La grande sorpresa del Salone del Mobile 2023 è la nuova Euroluce: Lombardini22 ha raccontato a Interni come sarà e perché

Euroluce 2023 è in programma a Milano Rho Fiera dal 18 al 23 aprile 2023 nei padiglioni 9-11 e 13-15: e sarà la vera novità del Salone del Mobile 2023.

Ci sarà infatti un nuovo layout, totalmente diverso da quello tradizionale a scacchiera: circolare, al buio, progettato da Lombardini22 basandosi sulla teoria dei flussi.

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Cosa vuol dire?

Lo abbiamo chiesto, in Lombardini22, a Viola Cambié, R+D Computational Engineer DDLab Team, Federica Sanchez, Architect + Neuroscience Researcher Consultant, e Lorenzo Cavallero, Architect and Building Engineer - BIM Specialist.

Sono loro che, con il coordinamento di Cristian Catania, hanno sviluppato il progetto con l’obiettivo di rispondere alle esigenze emerse durante le tavole rotonde di consultazione con gli stakeholder del settore illuminazione.

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Cos’è la teoria dei flussi?

Viola Cambié: “Nel progetto di Euroluce, abbiamo interpretato i flussi dal punto di vista della percezione. Il nostro focus, all’interno dei padiglioni, è stato l’analisi qualitativa del percorso dei visitatori, legata alla percezione.

Si è trattato di mettere al centro la persona, quindi non una configurazione stand centrica.

Abbiamo analizzato la percezione all’interno di questa conformazione più organica e abbiamo applicato la teoria di Space Syntax che, sviluppata negli anni 70 dal professor Bill Hillier, nasce dal concetto che la pura forma geometrica possa influenzare il movimento naturale delle persone e di conseguenza il comportamento nello spazio.

La nostra idea è stata quella di analizzare i vari luoghi per capire la natura dello spazio.

È la conformazione a influenzare il movimento, che viene chiamato movimento naturale. Quindi, naturalmente, la persona tenderà a fare un percorso piuttosto che un altro. Ciò significa che è lo spazio che induce la persona ad andare in una direzione piuttosto che in un’altra. Poi entrano in gioco la luce, i colori, la matericità.

Qual era il vostro scopo?

Viola Camblé: “L’idea era, in un primo momento, quella di ottimizzare la visuale e fare in modo che le persone potessero vedere più stand possibili con meno sforzo.

In un secondo momento, inserire tutti gli elementi che definiscono una fiera.

Abbiamo cercato di individuare le zone in cui si prevedono maggiori affollamenti rispetto a quelle più lontane dal movimento, per riuscire a bilanciarle.

Un’analisi percettiva ma supportata da misurazioni geometriche: i risultati ottenuti vengono inseriti all’interno di un loop progettuale, diventando un progetto data driven a tutti gli effetti.

Quindi è possibile apportare modifiche al progetto, lanciare l’analisi, vedere come sta funzionando, capire se ci sono criticità, ricreare e rilanciare ancora l’analisi, e così via.

Come avviene questa analisi?

Viola Camblé: “Ci sono più tipologie: la prima è focalizzata sulle direttrici, come se si andasse ad analizzare il sistema nervoso del progetto. Si riescono a visualizzare gli assi principali e secondari, le vie più integrate quindi più facilmente raggiungibili e quelle più centrali.

L’altra analisi è legata alla percezione visiva, come se mi posizionassi in ogni punto, considerando soltanto pieni e vuoti, tutto ciò che è ostacolo e ciò che non lo è.

È la prima volta che la applicate a una fiera?

Viola Camblé: “Sì. Una partenza in grande che nasce dopo un lungo periodo di studio approfondito su questi temi, in parte in sinergia con le neuroscienze.

Come si è sviluppato il progetto di Euroluce 2023?

Lorenzo Cavallero: “Nei mesi precedenti all’inizio della progettazione vera e propria, il Salone del Mobile ha avviato ricerche tra gli espositori per capire le esigenze e le criticità di Euroluce.

Lombardini22 è stata coinvolta nell’ideazione di un masterplan che desse risposte in termini architettonici alle esigenze espresse da visitatori ed espositori.

L’impianto a scacchiera tradizionale presenta numerosi vantaggi di natura tecnica, ma contemporaneamente prevede la presenza di un elevato numero di strade che genera un senso di disorientamento nel visitatore.

La risposta di Lombardini22 alle esigenze emerse dalla survey è stato un layout che organizza i percorsi attorno a un unico percorso circolare.

In questo modo, da un lato si offre all’espositore una maggiore probabilità che i visitatori passino di fronte al proprio stand, dall’altro si facilita l’esperienza delle persone, che avranno la possibilità di visitare l’intera manifestazione con un minor dispendio di tempo ed energie.

Tra l’analisi del flusso e la progettazione si scende a compromessi?

Lorenzo Cavallero: “Certamente. In primis c’è stata l’intuizione di rivoluzionare i percorsi di Euroluce riorganizzandoli attorno a un unico percorso circolare.

A valle di questo input creativo, l’analisi dei flussi è stato uno strumento prezioso in fase di progettazione, perché ha avviato un processo iterativo che ha consentito di fare dei test e di interpretarne criticamente i risultati in termini di flussi.

In questo modo c’è stato un progressivo perfezionamento del layout, durante il quale si sono messe a sistema le esigenze riguardanti i flussi con tutte le altre, come la visibilità degli stand, la sicurezza, ecc.

È vero che Euroluce sarà al buio?

Lorenzo Cavallero: “Le fonti di illuminazione naturale saranno oscurate: è un elemento progettuale che Lombardini22 ha portato avanti attraverso il coinvolgimento del reparto di Lighting Design su input degli espositori. Hanno richiesto che i loro prodotti venissero maggiormente valorizzati e protetti dall’inquinamento luminoso.

Come si collegano le teorie dei flussi con le neuroscienze?

Federica Sanchez: “Il dipartimento Tuned di Lombardini22 si occupa di neuroscienze applicate all’architettura dal 2014 con l’obbiettivo di riportare l’uomo al centro del progetto architettonico.

Riguardo alle applicazioni della teoria dei flussi, ci sono molte ricerche che studiano gli effetti della conformazione spaziale sulla percezione umana, sia nel campo della psicologia ambientale sia nell’ambito delle neuroscienze.

Al seguito delle analisi sviluppate applicando le teorie di Space Syntax, è possibile interpretare i dati geometrici da un punto di vista cognitivo. Attraverso la nostra formazione da architetti e ricercatori in neuroscienze, apportiamo un nuovo layer di comprensione degli effetti dello spazio sulla navigazione umana.

Con chi lavora Tuned?

Federica Sanchez: “Come dipartimento di neuroscienze portiamo avanti ricerca e collaborazioni sia con business unit di Lombardini22 sia con centri di ricerca esterni, al fine di approfondire temi da applicare quotidianamente nei progetti”.

Da questi studi potrebbe emergere che alcune architetture sono sbagliatissime?

Federica Sanchez: “Potrebbe essere, sì! Però l’importante è che cominciamo a disseminare i risultati delle ricerche, per non ripetere gli stessi errori. Questi programmi confermano con dei numeri l’intuizione del progettista: perché si parla proprio di misurazioni”.