Nereo Rotelli per Ever in Art, un progetto nato dall’incontro tra arte, tecnologia e design. Si trattava, di fatto, di un racconto attorno alla vita degli alberi che passa dal Metaverso: il QR Code posizionato sulle sedute in legno portava in una Milano trasformata in una foresta sensoriale dove, in un proliferare di alberi, i rami si ‘traducevano’ in parole.

Parlava di sensorialità e coinvolgimento il progetto Bright, di Silvio De Ponte con Build –Up e Caparol: una grande nuvola in tessuto di bronzo che fluttuava nell’aria, carica (virtualmente) di tecnologie e scoperte scientifiche. Illuminata di rosso, emanava una forte profumazione che evocava il contatto con una natura ritrovata e magica.

Sempre nel Sottoportico del Cortile d’Onore, l'installazione Giardino del Domani di Carmelo Zappulla ha esposto, sotto tre piante 'rigeneranti' prodotte in un materiale in grado di assorbire CO2, i progetti vincitori del concorso “Il Design. Un viaggio tra Italia e Spagna”, a cura dell’Ambasciata d’Italia a Madrid, e giunto alla sua quarta edizione.

Stampati in 3D da Lamáquina, azienda tecnologica con sede a Barcellona fondata dall'italiano Aldo Sollazzo, i progetti sono frutto di una collaborazione sinergica tra Italia e Spagna in collaborazione con Interni, COAM (Ordine degli architetti di Madrid), mad (Associazione dei designer di Madrid), ADI-FAD (Associazione per il disegno industriale di Barcellona) e ADCV (Associazione dei designer della Comunità Valenciana).

Percorrendo il perimetro del sottoportico si raggiunge la sala stampa, all’interno della quale lo studio CaberlonCaroppi ha installato Liminal, doppio viaggio progettuale suddiviso in due stanze realizzate in collaborazione con Pedrali, Zambaiti e Concreta. Nella prima i riferimenti riconoscibili del mondo reale, nella seconda linee e luci definiscono uno spazio virtuale infinito, distopico. Il progetto nasceva dalla volontà di rispondere alla domanda “What is real?” (cosa è reale?) che trovava risposta nella seconda stanza.

Le installazioni al Portico Richini, ai Loggiati e allo Scalone

Entrando nel Cortile d’Onore dell’Università, sulla destra si trova il Portico Richini che ospitava il secondo progetto dedicato al design brasiliano di Bruno Simões con ApexBrasil e direttamente collegato all'installazione del Cortile d'Onore: Temporal (Storm), una grande e ricchissima mostra di prodotti di aziende brasiliane progettati con particolare focus sui cambiamenti sostenibili.

Attraverso la sua curatissima selezione, Bruno Simões proponeva una risposta, anzi 50 risposte, alle principali tematiche del design contemporaneo: la valorizzazione della cultura regionale, la memoria dei processi appresi e la creazione di nuovi, la necessità di ridurre l'impatto sull'ambiente. La tempesta che “lava l’anima” è proprio quella rappresentata dal processo di ridefinizione che sta vivendo il design brasiliano contemporaneo.

Salendo le scale verso il Loggiato Ovest si trovava poi Acrylic Skyline di Jacopo Foggini con Dott.Gallina: un tunnel che, sviluppato nello spazio, innalzava una sorta di città verticale formata da pannelli di policarbonato, accostati e intrecciati tra loro. I moduli erano intrecciati fra loro in modo da lasciare solo un passaggio, illuminato dai riflessi policromi dati dal passaggio della luce naturale attraverso il materiale.

Spostandosi verso il Loggiato Est, ben visibile dal basso del Cortile d’Onore, MCA - Mario Cucinella Architects con Artemide ha concepito il suggestivo omaggio al fondatore Ernesto Gismondi. Discover(y) Lightening è stata realizzata utilizzando una serie di modelli Discovery Vertical di Artemide, progettata dallo stesso Gismondi e premiata con il Compasso d’Oro nel 2018.

Lungo lo Scalone del Portale Nord, che conduce dal Portale Sud al Loggiato Ovest, si trovava New Horizons di Mandalaki per Halo Edition. Una riflessione sull’evoluzione della luce volta a esplorare il potere benefico e spirituale della natura all'interno degli spazi domestici, soprattutto attraverso l'uso innovativo della luce e dei colori.

Le installazioni sui Portali degli Scaloni d’Onore

Una cinquantina di pupazzi di conigli che si arrampicavano sugli antichi portali nord e sud dell’Università degli Studi sono stati i protagonisti di un’allegoria cromatica: Re-Connection di Alberto Caliri con Missoni riconnetteva il pubblico con la sua emotività: un invito a riscoprire le emozioni più intime di cui spesso ci dimentichiamo.

Materiale e immateriale convivevano invece nel percorso disegnato da Giulio De Carli e Leonardo Cavalli di One Works con Mapei e ICA Group: Tangible & Intangible, due totem che rappresentavano il dualismo culturale, svelando complementarità e opposizione tra tangibile e intangibile.

Le Design Islands

Parisotto + Formenton Architetti con Cimento hanno pensato a Urban Stage: due outdoor lounge omaggio alla materia e alle sue caratteristiche di tattilità e colore. Le due stanze erano spazialmente definite da pedane orizzontali e da basse partizioni rivestite con le formelle tridimensionali Tondo e Querini (design Elisa Ossino) e allestite con panche e vasi della collezione Campiello di Studio 63.

Alberto Biagetti e Laura Baldassarri con l’installazione Pet Therapy proponevano invece un ritorno all'infanzia. Il progetto indagava l’idea di uno spazio domestico senza confini nel quale l’interno si confondeva con l’esterno, dove il gioco diventava una cosa seria. Nell’installazione site specific gatti giganti, lunari e docili diventavano sedute scultoree all’ombra di palme soffici e colorate con noci di cocco luminose.

INTERNI Design Re-Evolution è stata co-prodotta con Audi, Eni e Whirlpool

Spostandosi dall'Università degli Studi alle altre location, incontriamo gli altri due co-producer di Interni Design Re-Evolution (insieme alla già citata Whirlpool): Audi ed Eni.

The Domino Act all'Audi House of Progress

Nella cornice di Audi House of Progress il pubblico ha potuto toccare con mano il presente e il futuro secondo Audi con l'installazione The Domino Act di Gabriele Chiave con Controvento. Un futuro già attuale oggi, che per il Marchio è strettamente legato al concetto di Living progress, ossia l’avanguardia tecnologica che mette l’uomo al centro, in una connessione inscindibile con il miglioramento del mondo circostante.

VIDEO: Gabriele Chiave spiega The Domino Act

Questo approccio olistico trova corrispondenza nella roadmap perseguita da Audi con la circular economy. Re-life e re-use diventano centrali nella strategia del Brand per una mobilità sostenibile del futuro, che coinvolge tutta la supply chain, dai siti produttivi ai prodotti di serie ai materiali.

Simbolo di questa antropocentricità è la concept car Audi skysphere, collocata al centro dell’installazione The Domino Act. Grazie a questo modello, la Casa dei quattro anelli interpreta la mobilità del futuro nel segmento di lusso offrendo agli utenti un’inedita esperienza di bordo.

Prima di una nuova famiglia di quattro prototipi della famiglia Sphere, la roadster a elettroni può contare sull’interasse variabile. Un’avanguardistica tecnologia che, in abbinamento alla guida autonoma di Livello 4, permette la convivenza di due anime per garantire ai passeggeri libertà sinora inesplorate: da GT e da sportiva pura. Alla sterzata integrale e alla gestione attiva predittiva dell’assetto si accompagnano la potenza massima di 632 CV e un nuovo approccio stilistico dall’interno verso l’esterno, volto a definire in primis le linee e le caratteristiche dello spazio attorno ai passeggeri e solo in un secondo momento le forme della carrozzeria.

L’auto diventa un terzo spazio abitativo: un “experience device”. Una “vision” che apre a un mondo d’esperienze in grado di spingersi ben oltre il semplice viaggio grazie a elementi cardine quali il layout variabile dell’abitacolo, la straordinaria ampiezza della cellula passeggeri e la possibilità di attingere a un’offerta d’infotainment sinora sconosciuta.

Walk the talk di Italo Rota e Carlo Ratti per Eni, all'Orto Botanico di Brera

La trasformazione della mobilità urbana è stato il tema dell'installazione di Eni per il FuoriSalone 2023: come sempre all'Orto Botanico di Brera e per mano di Italo Rota e Carlo Ratti.

VIDEO: Italo Rota e Carlo Ratti raccontano Walk the talk

Pensata per mettere in scena il percorso dedicato alle evoluzioni della mobilità urbana e rappresentare la visione di Eni Sustainable Mobility, l’installazione Walk the Talk - Energia in movimento ha trasformato uno degli spazi verdi più affascinanti di Milano in una sorprendente tavola da gioco vivente, estesa su una superficie di 3500 metri quadrati.

Centinaia di caselle illustrate dipinte di colori brillanti (circa 400), anche multimediali, tracciavano un cammino che si snodava tra i sentieri di alberi e piante, creando effetti luminescenti e sonori che modificavano lo spazio durante le ore del giorno.

Gli altri tre eventi in città

Oltre all’Università degli Studi, all’Orto Botanico e a Portrait Milano, Interni Design Re-Evolution ha coinvolto altri tre spazi cittadini:

Eataly Milano Smeraldo Piazza XXV Aprile 10, 100% Pasta

In quello che fu il Teatro Smeraldo, Paola Navone – Otto Studio ha reso omaggio alla pasta al pomodoro con 100% Pasta. Bastava alzare lo sguardo e si ritrovano tutti gli ingredienti della ricetta – anche fuori scala - sospesi.

Urban Up | Unipol De Castillia 23 Via De Castillia 23, H20

L’installazione a cura di Maria Cristina Finucci ha messo in scena unaessere vivente lungo 70 metri, formato da una serie di cuscini ad acqua, per sensibilizzare sul tema della mancanza di acqua, con tanto di scritta H2O Help.

Torre Velasca Piazza Velasca 3/5, digital installation, la porta di accesso a un mondo virtuale

La Torre dei BBPR è stata l’oggetto della prima installazione digitale del FuoriSalone. L’intervento Torre Velasca QR-CODE: Quick Re-Evolution Code di Elena Salmistraro con Hines e Prelios l'ha avvolta in un abito di filati intrecciati, trasformandone la superficie in una trama colorata.