MEET Digital Culture Center ospita Tomorrow Living fino al 12 giugno. La sintesi, in parole e immagini, di una ricerca lanciata da Huawei Milan Aesthetic Research Center e curata da Robert Thiemann

Huawei Milan Aesthetic Center ha domandato a Robert Thiemann di condurre una ricerca sul futuro dell’abitare.

Dal palco del MEET Digital Culture Center il direttore di Frame racconta la storia di Tomorrow Living, la mostra che ne è nata dopo un anno di lavoro. "Abbiamo chiesto a 30 persone eccezionali (nel campo dell’architettura, del design, della scienza e della tecnologia) di raccontarci il futuro dell’abitare.

Perché negli ultimi due anni abbiamo cominciato a guardare il mondo in modo diverso: abbiamo capito che la tecnologia, la realtà virtuale e il digitale sono completamente integrate nelle nostre vite quotidiane. E, grazie al design, possono migliorare significativamente l’esistenza di tutti.

Tomorrow Living è una docuserie di quattro puntate

Le 30 interviste hanno coinvolto una lista di nomi eccezionali.

Vale la pena citarli tutti: Ippolito Pestellini Laparelli, Michele de Lucchi, Nicholas Bewick e Davide Angeli, Hans Vermeulen, Jenn Ellis e Benni Allan, Carlo Ratti, Alexis Christodoulou, Claudia Pasquero e Marco Poletto, Nicolas Henchoz, Pascale Fung, Itai Palti, Krista Kim, Benjamin Hubert, Enrico De Lotto e George Kolliopoulos, Marjan van Aubel, Seetal Solanki, Sara Ricciardi, Patrick Lam, Tjeerd Haccou, Sascha Glasl e Marthijn Pool, Lara Lesmes e Frederik Hellberg, Jenny Lee, teamLab (Collettivo Internazionale d'Artisti), Ben van Berkel.

E tenerli a mente per continuare a capire, sempre meglio in quale direzione va il mondo, perlomeno quello fra le quattro mura domestiche.

Spazi che si adattano, che proteggono o ci espongono alla relazione

Quattro puntate tematiche di una docuserie, divise sotto i titoli di Responsive, Resilient, Responsible, Restorative, raccolgono le interviste di Robert Thiemann. La prospettiva è ampia, inaspettata. Si parla di come l’intelligenza artificiale renda le case e le città più simili al mondo naturale, capaci di reagire, adattarsi, rispondere al cambiamento (Carlo Ratti).

O di come nella velocità di questi tempi sia importante creare nuovi luoghi rituali in cui tessere un senso di unità e di condivisione, come succedeva nelle cattedrali medievali (Michele De Lucchi). O ancora del bisogno di rallentare e di come la tecnologia aiuta a progettare ambienti rilassanti e riposanti, creando spazi cocooning a misura di individuo.

The Global Home by Space popular

Tomorrow Living è anche una mostra progettata dallo studio Space Popular. Loro sono Frederik Hellberg e Lara Lesmes, architetti e designer che da tempo lavorano sui temi del metaverso (parola che loro non amano) e della VR.

A Tomorrow Living hanno portato The Global Home, un film immersivo che mette in immagini il loro pensiero, sensibile e molto umano, su come abitiamo, e condividiamo, spazi ibridi sia dentro che fuori dai metaversi.

Space Popular, di cosa tratta "The Global Home"?

The Global Home è un film immersivo che esplora il futuro dello stare insieme virtuale in casa.

Partendo dall'idea della Venn Room (termine coniato da Space Popular nel 2019 per descrivere ambienti domestici virtualmente sovrapposti), e svolgendosi in una matrice di stanze virtualmente collegate tra loro, l'esperienza immersiva ci porterà attraverso una serie di eventi quotidiani in un ambiente mutevole che una piccola comunità di avatar chiama casa.

Come viviamo nel metaverso?

Il termine metaverso è forse un po' confuso. Il metaverso non è altro che Internet con una terza dimensione. Pertanto, preferiamo chiamarlo Internet immersivo. Con questo in mente, forse non è così difficile immaginare come abiteremo una versione tridimensionale di Internet.

Cosa facciamo in una 'casa globale'?

Una casa globale è uno spazio per stare insieme a distanza che risulta da una comunità di persone che si riuniscono regolarmente a distanza tramite media immersivi. Le nostre vite quotidiane sono già ricoperte da una moltitudine di potenziamenti e interazioni digitali.

La tecnologia immersiva dà una terza dimensione a uno strato virtuale già esistente. Ciò significa che quello che prima era un problema di grafica/design 2D, ora è un problema di design spaziale/architettura/urbanistica.

L'intero evento di MEET riguarda l'immaginazione del significato futuro di 'casa' e di 'abitare'. Qual è la tua visione personale e quali esigenze saranno soddisfatte dallo spazio digitale?

Lo stare insieme a distanza è al centro di ciò che i media immersivi consentiranno. Le interazioni virtuali non sostituiranno in alcun modo quelle fisiche, tuttavia consentiranno scambi e offriranno opportunità prima non possibili.

Ciò avrà probabilmente un impatto sul luogo in cui scegliamo di vivere fisicamente e forse sfiderà il modello urbano metropolitano.

Una casa dovrebbe essere un luogo sicuro. Il metaverso è uno spazio sicuro dove progettare un modello digitale di un mondo migliore?

Un metaverso è una rete di mondi virtuali in cui le persone si incontrano come avatar. Le grandi società Internet si stanno affrettando a creare The Metaverse, come se ce ne fosse solo uno.

Tuttavia, ce ne saranno molti. Sì, una manciata di questi sarà ciò che tutti utilizzeranno, ma abbiamo sempre la possibilità di spostarci altrove o creare i nostri spazi. La Global Home è concepita così: uno spazio di raccolta virtuale gestito da una piccola comunità che sostiene anche i server in cui è ospitata.

Questo è ciò che alla fine lo renderebbe un luogo sicuro. Le piattaforme a scopo di lucro di proprietà privata non saranno mai luoghi sicuri.