Dalla maxi scritta al neon di Maurizio Nannucci alla prima grande personale in Italia della fotografa Hélène Binet, gli eventi da non perdere a Euroluce 2023, la biennale del Salone del mobile dedicata all’illuminazione

Cinque grandi mostre, una mega installazione site-specific, dodici singoli intermezzi architettonici e allestitivi.

È la ricchissima offerta culturale che animerà Euroluce 2023, la biennale del Salone del mobile dedicata all'illuminazione. Dopo quattro anni di assenza, la kermesse ritorna, dal 18 al 23 aprile, nei padiglioni 9-11 e 13-15 di Rho fiera, con un layout totalmente reimmaginato da Lombardini22, ad anello e iper-fruibile, e con una proposta pluridisciplinare brillante curata e coordinata da Beppe Finessi.

Un programma sfaccettato, denso, emozionante, che spazia dall’architettura all’arte contemporanea, dalla fotografia alle sperimentazioni tecnologiche, coinvolgendo dai grandi maestri, come Maurizio Nannucci e Hélène Binet, ai giovani talenti, come i From outer space e Martina Sanzarello.

Un progetto plurale, policentrico e pluridisciplinare che ruota intorno al fil rouge tematico di Euroluce 2023, dal titolo The city of lights, la città delle luci: “Come in una città dove ci sono i teatri, i cinema e i musei”, spiega Finessi, “così a Euroluce abbiamo pensato a vari accadimenti e luoghi culturali, come le mostre, le installazioni, la piazza polifunzionale, la libreria immaginata come una biblioteca con edizioni limitate e introvabili”.

A raccontarci il palinsesto di Euroluce 2023 è il curatore Beppe Finessi.

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Il fil rouge di Euroluce 2023 è The city of lights, la città delle luci. Come nasce questa idea?

Beppe Finessi: “Il Salone del mobile ha voluto dare un forte impulso di rinnovamento alla manifestazione, in particolare ad Euroluce.

In termini di proposta culturale, l’idea The city of lights nasce dopo aver osservato il nuovo layout di Lombardini22 che ridisegna i quattro padiglioni di Euroluce, non più ortogonali e reticolari, ma ad anello, una proposta felice, intelligente e riuscita, che allude nel disegno alla libertà con cui sono conformate normalmente le nostre città.

Osservando questa nuova planimetria, ci è venuto spontaneo pensare che questa suggestione della città dovesse essere onorata e completata con una serie di iniziative e accadimenti che sono quelli che normalmente succedono nei centri urbani, dove troviamo i teatri, i musei, i cinema, le gallerie, le piazze.

Partendo da questo spunto, abbiamo immaginato un progetto plurale, policentrico e pluridisciplinare.

Plurale perché coinvolge più attori, curatori, artisti, creativi, anche di generazioni, ambiti e provenienze differenti, perché non crediamo nel pensiero unico, ma nella pluralità e nella differenza.

Il programma è policentrico, perché non si concentra in un unico punto, ma si sviluppa lungo le vie dei padiglioni, che non sono più strette ed ortogonali, ma hanno degli slarghi e delle piazze, come succede in una vera e propria città.

Il terzo aspetto è l'essere pluridisciplinare: il palinsesto include tutti quei campi complementari al design, che è già ben rappresentato ad Euroluce, e quindi abbiamo inserito l'architettura, l'allestimento, l'architettura degli interni, la fotografia, l'arte contemporanea”.

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Quali sono le mostre e le installazioni da non perdere ad Euroluce 2023?

Beppe Finessi: “Per noi, fin da subito, è stato importante prevedere un presidio culturale, che si chiama Libreria Mobile, ed è affidato a Corraini, che non sono solo editori puri e indipendenti, ma nascono cinquant’anni fa come galleristi d’arte, e poi, grazie a Bruno Munari, dopo dieci anni diventano editori; una libreria, immaginata dai Formafantasma, che allude al mondo della biblioteca, al luogo di studio e di scoperta, dove poter trovare una selezione di libri speciali, anche quelli fuori mercato, i multipli, le stampe, le opere d'arte, i volumi a tiratura limitata.

Euroluce vedrà la presenza di tantissimi artisti: il maestro Maurizio Nannucci firma per noi la maxi installazione di venti metri You can image the opposite, realizzata nel suo inconfondibile stile con i grandi caratteri al neon.

Poi ci sarà la mostra dedicata ad Hélène Binet, fotografa di riferimento dei più celebri architetti, da Zaha Hadid a David Chipperfield.

È la prima volta che Hélène Binet è in Italia con una sua personale, curata da Massimo Curzi, architetto sofisticato e raffinato che ha fatto conoscere questa fotografa leggendaria nel nostro Paese.

E ancora: Albe e luci di domani, curata da Matteo Pirola, e allestita da From outer space, studio formato dai giovanissimi Anna Paola Buonanno e Piergiorgio Italiano; un’esposizione sul design di ricerca intorno al tema della luce, una serie di sperimentazioni di artisti-inventori che hanno costruito stelle artificiali, astri, sfumature celesti, che ci permettono di parlare di luce senza trascurare le sue componenti più emozionali, come il buio e la penombra.

Poi c'è Fiat bulb, la sindrome di Edison di Martina Sanzarello, un’altra giovanissima, un omaggio alla lampadina a bulbo, una forma talmente rimasta nella nostra memoria da diventare un archetipo, tant'è che molti sperimentatori tra arte e design, da Ingo Maurer a Francesco Faccin, hanno interpretato questa sorgente luminosa, soppiantata dalla tecnologia, ma mai dimenticata; una mostra da non perdere anche per l'allestimento, una catena di montaggio, una sorta di loop davvero spiazzante, creato con talento e libertà da Martina Sanzarello".

C’è anche una mostra che guarda agli interni abitativi e al loro rapporto con la luce

Beppe Finessi: “Si chiama Interno notte. Artifici luminosi, curata dall'architetto Michele Calzavara, con allestimento della progettista turca Berfu Bengisu Goren.

Una ricerca sugli interni e la luce artificiale, con oltre cento progetti di architettura d'interni contemporanei firmati da nomi del calibro di Carlo Mollino e Alvar Aalto, solo per citarne alcuni; esempi abitativi dove la luce artificiale è risolta in modo innovativo attraverso l'invenzione, con lampade originali ed efficaci pensate come soluzioni sartoriali su misura per quel particolare tipo di ambiente o bisogno.

Questa selezione sarà presentata attraverso una sorta di impaginazione, con mappe e atlanti di possibilità concatenati tra di loro, legati per analogie e rimandi.

Una mostra che avrà una funzione direi quasi didattica, in un allestimento articolato che abbraccerà un'area workshop dedicata agli operatori di Euroluce”.

Lungo le vie e i padiglioni di Euroluce ci saranno dodici Costellazioni. Di cosa si tratta?

Beppe Finessi: “Le Costellazioni sono dodici raggruppamenti di opere d'arte contemporanea distribuiti lungo le strade dei padiglioni.

Una mostra diffusa che va incontro al pubblico, curata da me e allestita dai Formafantasma, che hanno immaginato delle quinte, dei fondali, delle pareti lievi e delicate, con strutture in legno chiaro e carta, che con leggerezza si inarcano per abbracciare le opere d'arte esposte di autori che vanno da François Morellet a Patrick Tuttofuoco.

Talvolta le Costellazioni omaggeranno anche celebri architetti che durante la loro carriera hanno progettato lampade, ma che noi racconteremo soprattutto attraverso i loro disegni, incorniciati come avviene nei musei. Per esempio, esporremo dei disegni bellissimi, assoluti, di Umberto Riva, in una wunderkammer a lui dedicata.

Avremo anche una raccolta speciale del fotografo Guido Guidi, con un suo lavoro storico degli anni Ottanta, in cui c'è un raggio di sole che entra da una finestra e cambia nel corso delle ore, una sequenza commovente che il mondo della fotografia conosce, ma che raramente viene esposta, e che siamo riusciti a farci promettere dal grande maestro.

I Formafantasma realizzano inoltre Aurore, al padiglione 13, un'arena dalla doppia funzione, da un lato un luogo per assistere alle conferenze, con un programma curato da Annalisa Rosso con ospiti come Shigeru Ban, Nao Tamura, Kjetil Trædal Thorsen e Marius Myking di Snøhetta e Andrea D’Antrassi di MAD.

Una piazza che diventa un'installazione sinestetica, meditativa, con maxi schermi che proietteranno su delle volte irregolari delle immagini che alludono alle varie sfumature della luce, colta in vari campi, da quello medicale alla bioluminescenza in natura.

All'interno della ricca programmazione culturale di Euroluce ci sarà anche Sate-light, 1998-2022 SaloneSatellite young designers, la mostra del SaloneSatellite con le lampade progettate dai ragazzi che hanno partecipato alla kermesse dal 1998 a oggi”.

Cover photo: Marjan van Aubel, Sunne. Credit Nadja Schlenker